Alle chiacchiere di Renzi si
contrappongono i risultati reali dell'azione del suo governo che riguardano
lavoratrici e lavoratori in tutte le Regioni. Per migliaia sono già finiti i
soldi della cassa in deroga. In Sicilia in particolare la situazione è ancora
peggio… e il neo assessore al lavoro "fa appello al ministro Poletti per
risolvere l'emergenza esplosa dopo lo stop alla cassa integrazione per gli
esuberi della formazione e l'interruzione della mobilità in deroga per chi ha
già sfruttato altri ammortizzatori sociali." Come riporta il Giornale di
Sicilia di ieri. Si tratta di "Tutte misure di rigore varate a Roma che
alla Regione sono state comunicate nel breve volgere di qualche settimana. Al
punto da far trovare il sistema pubblico impreparato."
Che il "sistema
Sicilia", comunque, sia "impreparato" non è una novità! E,
infatti, il neo assessore mette subito le mani avanti: "In questa materia
la Regione non ha praticamente competenze. Noi siamo coordinatori e attuatori
di norme nazionali. E anche per questo motivo è ancora più chiaro che la
Regione non può farcela da sola. È lo Stato che deve mettere le risorse". E ancora: "Noi stiamo mettendo ordine nei
nostri problemi e lo Stato ha già detto di avere fiducia in noi. Ma se nel
frattempo lascia che scoppi una tale bomba sociale, è la fine."
Questa drammaticità del problema
dipende dal fatto che la situazione è diventata davvero terribile: "Da
venerdì si è aperta una falla: chi ha già usufruito di cassa integrazione, Aspi
(indennità di disoccupazione), miniAspi o disoccupazione agricola non può
ricevere la mobilità in deroga, una sorta di ammortizzatore sociale che
prolunga da 12 a
36 mesi il paracadute scaduto." E "Secondo Michele Pagliaro della
Cgil, almeno 30 mila persone perderanno l'assegno in questi giorni: dagli ex
operai Fiat a quelli dell'indotto fino quelli della Keller."
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