Da un lato, Musumeci ha bisogno
come l’aria di puntellare una giunta che poggia su una maggioranza all’Assemblea
regionale di fatto inesistente: fino a questo momento i 70 seggi sono
divisi a metà tra la destra (Forza Italia, Popolari e autonomisti, DiventeràBellissima,
Unione di Centro, Fratelli d’Italia e Noi con Salvini) e la cosiddetta
opposizione (M5S, Pd, Italia Viva, Gruppo misto Cento Passi). E quindi, ammesso
che i deputati siciliani, di cui uno di loro della cosiddetta opposizione dice letteralmente “facciamo buttanate”,
cioè niente; ammesso che “lavorino” alle leggi, dicevamo, è quasi impossibile farle passare.
Dall’altro lato, Musumeci si
vuole ricandidare a Presidente di regione alle prossime elezioni e prova a
giocare d’anticipo: siccome con il suo partito DiventeràBellissima (5,95% di
voti), il suo percorso politico rischia di diventare bruttissimo, per fare una
battuta, ha deciso di chiamare in giunta un leghista che rappresenta, secondo
lui, una buona alleanza possibile per il futuro.
La scelta del nome di questo
leghista non è stata tanto facile: prima un certo Francilia che è stato poi
scartato perché a quanto pare alterava qualche equilibrio interno, poi ha cambiato
con l’attuale Alberto Samonà, un ex massone (ex dice lui) fascista dichiarato, come hanno
riportato tanti giornali e come dice Fava, attuale presidente della Commissione
parlamentare regionale antimafia: si tratta di uno che rivendica la sua
passione per la canzoncina fascista ‘Giovinezza’, che propone l’apologia di
Almirante proponendo l’intitolazione di una strada in ogni Comune d’Italia, che piange pubblicamente la morte del camerata fascista Stefano Delle Chiaie e che è orgoglioso del suo passato e cioè, sempre vicino al Msi e ad An.
Almirante proponendo l’intitolazione di una strada in ogni Comune d’Italia, che piange pubblicamente la morte del camerata fascista Stefano Delle Chiaie e che è orgoglioso del suo passato e cioè, sempre vicino al Msi e ad An.
Per questo la Giunta che già faceva
schifo adesso, se possibile, è peggiorata!
Diciamo se possibile perché dopo due
anni e mezzo di governo Musumeci, definito in tante forme e tutte compresse nel
significato di fantasma, il presidente della regione si è distinto (si fa per
dire!) per il suo razzismo nei confronti dei migranti, nel chiedere i pieni
poteri cercando, nell'un caso e nell'altro, di imitare Salvini; sui disabili, dei
quali ha detto che se non esistessero si risparmierebbero un sacco di soldi,
promesse di milioni per la crisi che non sono
mai arrivati e altro…; dopo due anni e mezzo, quindi, possiamo ben dire
che le condizioni generali dei proletari e delle masse popolari sono peggiorate.
L’elenco è lungo: sanità, scuola, infrastrutture, povertà, disoccupazione
soprattutto giovanile e delle donne, immondizia, ponti strade e autostrade, ambiente,
cassa integrazione che non arriva e senza casa, debiti scaricati sulle spalle
delle masse popolari, eterno intreccio politica/mafia, isola come piattaforma di
guerra… insomma questa borghesia siciliana, rappresentata in questo momento dal
governo del “fascista perbene” Musumeci, è un enorme parassita che digerisce
tutto ciò che può pur di sopravvivere, e con la crisi si incarognisce ancora di
più.
La borghesia siciliana, che è
parassitaria da sempre, e sempre sotto l’egida dei governi nazionali, ha creato
un apparato clientelare mafioso gigantesco (regione, province, comuni, banche e tanti altri
enti vari pieni zeppi di uomini di “partito” in senso largo) ed è impossibilitata
per definizione ad affrontare (men che meno risolvere) questi problemi. La “politica”
si risolve tutta in salvaguardia degli interessi della classe dominante innanzi
tutto, con scontri interni per la gestione del potere e relativo piazzamento
degli “uomini” nei posti giusti, in una girandola continua di politici che cambiano partito, sempre in attesa delle prossime elezioni… quindi
la “paralisi dell’azione governativa”, come piace dire alla finta opposizione, è
il loro modo normale di stare al potere. Il concetto lo ha espresso molto bene
uno degli ultimi arrestati per corruzione: “io per nove anni m'incasso quindici
mila euro senza fare un’emerita m…”, e stiamo parlando di uno dei tanti
scandali nel mondo della sanità, giusto in questo momento!
Un governo regionale così non
merita altro che essere cacciato a furor di popolo!
L’ingresso in giunta di un
leghista e la nomina di questo ad assessore ai beni culturali e all’identità
siciliana, che ha sollevato tanta indignazione in una parte dell’opinione
pubblica (ma alla quale Musumeci ha risposto fascisticamente “me ne frego”!) può
essere la goccia che fa traboccare il vaso?
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