Lega, proposta shock: "Schedare i rom di Torino"
L'incendio al campo nomadi della Continassa del 2011, fu la reazione a uno stupro inventato
Il capogruppo in Consiglio comunale pronto a presentare una mozione: "Troppi episodi criminali riconducibili a nomadi o a presunti rifugiati". Cota: "Idea giusta". E' un vecchio pallino del Carroccio, più volte bocciato perché discriminatorio
La definisce una "proposta concreta per un 2015 di sicurezza". Fabrizio Ricca, il capogruppo della Lega Nord nel Consiglio comunale di Torino, vorrebbe "un censimento di tutti i nomadi e i presunti 'rifugiati' che vivono in città". Cercherà di realizzare questo suo desiderio proponendo una mozione in Sala Rossa nelle prossime sedute. Il motivo? "Anche in questi giorni di festa - spiega l'esponente del Carroccio - si sono registrati numerosi episodi di criminalità, dal furto allo spaccio, direttamente riconducibili a nomadi o a presunti 'rifugiati'. Grazie alla nostra proposta sarà più semplice per le forze dell'ordine poter identificare e rintracciare gli autori di certi crimini".
Quello di schedare i nomadi è un vecchio pallino della Lega. Roberto Maroni ci provò già nel 2008, quando il Carroccio era al governo e lui era ministro dell'Interno. L'Ue, però, fece notare che una schedatura in base all'etnia non sarebbe stata permessa dal diritto europeo. Una città svedese lo fece nel 2013, sollevando una marea di critiche: "La raccolta di informazioni personali unicamente sulla base dell'etnia è discriminatoria, priva di necessità e ingiustificata ed è una evidente violazione di standard internazionali ed europei in materia di privacy e libertà dalla discriminazione" commentò Amnesty International.
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