Milano. Quartiere Corvetto sotto attacco, ancora sgomberi e cariche
Se
il sindaco Pisapia - in combutta con Regione Lombardia, Prefettura,
Aler- ha dichiarato la sua battaglia contro le occupazioni a scopo
abitativo, con l'aiuto della macchina mediatica delle ultime settimane,
ieri non sono evidentemente bastate le teste rotte e i lacrimogeni sparati ad altezza uomo, per effettuare l'ennesimo sfratto nella città di Milano.
Questa
mattina il sindaco di Milano ha voluto sorprendere la cittadinanza
regalandosi momenti di "gloria" e soddisfazione, con lo sgombero di due
spazi sociali -Corvaccio e Rosa Nera- e sfratti di alcuni appartamenti
delle case
popolari di via Comacchio, in zona Corvetto. Il modus operandi degli
sgomberi di questa mattina ricalca quello di ieri: utilizzo massiccio di
lacrimogeni e manganelli, con diversi feriti e alcuni fermati. Un
comportamento indegno e un uso della forza spropositato che ha portato a
cariche e lanci di lacrimogeni (oltre che dentro le abitazioni), anche
in via Ravenna e in via Pomposa nel quartiere Corvetto. Emblematico
della follia poliziesca, è il lancio di lacrimogeni all'interno del
mercato rionale in mezzo alla gente che faceva la spesa, e un insieme di
cariche ripetute che hanno in un primo momento portato ad alcuni fermi.
Sin
dalle prime ore del mattino, centinaia di solidali si sono recati nel
quartiere del Corvetto, mentre alcuni occupanti hanno deciso di
resistere allo sgombero salendo sul tetto. Durante la mattinata, gli
studenti di una scuola adiacente alle occupazioni, sono usciti dalle
classi per una mobilitazione spontanea di solidarietà con gli sgomberi.
Moltissimi gli studenti e le studentesse che sono quindi usciti
all'istituto scolastico ma che sono stati fermati fisicamente dalla
celere. Con l'arrivo di molte persone
solidali -tra cui anche famiglie- si è poi dato vita ad un corteo che
ha attraversato le strade del Corvetto, durante il quale non sono state
esenti provocazioni da parte della polizia e manganellate sui
manifestanti.
Nel frattempo, sul
tetto del Corvaccio, tre compagni continuano a resistere, mentre per la
Rosa Nera, l'operazione di sgombero è terminata questa mattina. I
solidali continuano comunque a raggiungere il quartiere, dove
attualmente vi è un presidio permanente in via Cinquecento. Durante le
diverse cariche e gli sgomberi di questa mattina, 9 persone
sono state fermate. Di queste, sei sono stati fermati all'interno della
palazzina occupata, mentre altri tre durante le pesanti cariche della
polizia. Per le h 17 è stato indetto un concentramento cittadino, sempre
in via dei 500 (Metro Corvetto): per rilanciare l’autodifesa dei
quartieri popolari. Per la solidarietà! Contro la prepotenza delle
guardie e dei padroni! Per fermare immediatamente sfratti e sgomberi!
Per la liberazione immediata di tutt*!
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