La Regione, tirata in ballo per l’ormai famoso bacino che si dovrebbe costruire, adesso “corre” presentando il nuovo progetto con il quale si rimangia quello precedente, come riporta il Giornale di Sicilia di oggi “Illustrato ieri dalla Regione ai sindacati del Cantiere Navale il nuovo progetto per il bacino galleggiante da 80 mila tonnellate che nascerà dal riadattamento del vecchio bacino da 52 mila tonnellate ai sindacati la Regione ha confermato che è questa l’unica possibilità per utilizzare in maniera spedita l’investimento i 60 milioni di euro.”
Da parte sua il sindaco Orlando “per
il 20 giugno convocherà le Rsu e i sindacati di categoria a Villa Niscemi”, per
stabilire la data della visita che la giunta comunale si appresta a fare al
Cantiere Navale di Palermo. “Una visita chiesta dalla Fiom, per verificare lo
stato delle infrastrutture e spiegare perché quei bacini che fino al 2010 erano
usati per costruire navi ora siano fermi. Il sindaco – è questo l’altro impegno
preso tra l’assessore Marano e i sindacati – solleciterà inoltre la
convocazione di un tavolo al governo nazionale sulla crisi al Cantiere navale
di Palermo, alla presenza del ministero e di Fincantieri.” ( http://palermo.blogsicilia.it/cantieri-navali-senza-commesse-lavoratori-chiedono-soluzioni-urgenti/342004/)
Non bastano tavoli su tavoli,
quando si fanno, come dimostrano tutte le vertenze degli ultimi anni, per
risolvere il problema. E non servono né le scuse dei bacini vecchi né le “visite”
del sindaco. Al Cantiere di Palermo la commessa sarà assegna quando gli operai
se la riprenderanno con la forza!
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