L'iniziativa
antifascista di Palermo che lo ha messo alla berlina, che lo ha, per
così dire, sanzionato, in forme militanti e legittime, è
sicuramente una pagina significativa delle giornate antifasciste che
stanno attraversando tutto il paese. E che è così che
l'iniziativa è stata vista a Palermo è dimostrato dal fatto che ha
trovato subito la ferma e 'allegra' condivisione dei centri sociali, e che nella bella e grossa manifestazione di sabato, migliaia di
giovani hanno sfilato con il nastro isolante in mano e con slogan combattivi e
ironici sostenendo l'azione antifascista e esprimendo chiaramente la loro solidarietà ai compagni
arrestati, ora rilasciati ma sempre con misure restrittive pesanti.
A fronte di questo abbiamo una abbastanza meschina dichiarazione di Viola Carofalo, che su Il Manifesto e poi
in televisione, e poi in chissà in quali altri variegati posti in
queste giornate: dice “Sottoscrivo quello che ha detto il sindaco
Orlando, il
fascismo non si combatte con lo squadrismo
ma con la cultura e la resistenza...”.
Vale a dire, il capo
politico di PAP definisce l'azione di Palermo squadrista e si dichiara
d'accordo con Orlando che ha dichiarato che avrebbe costituito la
città come parte civile al processo contro i compagni antifascisti
incriminati, ponendosi, quindi, sostanzialmente, a fianco di Ursino!
C'è un limite a tutto! I comunisti, l'antifascismo militante, le realtà di movimento non possono far finta di niente di fronte a una dichiarazione di questa natura. I compagni del Centro sociale Je Sò pazzo sono stati in passato protagonisti di numerose iniziative antifasciste a Napoli, così come hanno subito numerose aggressioni, e qualunque sia evidentemente la posizione che si può assumere rispetto alle forme specifiche dell'antifascismo militante, non può essere permesso ad una Viola Carofalo di parlare a proposito dell'azione antifa di di Palermo di “squadrismo”.
Quando Proletari Comunisti in un
opuscolo su Potere al Popolo sostiene che la via elettorale scelta nelle sue forme e contenuti non solo è sbagliata ma come possibile “cambio di natura”
delle realtà sociali di movimento, evidentemente vediamo giusto.
Episodi come questo ne sono la manifesta espressione.
E' inaccettabile per noi quindi che
non ci sia una dissociazione da questa dichiarazione, anche
nell'ampia coalizione di attivisti e sostenitori di Potere al Popolo
e nello stesso Centro sociale Je sò pazzo.
Condividere o
mettere il silenzio rispetto a questo è grave manifestazione di
opportunismo, quando - al di là delle forme specifiche che
l'iniziativa ha assunto a Palermo, e che noi condividiamo , ci troviamo in queste giornate di fronte ai fascisti
difesi dallo Stato con la repressione, denunce, arresti degli
antifascisti!
Le mille forme
dell'antifascismo militante sono il sale della democrazia e della
difesa della Costituzione, mille volte più giuste e più serie degli
inneggiamenti al Parlamento e alla Costituzione di Viola Carofalo e
di tutto un tipo di 'antifascismo'di maniera.
proletari comunisti/PCm Italia
febbraio 2018
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