DALL'OPUSCOLO "UCCISIONI DELLE DONNE, OGGI" DEL MFPR
"...Il moderno fascismo è l’edificazione a sistema di tutto ciò che è reazionario, maschilista.
In questo senso le uccisioni non si potranno fermare, né ci sono interventi di legge, di controllo che possano frenarli. Il moderno fascismo le alimenta a livello di massa: le uccisioni hanno la caratteristica di essere ripetitive, emulative – più se ne parla, più vengono prese ad esempio...Spesso si tende a motivare il femminicidio come vicenda privata, frutto della gelosia, o di un raptus di follia. Ma anche esaminando specifici episodi, vediamo che le singole persone che uccidono trovano l’humus adatto, favorevole, che in un certo senso li fa sentire legittimate, niente affatto in colpa, anzi, quasi autorizzate. Questo humus è il moderno fascismo e questo rende differente oggi la questione della violenza sulle donne ed in particolare le uccisioni.............
Oggi effettivamente c’è una sorta di “odio” verso le donne, come verso gli immigrati, verso gli omosessuali ecc. Questo odio tout court verso le donne, in quanto donne che pensano, che agiscono, che decidono, è fascista. Questo odio fa alzare il tiro, mette in moto la violenza. “Gli uomini che odiano le donne” esprime l’immagine del sistema capitalista, nella sua fase di crisi, di putrefazione imperialista, di un sistema che non ha più nulla di costruttivo, ma è solo distruzione. E proprio per questo deve essere distrutto. E LE DONNE HANNO DOPPIE RAGIONI PER FARLO!"
Continua
la strage di donne Due femminicidi a Pordenone e Taranto
Due
femminicidi nel giro di poche ore: uno a Taranto e l'altro a
Pordenone. E il copione è sempre quello di donne che vengono
assassinate perché spesso rompono una storia e decidono di lasciare
l'uomo che le soffoca e maltratta sia psicologicamente che
fisicamente.
La
strage a Taranto
Nel capoluogo jonico la tragedia è avvenuta ieri, ed è stato il
culmine di litigi e tensione per la separazione ormai imminente che
avevano scavato un fossato nella coppia, divisa da venti anni di
eta'. Proprio ieri quel rapporto difficile e tormentato avrebbe
dovuto trovare un qualche approdo. Luigi Alfarano, 50 anni, medico
dell'Ant, l'associazione che anche a Taranto presta assistenza
domiciliare agli ammalati di cancro, e Federica De Luca di 30, si
sarebbero dovuti incontrare nello studio di un avvocato a Taranto per
formalizzare le pratiche di separazione e porre cosi' fine al loro
matrimonio. Ma l'incontro non c'è stato perchè il marito è andato
a casa della donna, alla periferia di Taranto, e l'ha uccisa.
Probabilmente c'è stato un ulteriore litigio tra i due. In casa
c'era anche il figlio della coppia, Andrea, di 4 anni. Fatto sta che
l'uomo si è scagliato contro la donna e l'ha strangolata
uccidendola, e poi è uscito dall'appartamento portandosi via il
figlioletto. A Marina di Palagiano, ad una ventina di chilometri da
Taranto, nella casa delle vacanze, l'uomo ha sparato al piccolo nel
garage e si è poi suicidato.
Omicidio-suicidio
a Pordenone
Passano poche ore e a Spilimbergo in provincia di Pordenone i
Carabinieri trovano i corpi di due fidanzati all'interno di
un'abitazione.Secondo quanto si è appreso la guardia giurata Manuel
Venier non aveva accettato la fine della relazione con Michela Baldo
che lavorava presso un supermercato. L'uomo si era allontanato da
qualche tempo dall'abitazione che divideva con la ragazza, però
aveva ancora le chiavi dell'alloggio. Ieri sera ha parcheggiato la
sua macchina nei pressi per non farsi notare dai genitori dei lei,
che risiedono poco distante, ed una volta in casa ha atteso il
rientro di Michela verso le 21.30. Poco dopo sono stati esplosi i sei
colpi che hanno messo fine alle loro vite. La chiamata con la
richiesta di intervento ai carabinieri è avvenuta un'ora dopo anche
perché la giovane non rispondeva alle chiamate dei genitori. Quando
i militari dell'Arma sono arrivati hanno trovato la porta chiusa.
Quindi l'intervento dei Vigili del Fuoco. Ora i carabinieri stanno
cercando di raccogliere tracce utili per ricostruire la vicenda e
stanno sentendo i parenti dei due fidanzati. Nelle indagini,
coordinate dal sostituto procuratore del Tribunale di Pordenone, sono
impegnati i carabinieri del nucleo investigativo del comando
provinciale e della stazione di Spilimbergo.
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