mercoledì 27 dicembre 2017

pc 27 dicembre - “Che muoiano i bambini”, dice, tra le risate di altri, il maledetto trafficante di rifiuti pericolosi…

Dall’Ilva di Taranto, alle tante “terre dei fuochi”, fino a quest’ultimo, si fa per dire, scandalo di traffico di rifiuti pericolosi nella Toscana dell’ex capo del governo Renzi… “Che muoiano i bambini”… dal nord al sud e di ogni colore… è una frase che sintetizza bene il “sentimento” di questa classe dominante delinquenziale, feroce, senza nessuno scrupolo…
“Il capitale viene al mondo grondante sangue e sporcizia dalla testa ai piedi, da ogni poro.” diceva Marx! E così continua e continuerà sempre più feroce fino a quando non lo spazzeremo via definitivamente!

"Che muoiano i bambini", intercettazione choc 
Pubblicato il: 14/12/2017 19:42
"Ci mancavano anche i bambini che vanno all'ospedale, che muoiano i bambini. Non mi importa che i bambini si sentano male. Io li scaricherei in mezzo alla strada i rifiuti". Così, in un'intercettazione audio e video, uno degli indagati nell'inchiesta condotta sul traffico illecito di rifiuti speciali e pericolosi in Toscana, che oggi ha portato all'arresto di sei persone, tra le risate di altri, parlava di una discarica in prossimità di una scuola.
Per gli arrestati, per i quali sono stati disposti gli arresti domiciliari, le accuse, a vario titolo, sono associazione a delinquere, traffico di rifiuti e truffa alla Regione Toscana. Due le aziende sequestrate: la Lonzi srl e la Rari srl, entrambe di Livorno, nei cui impianti i rifiuti, secondo le accuse, non venivano affatto smaltiti ma tritati o miscelati per massimizzare i profitti grazie al falso smaltimento, pagando una eco tassa regionale assai più bassa di quella dovuta. Tanto che la Regione ci avrebbe rimesso quasi 4 milioni e mezzo di euro nel 2015-16, a fronte di un guadagno stimato in oltre 26 milioni per le aziende.
I sigilli sono scattati per due aziende di Livorno attive nel settore del recupero e del trattamento dei rifiuti, la Lonzi Metalli srl e la Rari srl. Da queste aziende i rifiuti sarebbero passati poi in due discariche del Livornese gestite da due aziende a partecipazione pubblica, la Rea di Rosignano Marittimo e la Rimateria di Piombino. Non sono state sequestrate ma alcuni dipendenti della Rea sono stati raggiunti da misure interdittive.
Da quanto emerso nel corso dell'indagine, i rifiuti speciali, in alcuni casi pericolosi e nocivi, come stracci imbevuti di sostanze tossiche, filtri olio motore e toner, venivano miscelati con altri e mascherati come ordinari, per abbattere i costi di smaltimento.

http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2017/12/14/che-muoiano-bambini-intercettazione-choc-inchiesta-traffico-rifiuti_OOGqgNgANoxoa8UQ35MrLM.html

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