lunedì 17 novembre 2014

pc 17 Novembre- PALESTINA- NUOVE AZIONI DI PROTESTA CONTRO IL MURO DELL'APARTHEID

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Attivisti palestinesi e internazionali attraversano il muro di separazione con ponti di fortuna


14 novembre 2014 | International Solidarity Movement | Ramallah, Palestina occupata
Venerdì mattina circa 50 attivisti palestinesi e internazionali hanno utilizzato ponti di fortuna per attraversare il muro dell’Apartheid tra Qalandiya e il lato nord di Gerusalemme. Questa azione diretta non violenta era in risposta alle restrizioni imposte da Israele  ai fedeli palestinesi che desiderano accedere ad al-Aqsa negli ultimi mesi.
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Gli attivisti hanno scalato il muro ad uno ad uno verso le 10 di ieri mattina. A poche centinaia di metri da un insediamento israeliano, gli attivisti  hanno proceduto a tagliare un recinto di filo spinato che era stato collocato vicino al muro dell’Apartheid.
Una volta che tutti gli attivisti hanno violato il muro, il gruppo ha applaudito e sventolato bandiere palestinesi con orgoglio. L’azione è terminata pacificamente intorno alle 11, senza arresti. Questa azione diretta non violenta era parte di una campagna dal titolo # On2Jerusalem ed è stata organizzata dai comitati di resistenza popolare palestinese locali per mostrare solidarietà con gli abitanti di Gerusalemme.

Un’altra azione che faceva parte della campagna # On2Jerusalem è avvenuta successivamente: attivisti palestinesi ed internazionali hanno tentato di marciare verso Gerusalemme attraverso il Hizme checkpoint. Gli attivisti hanno bloccato il traffico israeliano, sventolavano bandiere palestinesi e cantavano canti pro-Palestina. Molti dei presenti indossavano magliette con immagini di Al-Aqsa, con il testo: “Sono palestinese sotto i 50.” Questo testo si riferisce alle restrizioni imposte ai fedeli maschi palestinesi sotto i 50 in materia di entrare nel complesso di Al-Aqsa. Subito, gli attivisti sono stati raggiunti da militari e  polizia israeliana e pertanto gli è stato impedito di attraversare Hizme.
Le forze israeliane hanno gridato e spinto gli attivisti e i giornalisti in diverse occasioni e poco dopo le forze israeliane hanno sparato una raffica di granate assordanti verso gli attivisti costringendoli a disperdersi. Hanno spinto con violenza due attivisti internazionali che trasportavano una grande bandiera palestinese, le forze israeliane hanno finito per confiscargli la bandiera. Uno di questi attivisti internazionali ha dichiarato, “Ci siamo trovati a tenere la bandiera palestinese nei pressi di un gruppo di soldati. Un soldato di fronte a noi ha strappato una piccola bandiera palestinese di fronte a noi. Poi ha cercato di prenderci la grande bandiera. Quando si sono accorti che non avremmo ceduto, sono intervenuti un mucchio di altri soldati, con spinte e violenze,  fino a strapparci la bandiera”.
Più tardi quel giorno e come parte delle azioni del # On2Jerusalem, attivisti locali si sono riuniti al Qalandiya checkpoint dove gli scontri erano in corso per la maggior parte della mattina. Le forze israeliane hanno usato una forza eccessiva sparando decine di lacrimogeni e granate oltre a granate stordenti contro i manifestanti. Nonostante l’aggressione dell’esercito israeliano, i manifestanti non violenti che erano poche centinaia di numero ad alta voce gridavano slogan pro-Palestina e sventolavano bandiere. Ad un certo punto un dimostrante è riuscito a salire su un posto di vedetta militare per appendere una bandiera palestinese sulla parte superiore.

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