Alla fine dell'anno i padroni stanno facendo un bilancio, tornando ripetutamente sui decreti del governo giudicandoli molto positivamente, dicono infatti sul loro principale giornale, il sole 24 ore del 27 dicembre che “Le aspettative, che secondo la narrazione più ampia si erano cumulate sulla richiesta di una maggiore flessibilità in uscita, hanno avuto una risposta ... L’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori è superato per i futuri contratti...”
Sono
contenti della “liberalizzazione via decreto dei contratti a
termine per togliere definitivamente le causali e consentirne i
rinnovi fino a 5 volte in 36 mesi e poi la delega lavoro, che in
pochi mesi è diventata legge.” Ma sono preoccupati
dell'attuazione di queste leggi, i problemi, dicono, di questa “terza
riforma del mercato del lavoro in quattro anni (la legge
delega lavoro reca il numero 183, lo stesso del collegato lavoro del
2010, che ha preceduto la legge 92 del 2012) iniziano proprio qui,
sul campo dell’attuazione.”
Adesso,
ripetono con Renzi i padroni, “non ci sono più alibi per non
tornare ad assumere” continuando a voler convincere tutti quanti
che il jobs act porterà nuovi posti di lavoro.
Abbiamo
ripetuto in tutte le salse, e non solo noi, che di posti di lavoro
con questa legge non se ne creeranno; che questa legge è la scusa
per attaccare in modo definitivo i diritti conquistati dai
lavoratori.
E
in questo articolo, in maniera quasi sfacciata, sono loro stessi ad
ammettere che è così. Da un lato dicono che il “mercato del
lavoro” (è così che nel capitalismo si chiamano le lavoratrici e
i lavoratori!) è il “campo in cui si muovono 8,6 milioni di
persone in cerca di un impiego e che non trovano, con un tasso di
disoccupazione oltre il 13% (si sale al 14,2% se si conta anche la
cassa integrazione) e che non scenderà sotto la soglia del 12,5%
fino a fine 2016, secondo il consensus dei maggiori centri di
analisi economica. Una condizione estrema, per usare le parole del
Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che si avvita in
una spirale discendente dei salari che attenua persino i benefici
imprevisti del calo dei prezzi al consumo di origini esogene.”
Quindi:
disoccupazione enorme e salari che scendono! E la nuova occupazione
grazie a questa legge dovrebbe essere di “800mila nuove assunzioni
potenziali ne 2015”!!! 800mila a fronte di quasi 9 milioni di
disoccupati!
I
padroni sono contenti anche per un altro dato importante che si trova
in queste ultime leggi del governo, tra gli altri citiamo per ora
solo quello relativo alla “decontribuzione per le nuove assunzioni
a tempo indeterminato che vale 1,8 miliardi l'anno prossimo e sale a
5 miliardi nel triennio, [il governo] ha aggiunto un taglio del costo
del lavoro … per 2,7 miliardi nel 2015 che lievitano a 5,6 nel
2017”!!! Circa 15 miliardi solo di sgravi e aiuti! E
allora, sì che si festeggia!
Questo
è stato davvero un buon anno per i padroni... noi da parte nostra
dobbiamo lavorare sodo e bene affinché il 2015 sia l'anno buono per
la classe operaia!
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