Il colore dei soldi
A destra fanno soldi con i negri; a sinistra grazie ai neri: questa è Roma
Hanno sfruttato le emergenze, create dalla politica, per fare soldi. E distribuirsi i soldi.
Certo, al vertice c'è un ex Nar e non è una cosa da poco. Ma quell'ex Nar è, da sempre, molto vicino alla politica e ai politici. Quell'ex Nar si è fatto imprenditore e si è seduto al tavolo con amministratori tanto di destra quanto di sinistra. Il passato da terrorista nero è finito in un cassetto per fare spazio a un presente da direttore di un'orchestra che, negli anni, ha fruttato oltre duecento milioni di euro. Si è urlato "al lupo nero" non appena è uscita la notizia dell'inserimento nel registro degli indagati di Gianni Alemanno e dei suoi fedelissimi, per poi restare di sasso quando al suo fianco è comparso il nome di Luca Odevaine. Chi scrive ben lo ricorda, ai tempi di Veltroni, farsi bello per la gestione dell'emergenza Africa. Africa come l'hotel da lui sgomberato per poi spostare "i negri", su input "dei neri", in varie strutture controllate dal cartello. Questa la tesi sulla quale si sono mossi gli arresti.
Da qui, la necessità di fermare pensieri e rotative per rifare i titoli. Il "nero" è un tratto che non sbiadisce, anzi, dopo gli arresti. Ma è un nero che sfuma al rosso quando si parla di cooperative sociali e di gestione dei vari centri per immigrati, per richiedenti asilo, perfino per campi rom. Per Carminati non c'è colore che tenga se non quello dei soldi. Lo stesso dicasi per chi ha votato a sinistra, o si è fatto votare da sinistra, stringendo mani che nel segreto dell'urna mettono la croce a destra. O che magari la mano destra la usavano per premere il grilletto.
Daniele Nalbone* giornalista, Roma Today
da contropiano
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