Mara Cagol è stata una delle prime e più importanti compagne delle Brigate Rosse, è stata uccisa il 5
giugno del 1975.
Noi come siamo legate a filo rosso con le partigiane, consideriamo parte della nostra storia anche le combattenti della lotta armata degli anni 70. Noi siamo Mara Cagol, noi siamo Franca Salerno, ecc. Non abbiamo condiviso la linea, la strategia, la politica delle Brigate rosse come di altre organizzazioni rivoluzionarie combattenti, perché non puoi fare una guerra fra te e lo Stato; ci vuole la guerra popolare, ci vuole una nuova resistenza in Italia.
Però su una cosa siamo d’accordo. Siamo d’accordo sulla violenza rivoluzionaria, siamo d’accordo che non c’è rivoluzione senza che si combatta con le armi, perché occorrono le armi per rovesciare lo Stato reazionario borghese, non si combatte con i fiori o solo con le carte. Durante la Resistenza le donne partigiane e i partigiani, per forza si son dovuti armare, contro la dittatura fascionazista.
Come diceva Marx, la violenza rivoluzionaria è la levatrice della storia, è il bello non è il brutto, perché tramite la violenza rivoluzionaria è possibile mettere la parola fine a tutto il brutto, allo sfruttamento, agli stupri, agli orrori, all’oppressione, alle guerre, a tutte le forme di violenza sessuale. E' inutile che ci state a dire: No, le donne sono contro la violenza, altrimenti fanno come i maschi... Ma quale maschi, siamo più violente noi! Dobbiamo essere più violente noi perché abbiamo una doppia ragione per farlo.
Quindi in questo noi siamo Mara Cagol.
Concludiamo con queste frasi che furono scritte alla morte di Mara Cagol:
“… Mara Cagol è caduta combattendo,
dirigente comunista e membro esecutivo delle
brigate rosse. La sua vita e la sua morte sono
un esempio che nessun combattente per la
libertà potrà più dimenticare fondatrice della
nostra organizzazione ha dato un estimabile
contributo d’intelligenza, abnegazione, di
umanità alla nascita e alla crescita
nell’autonomia operaia della lotta armata per
il comunismo. Comandante politico militare di
colonna Mara ha saputo guidare
vittoriosamente alcune tra le più importanti
operazioni dell’organizzazione…”
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