Non c'è città in cui il Pd e soprattutto il premier
più reazionario degli ultimi anni non ricevano dure contestazioni.
a Bologna Renzi ha partecipato alla chiusura della campagna
elettorale in vista delle elezioni del consiglio regionale emiliano
romagnolo di domenica.
La contestazione, lanciata da Ross@ Bologna e dalla campagna Noi restiamo, ha visto la partecipazione di oltre trecento persone tra studenti, collettivi, attivisti dell'Usb e di Asia-Usb.
Del fango è stato versato ai piedi del Paladozza, davanti al cordone di polizia dispiegato per difendere il palazzetto e i simpatizzanti del PD regionale perchè, come recitava lo striscione di Rossa e Noi restiamo "Gli argini si sono rotti, il vostro fango vi seppellirà" allundendo chiaramente anche alle recenti alluvioni che hanno messo in crisi migliaia di persone.
Se lo slogan di Renzi era "La speranza batte la rabbia", lo slogan dei manifestanti è stato "La nostra speranza è la nostra rabbia", e la rabbia di tutti quelli in presidio che hanno gridato la vergogna di un partito, il "partito della nazione", che non fa che difendere gli interessi dei grandi industiali .... La conseguenza della politica renziana nella società non ha portato finora altro che repressione e disagio sociale, dalla ultra-precarizzazione del lavoro sancita con il Jobs Act, alla ultra-precarizzazione dell'abitare sancita con il decreto Lupi e ancora lo smantellamento dei diritti sindacali, la definitiva benedizione delle privatizzazioni e della speculazione edilizia.
Dopo un'ora di presidio sotto il Paladozza, sede della convention democratica, i manifestanti hanno dato vita ad un corteo selvaggio sfilando per il centro, durante il quale una sede del Pd è stata oggetto della rabbia dei manifestanti.
...lancio delle uova contro la sede e la segnalazione di una vetrinetta andata in frantumi.
La contestazione, lanciata da Ross@ Bologna e dalla campagna Noi restiamo, ha visto la partecipazione di oltre trecento persone tra studenti, collettivi, attivisti dell'Usb e di Asia-Usb.
Del fango è stato versato ai piedi del Paladozza, davanti al cordone di polizia dispiegato per difendere il palazzetto e i simpatizzanti del PD regionale perchè, come recitava lo striscione di Rossa e Noi restiamo "Gli argini si sono rotti, il vostro fango vi seppellirà" allundendo chiaramente anche alle recenti alluvioni che hanno messo in crisi migliaia di persone.
Se lo slogan di Renzi era "La speranza batte la rabbia", lo slogan dei manifestanti è stato "La nostra speranza è la nostra rabbia", e la rabbia di tutti quelli in presidio che hanno gridato la vergogna di un partito, il "partito della nazione", che non fa che difendere gli interessi dei grandi industiali .... La conseguenza della politica renziana nella società non ha portato finora altro che repressione e disagio sociale, dalla ultra-precarizzazione del lavoro sancita con il Jobs Act, alla ultra-precarizzazione dell'abitare sancita con il decreto Lupi e ancora lo smantellamento dei diritti sindacali, la definitiva benedizione delle privatizzazioni e della speculazione edilizia.
Dopo un'ora di presidio sotto il Paladozza, sede della convention democratica, i manifestanti hanno dato vita ad un corteo selvaggio sfilando per il centro, durante il quale una sede del Pd è stata oggetto della rabbia dei manifestanti.
...lancio delle uova contro la sede e la segnalazione di una vetrinetta andata in frantumi.
Renzi a Parma, cariche della polizia contro i contestatori
a Parma, dove poco prima era
arrivato il capo del governo Matteo Renzi. In piazza per tributargli la
dovuta accoglienza erano scesi attivisti delle organizzazioni della
sinistra radicale e dei centri sociali, militanti dei sindacati di base e
un gruppo di lavoratori e delegati della Fiom Cgil. Un centinaio di persone in tutto, compresi un gruppo di operai in lotta per il posto di lavoro.
Ad
un certo punto, raccontano i media locali, il via Mazzini alcune decine
di manifestanti avrebbero cominciato a premere sul cordone di polizia
in assetto antisommossa che impediva l’avvicinamento al vicino palazzo
del Comune dove è atteso un incontro tra il premier
e il sindaco Pizzarotti e alcuni operai avrebbero cercato di scavalcare
le transenne e a quel punto è partita una violenta carica. Dopo e
nonostante le manganellate, i dimostranti hanno comunque continuato la
loro contestazione contro le politiche dell’esecutivo e il Pd nella
strada che porta al palazzo comunale di Piazza Garibaldi esponendo
cartelli e striscioni che recitano "Matteo Renzi uguale presidente di
Confindustria", "Renzi buffone, Marchionne è il suo padrone", e poi
ancora “La Ue vuole precarietà, Renzi gliela darà” e “Licenzi padri
precarizzando i figli”.
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