L'ex onorevole Giuseppe
Soriero, docente di storia del mezzogiorno presso l'Università di
Catanzaro, studioso del sud e cultore del “dramma della fuga dei
giovani”, è una carogna razzista, peggiore della ndrangheta.
Giustamente Tonino Perna
in una lettera a Il Manifesto ha stigmatizzato le cose che questo
lurido personaggio, ex Pci, ha detto nel corso della trasmissione
'Linea notte'.
Chiamato in causa per
esprimere un giudizio su quello che stava avvenendo a Rosarno:
l'assassinio da parte di un carabiniere e la protesta dei braccianti
migranti, tenuti in condizioni di schiavitù in un inumano ghetto,
questo troglodita dichiarava: “C'era un ruolo determinante della
ndrangheta nei recenti gravi episodi che hanno portato alla morte del
giovane maliano... La questione più grave è che i migranti,
braccianti di Rosarno si drogano e che bisognerebbe intervenire per
stroncare questo fenomeno”. E a chi gli chiedeva dallo studio “ma
come fanno questo africani che sono poverissimi, che prendono 15 euro
al giorno, a comprarsi la droga?”, Soriero diceva, prima, che “si
tratta di contributi che lo Stato dà alle associazioni...”, poi
“la ndrangheta distribuisce gratuitamente la droga per controllare
questi migranti...”.
Tonino Perna nella sua
lettera a Il Manifesto prosegue, scandalizzato, che “non si possono
fare simili affermazioni”, che “Soriero deve smentire e chiedere
scusa ai braccianti di Rosarno e a tutti i migranti la cui immagine è
stata così brutalmente calpestata...”.
Diciamo: lascia perdere
Perna... A questo professore bisogna rendere la vita difficile,
all'Università di Catanzaro prima di tutto, e se va ancora in giro a
presentare il suo libro “Sud: vent'anni di solitudine”, con
prefazione di Romano Prodi.
Nessun commento:
Posta un commento