A
Bologna succede che una iniziativa di autoriduzione sul costo del
pranzo alla mensa di piazza Puntoni, focalizzata sull'attacco e sulla
segnalazione dei costi proibitivi del servizio, venga affrontata con un
ingente schieramento di polizia in assetto antisommossa.
I reparti celere si sono attestati a protezione della mensa sin dal mattino, con un atteggiamento provocatorio finalizzato alla difesa dei privilegi di Elior, cooperativa che gestisce il servizio di ristorazione per conto dell'Ergo, l'Agenzia Regionale per il Diritto allo Studio. Elior specula su un diritto fondamentale imponendo i prezzi più alti d' Italia ad una mensa universitaria che sembra un ristorante anziché assolvere alla sua funzione di garantire un
servizio decente a chi studia.
Ciò che è successo stamane nel cuore della zona universitaria, quando una carica selvaggia ha ferito tre studenti aprendo teste e spaccando braccia, ha dell'incredibile e mostra la totale incapacità dell'università di dare risposte politiche a livelli indecenti di tagli al welfare e messa al profitto dei servizi base che l'Ateneo dovrebbe assicurare.
Dopo la rappresaglia della settimana scorsa, in cui la dirigenza della mensa ordinò la serrata della stessa per impedire una nuova autoriduzione degli studenti, dall'Università e dall'Er.Go continuano a non arrivare risposte, ma solo manganelli.
Il racconto di alcuni studenti presenti all'iniziativa e caricati dalla polizia:
Gli universitari non hanno comunque desistito, anzi il presidio si è via via ingrossato con tanti studenti e studentesse richiamati da quanto stava succedendo; i manifestanti hanno ribadito la legittimità di portare avanti la vertenza con la pratica dell'autoriduzione e hanno continuato la mobilitazione al grido di "Elior, Ergo vogliamo risposte!" e "Fuori la polizia da Via Zamboni".
Non paga, la celere ha caricato una seconda volta per disperdere il presidio lungo via Zamboni effettuando un fermo, poi rilasciato su pressione del presidio. La tensione è rimasta altissima, con gli studenti che hanno a quel punto deciso di dirigersi verso il Rettorato, dove si è tenuta un'assemblea molto partecipata.
L'assemblea ha rilanciato per domani una nuova giornata di lotta contro la gestione della mensa e i tagli al welfare studentesco, giornata che vedrà un pranzo sociale e un flash mob.
Sulla pagina del CUA si possono trovare ulteriori considerazioni e rimanere aggiornati sulle iniziative in programma.
I reparti celere si sono attestati a protezione della mensa sin dal mattino, con un atteggiamento provocatorio finalizzato alla difesa dei privilegi di Elior, cooperativa che gestisce il servizio di ristorazione per conto dell'Ergo, l'Agenzia Regionale per il Diritto allo Studio. Elior specula su un diritto fondamentale imponendo i prezzi più alti d' Italia ad una mensa universitaria che sembra un ristorante anziché assolvere alla sua funzione di garantire un
servizio decente a chi studia.
Ciò che è successo stamane nel cuore della zona universitaria, quando una carica selvaggia ha ferito tre studenti aprendo teste e spaccando braccia, ha dell'incredibile e mostra la totale incapacità dell'università di dare risposte politiche a livelli indecenti di tagli al welfare e messa al profitto dei servizi base che l'Ateneo dovrebbe assicurare.
Dopo la rappresaglia della settimana scorsa, in cui la dirigenza della mensa ordinò la serrata della stessa per impedire una nuova autoriduzione degli studenti, dall'Università e dall'Er.Go continuano a non arrivare risposte, ma solo manganelli.
Il racconto di alcuni studenti presenti all'iniziativa e caricati dalla polizia:
Gli universitari non hanno comunque desistito, anzi il presidio si è via via ingrossato con tanti studenti e studentesse richiamati da quanto stava succedendo; i manifestanti hanno ribadito la legittimità di portare avanti la vertenza con la pratica dell'autoriduzione e hanno continuato la mobilitazione al grido di "Elior, Ergo vogliamo risposte!" e "Fuori la polizia da Via Zamboni".
Non paga, la celere ha caricato una seconda volta per disperdere il presidio lungo via Zamboni effettuando un fermo, poi rilasciato su pressione del presidio. La tensione è rimasta altissima, con gli studenti che hanno a quel punto deciso di dirigersi verso il Rettorato, dove si è tenuta un'assemblea molto partecipata.
L'assemblea ha rilanciato per domani una nuova giornata di lotta contro la gestione della mensa e i tagli al welfare studentesco, giornata che vedrà un pranzo sociale e un flash mob.
Sulla pagina del CUA si possono trovare ulteriori considerazioni e rimanere aggiornati sulle iniziative in programma.
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