L'ulteriore gravità di questa sentenza, dicono i maoisti, sta nell'utilizzo di motivazioni intrise di "credenze (religiose) e sentimenti"! di cui molto probabilmente si farà uso nei prossimi giudizi.
Per questi motivi i maoisti hanno indetto uno sciopero generale nazionale per l'8 dicembre prossimo, sciopero che essendo anche inserito nella settimana di celebrazione della fondazione dell'Esercito rivoluzionario che va dal 2 all'8 dicembre, preoccupa ulteriormente le forze della repressione.
I maoisti fanno
appello al "Bharat Bandh" contro il verdetto su Babri Masjid l'8
dicembre
NAGPUR: Il Partito Comunista dell’India
(maoista), al bando nel Paese, ha alzato la posta contro il governo indicendo
uno sciopero nazionale l'8 dicembre per protestare contro il verdetto della
Corte suprema nel caso Ram Janmabhoomi-Babri Masjid. La sentenza della corte suprema
di spostare la moschea non è stata presa bene dai rossi.
Abhay, il portavoce del comitato
centrale (CC) dei maoisti ha rilasciato una dichiarazione affermando che il
partito ha deciso di protestare contro il verdetto del 6 e 7 dicembre prima di passare
al "Bharat Bandh" (sciopero generale totale). I rossi hanno anche
fatto appello alle forze laiche, democratiche e di altro tipo ad unirsi a loro
nell'agitazione.
L'ultimo appello alla
mobilitazione contro il governo potrebbe rivelarsi una grave preoccupazione per
la sicurezza poiché i maoisti hanno fatto appello a tutte le forze che la
pensano allo stesso modo per
unirsi a loro nella "lotta militare" invece che all’estensione della solidarietà.
unirsi a loro nella "lotta militare" invece che all’estensione della solidarietà.
A seguito dell’appello dei
maoisti, le forze di sicurezza sono in allerta al pensiero che le forze
antigovernative possano unire le forze per innescare attività di sabotaggio in
tutto il paese sia nelle campagne che nelle realtà urbane colpite dai rossi.
La protesta e il "Bharat
Bandh" coincideranno con la commemorazione della cerimonia per la 19a Giornata
della fondazione dell'Esercito Guerrigliero Popolare di Liberazione dei maoisti
(PLGA), che rappresenta una sfida aggiuntiva per le forze di sicurezza durante
gli eventi della settimana che va dal 2 all’8 dicembre.
Il Sovrintendente di Polizia di Gadchiroli
Shailesh Balkawade ha dichiarato che le operazioni sono in corso. “Proprio come
durante il periodo elettorale, le forze di sicurezza agiranno fortemente contro
i quadri. Daremo anche spazio a chiunque sia desideroso di arrendersi", ha
detto.
Balkawade ha dichiarato che la
polizia avrebbe preso una dura posizione se contestata in modo incostituzionale
e con le armi.
I maoisti hanno anche affermato
nel comunicato stampa che la loro posizione sul verdetto di Babri Masjid è
unica rispetto agli altri partiti politici.
Oltre a protestare contro il
verdetto, i maoisti hanno anche cercato assistenza da altri organismi per
ricostruire la moschea nello stesso posto in cui esisteva prima di essere
demolita, trasgredendo il verdetto della corte suprema di spostarlo altrove su
un terreno di cinque acri destinato allo scopo dal governo.
Il think tank dei ribelli, il
comitato centrale - CC, attraverso la nota stampa, ha anche deciso di criticare
pesantemente la sentenza della corte suprema che, sostiene, è basata su "credenze
e sentimenti". I rossi hanno anche messo in dubbio la sentenza affermando
che un tale verdetto fondato su "credenze e sentimenti" costituirà
anche un precedente e che anche tali motivi diventeranno ora ammissibili
davanti alla Corte.
Oltre al potere giudiziario, i
rossi hanno anche scelto di dare colpi al governo guidato da Modi e alle
organizzazioni di destra come l'RSS e il Vishwa Hindu Parishad (VHP).
Nella nota stampa, il più alto
organo dei maoisti ha anche affermato che il governo guidato da Modi ha portato
riforme come GST e demonetizzazione per facilitare le imprese e gli industriali
vicini al primo ministro a spese degli interessi dei piccoli e medi
imprenditori.
I rossi hanno anche sollevato
accuse contro il BJP e i suoi alleati per la propaganda fascista indù
(Hindutva) portata avanti con il pretesto del nazionalismo (“Rashtravad”).
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