Collocare
il capitolo sul Partito di Principi del Leninismo di Stalin ai nostri
tempi ci è utile per descrivere le ragioni del fallimento dei
partiti revisionisti e opportunisti dell'estrema sinistra che sono
stati una riedizione in piccolo dei partiti della II internazionale
descritti dal testo. Con un'aggravante, che la degenerazione dei
partiti della II Internazionale fu il prodotto dello sviluppo più o
meno pacifico dell'epoca, mentre i partiti opportunisti di estrema
sinistra sono stati e sono coscientemente collocati
programmaticamente e come personale politico nella concezione dei
partiti degenerati della II Internazionale. In questo senso hanno
rappresentato e rappresentano partiti e organizzazioni che al di là
delle parole o dei testi dei loro documenti sono peggiori perfino del
vecchio Pci.
Questi partiti considerano le forme parlamentari di lotta come principali, vivono praticamente per le elezioni, “non sono strumenti adatti per la lotta rivoluzionaria del proletariato – e questo neanche lo vogliono – non sono partiti di lotta del proletariato”.
E questo carattere è stato ed è alla base dell'estraneità alle lotte proletarie in genere e anche del fatto che siano maturate nelle masse in lotta l'idea che i partiti in genere, anche di estrema sinistra, siano inutili, estranei alla loro lotte e quindi non in grado di rappresentarle.
“Non sono partiti che guidano gli operai alla conquista del potere ma un apparato elettorale – e questo è alla base di un mancato radicamento sociale di questi partiti – adatto alle elezioni parlamentare e alla lotta parlamentare”; questione divenuta peraltro assolutamente inefficace anche sul piano parlamentare per le trasformazioni che il parlamento ha avuto.
Per questi partiti, come giustamente si dice, “l'organizzazione politica fondamentale del proletariato non è il partito ma il gruppo parlamentare... il partito era di fatto un'appendice del gruppo parlamentare e destinato a servirlo”, e ad esserne servito, diremmo, visto che questi partiti quando sono riusciti ad entrare in parlamento hanno fondato essenzialmente la loro attività politica, organizzativa sul finanziamento pubblico. Questo ha provocato il discredito generale non solo di questi partiti ma dei partiti in genere nell'estrema sinistra e nel movimento operaio e popolare, nei movimenti di lotta....
Questi partiti considerano le forme parlamentari di lotta come principali, vivono praticamente per le elezioni, “non sono strumenti adatti per la lotta rivoluzionaria del proletariato – e questo neanche lo vogliono – non sono partiti di lotta del proletariato”.
E questo carattere è stato ed è alla base dell'estraneità alle lotte proletarie in genere e anche del fatto che siano maturate nelle masse in lotta l'idea che i partiti in genere, anche di estrema sinistra, siano inutili, estranei alla loro lotte e quindi non in grado di rappresentarle.
“Non sono partiti che guidano gli operai alla conquista del potere ma un apparato elettorale – e questo è alla base di un mancato radicamento sociale di questi partiti – adatto alle elezioni parlamentare e alla lotta parlamentare”; questione divenuta peraltro assolutamente inefficace anche sul piano parlamentare per le trasformazioni che il parlamento ha avuto.
Per questi partiti, come giustamente si dice, “l'organizzazione politica fondamentale del proletariato non è il partito ma il gruppo parlamentare... il partito era di fatto un'appendice del gruppo parlamentare e destinato a servirlo”, e ad esserne servito, diremmo, visto che questi partiti quando sono riusciti ad entrare in parlamento hanno fondato essenzialmente la loro attività politica, organizzativa sul finanziamento pubblico. Questo ha provocato il discredito generale non solo di questi partiti ma dei partiti in genere nell'estrema sinistra e nel movimento operaio e popolare, nei movimenti di lotta....
Libro e opuscolo si possono richiedere alla redazione: pcro.red@gmail.com
Sono inoltre in corso gruppi di studio nei circoli territoriali
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