Centinaia in corteo contro casapound
Oggi la Roma antifascista ha sfidato il divieto annunciato dalla
questura, divieto imposto solo per permettere lo svolgimento delle
kermesse di chiusura della campagna elettorale organizzate oggi dai
diversi partiti della destra italiana. L’unico scopo era, in realtà,
quello di impedire a centinaia di persone di manifestare contro
Casapound. Centinaia di persone, invece, hanno sfidato il divieto con
coraggio e si sono presentate a largo Argentina a pochi passi dalla
piazza di Di Stefano. Come sempre a difesa di questi impostori sono
stati dispiegati diversi reparti celere, camionette e idranti
confermando la volontà delle istituzioni di legittimare i partiti
neofascisti costi quel che costi.
Senza ritegno si continua ad abusare della parola democrazia riducendo il tutto ad uno scontro tra opposti estremismi. Noi abbiamo ribadito in piazza che Casapound non ha diritto di parola come tutti quei partiti di destra che fomentano la guerra tra poveri e sciaccallano sulle nostre vite pur di garantirsi, come tutta la classe dirigente di questo paese, le poltrone utili a comandare e derubare i propri cittadini. Nonostante il tentativo di presentarsi come i difensori degli italiani in difficoltà, gli interessi che coprono questi soggetti sono sempre gli stessi: quelli di chi vuole arricchirsi sulla pelle di tutte e tutti noi, di chi vuole cancellare tutele e sfruttare lavoro, soprattutto quello migrante. Questi soggetti vogliono una società diseguale dove loro possono curare i propri privilegi. La storia c’è l’ha insegnato.
In queste settimane migliaia di persone da Macerata a Piacenza hanno sfidato divieti, polizia, associazioni e partiti che non hanno avuto la dignità di scegliere da che parte stare. Questo è l’antifascismo che ci piace quello che sfida le istituzioni che legittimano i neofascismi, che cancellano i diritti, che impoveriscono. Questa giornata non può essere considerata un punto di arrivo ma abbiamo bisogno di proiettarci già oltre le elezioni approfondire le nostre pratiche e quell’opposizione antifascista da ritrovare in tutti e tutte coloro che non vogliono xenofobi, razzisti, fascisti, sessisti nei propri quartieri.
Antifascisti e antifasciste romani
Senza ritegno si continua ad abusare della parola democrazia riducendo il tutto ad uno scontro tra opposti estremismi. Noi abbiamo ribadito in piazza che Casapound non ha diritto di parola come tutti quei partiti di destra che fomentano la guerra tra poveri e sciaccallano sulle nostre vite pur di garantirsi, come tutta la classe dirigente di questo paese, le poltrone utili a comandare e derubare i propri cittadini. Nonostante il tentativo di presentarsi come i difensori degli italiani in difficoltà, gli interessi che coprono questi soggetti sono sempre gli stessi: quelli di chi vuole arricchirsi sulla pelle di tutte e tutti noi, di chi vuole cancellare tutele e sfruttare lavoro, soprattutto quello migrante. Questi soggetti vogliono una società diseguale dove loro possono curare i propri privilegi. La storia c’è l’ha insegnato.
In queste settimane migliaia di persone da Macerata a Piacenza hanno sfidato divieti, polizia, associazioni e partiti che non hanno avuto la dignità di scegliere da che parte stare. Questo è l’antifascismo che ci piace quello che sfida le istituzioni che legittimano i neofascismi, che cancellano i diritti, che impoveriscono. Questa giornata non può essere considerata un punto di arrivo ma abbiamo bisogno di proiettarci già oltre le elezioni approfondire le nostre pratiche e quell’opposizione antifascista da ritrovare in tutti e tutte coloro che non vogliono xenofobi, razzisti, fascisti, sessisti nei propri quartieri.
Antifascisti e antifasciste romani
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