Al fianco delle nostre sorelle migranti
A difesa del diritto d'aborto
Razzismo! Questa la violenza scatenata da gente (gentaglia) di Gorino, a cui hanno dato man forte Lega, Forza Nuova, ecc., contro 12 donne migranti, una incinta all’ottavo mese e 8 bambini.
Una violenza a cui il prefetto di fatto ha legittimato e reso pericoloso precedente, consentendo che fossero cacciati da quel paese le migranti.
Dopo il respingimento, nella chiesa di Gorino ci si accorge di un cartello, affisso, pare, 2 mesi prima dal parroco, che esordisce con: “Visto che noi siamo, per voi, infedeli: ma perché non ve ne andate nel vostro califfato di Iraq con il santo Califfo El Bagdadi, il quale vive di armi e uccide a tutto spiano coloro che non sono sunniti?”.
Quel cartello, considerato semplicemente “inopportuno” dalle
autorità di Gorino, è chiaramente istigazione al razzismo. La
lista degli “eroi
nazionali” di Salvini si allunga e così l’ipocrisia di questo
governo.
"L'Italia che conosco li accoglie" dice Renzi,
ma
quella che a questo governo, a questo Stato serve, è quella che
soffia sul
fuoco dell’intolleranza e del razzismo per deragliare il disagio
sociale, per innalzare muri contro i migranti e
continuare ad
attaccare sempre di più diritti e dignità. Il razzismo sarebbe perseguibile secondo le
leggi di questo
stesso Stato, ma ciò che a questo Stato, a questo governo serve
è reprimere le
lotte sociali e prevenirle, trasfigurandole in scontri di
civiltà. “L’Italia
ripudia la guerra” è quanto ancora scritto nella nostra
Costituzione, ma ciò
che a questo governo, a questo Stato, a questo sistema
capitalistico serve è
proprio la guerra.
Razzismo e imperialismo sono 2 facce della
stessa medaglia, quella
che questo marcio sistema capitalistico usa, per far pagare la sua
crisi a chi
non ha colpe.
Quelle 12 donne migranti, con i loro bambini
sono il frutto
di questa guerra, sono il frutto delle politiche di questo Stato
con i suoi governi,
che toglie ai poveri per dare ai ricchi, che fa affari con le
borghesie più
reazionarie degli altri continenti, che produce il vero “terrorismo”,
devastando a suon
di bombe il Medio Oriente e l’Africa, da cui quelle 12 donne
migranti e quegli 8
bambini sono fuggiti.
Presto Renzi conoscerà davvero l’Italia che li accoglie.
Il 25 novembre a Roma, davanti a Montecitorio,
noi donne
proletarie, lavoratrici, disoccupate, braccianti, migranti in
lotta vogliamo "accogliere" con gioia le nostre sorelle della Guinea, della
Nigeria e della Costa
d'Avorio.
Contro il razzismo e il fascismo di Stato
Assediamo i palazzi del potere!
S/cateniamo la nostra ribellione!
Aborto, a Bari Asl consegna documento con rimprovero dopo l’intervento: “L’ivg ha implicazioni di
ordine morale”
I sepolcri imbiancati che di mestiere fanno gli obiettori, adesso cercano anche di colpevolizzare le donne che dopo aver abortito vengono "rimproverate come bambine cattive", speculano sul corpo delle donne, ne vogliono minare l'autodeterminazione, ricacciare in un moderno medioevo, sottomesse, a casa a sfornare figli a fare da serve, a sopportare violenze di ogni genere, infine se vengono stuprate e uccise se la sono cercata.L'Asl ha garantito che il documento verrà ritirato. In Italia il 70% dei ginecologici è obiettore, senza contare che in alcune regioni questa percentuale sale al 90% e che ci sono strutture ospedaliere dove la percentuale sale al 100%
“Gentile signora su sua richiesta è stata sottoposta a ivg. Le auguriamo che l’intervento cui è stata sottoposta in data odierna rimanga unico. L’ivg ha delle implicazioni di ordine morale, sociale e psicologico e non solo una mera procedura chirurgica o farmacologica ma un rischio per la stabilità emotiva della donna con possibili ripercussioni sul piano relazionale. Perciò si dovrà adottare un valido metodo contraccettivo affinché la vita affettiva e sessuale possa svolgersi serenamente”.
Sono queste le parole che una donna ha dovuto leggere dopo aver abortito nell’ospedale Fallacara-Di Venere (Bari) e riportate in un documento della Asl che, come riporta La Repubblica, le è stato consegnato a intervento eseguito.
Ma contro questo sistema moderno fascista contro i governi, i padroni gli Stati che odiano le donne, noi proletarie, donne sfruttate, disoccupate, braccianti, immigrate, che più subiamo questa ignobile violenza, vogliamo scatenare la nostra ribellione!
IL 25 NOVEMBRE, giornata internazionale contro la violenza sessuale, TROVIAMOCI A ROMA IN P.ZZA MONTECITORIO DALLE ORE 9,30, PER DENUNCIARE E LOTTARE NON SOLO CONTRO UNA VIOLENZA MA CONTRO TUTTE LE VIOLENZE CONTRO LE DONNE DI QUESTO SISTEMA!
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