mercoledì 9 aprile 2014

pc 9 aprile - DALL'INTERVISTA SULLA LOTTA DI TREZZO - DAL GIORNALE PROLETARI COMUNISTI"

Riportiamo dal recente numero del giornale "Proletari comunisti" uno stralcio dell'intervista fatta al coordinatore dello Slai cobas per il sindacato di classe di Bergamo (operaio Dalmine) sulla fase della lotta degli operai della logistica di Vignate e Capriate, che ha preceduto il vigliacco attacco di autisti, capi delle cooperative del 4 aprile. 
Per leggere tutta l'intervista e gli altri articoli si può richiedere il giornale a: pcro.red@gmail.com.


  "Parlaci della lotta degli operai della logistica, delle varie sue fasi.
La lotta che dura da circa 3 mesi dei 160 operai immigrati della logistica della cooperativa Logic Service di Vignate e Capriate è interna alla battaglia – da noi già fatta nella primavera del 2012 – contro la politica dei cambi di appalto usata dalle ditte committenti e dalle cooperative per ridurre il numero dei lavoratori.
Questa volta al cambio di appalto si univa anche il trasferimento in altra sede, a Trezzo, con la volontà di eliminare per questa via operai che rivendicano e vogliono difendere i loro diritti.
Gli operai, infatti, erano già scesi in lotta nel maggio scorso, con uno sciopero interno durato 48 ore, contro le condizioni di lavoro semi-schiavistiche, per un giusto salario e per il riconoscimento dell Slai cobas per il sindacato di classe; questo aveva rafforzato il nucleo iniziale ancora piccolo degli operai dello Slai cobas per il sindacato di classe, e posto le condizioni perchè nella lotta attuale anche gli altri operai, compresi quelli iscritti alla Cgil, allora sindacato maggioritario, si unissero o seguissero gli operai Slai cobas.
La lotta è subito iniziata a gennaio in forma dura, con i blocchi allo stabilimento di Vignate; la prima risposta la Ditta committente, la LDD, è stata la lettera di disdetta dell'appalto alla Logic Service, in realtà già pronta, ma tirata fuori con il pretesto dei blocchi.
Questa fase è durata 4 giorni e ha costretto il prefetto ad aprire un Tavolo con tutte le parti.
Per la prima volta la Ldd, che fino ad allora non aveva mai incontrato i sindacati, neanche i confederali, si è dovuta sedere al Tavolo in prefettura con lo Slai cobas. Ma ugualmente in prefettura per la prima volta hanno partecipato ad un Tavolo i diretti operai.
Questo ha impedito che andasse avanti una linea da parte della Prefettura al ribasso in cui sono sempre i lavoratori la parte svantaggiata, e che puntava ad una mera gestione delle proposte vergognose delle cooperative di assumere solo 60 su 160 lavoratori in 5/6 mesi, mandando a casa tutti gli altri.
Contro questa inaccettabile proposta la lotta è ripresa, questa volta a Trezzo dove intanto le attività erano state trasferite e le cooperative subentranti stavano già procedendo ad assunzioni di lavoratori altri, addirittura alcuni fatti arrivare dal sud. Con la coscienza che questa volta doveva reggere più a lungo, si è assunta un'altra tattica della lotta per reggere almeno per due settimane. Gli operai dello Slai cobas per il sindacato di classe non hanno iniziato subito con il blocco totale, ma hanno portato avanti una “guerriglia”, via via crescente: blocchi ai cancelli ma di alcune ore, alternati con volantinaggi, blocchi stradali, presidio-volantinaggio agli ipermercati della Ldd della zona, presidi agli Uffici delle cooperative a Bergamo per stoppare subito i colloqui individuali che le ditte tentavano di fare, chiamando i lavoratori, per discriminarli, dividerli, bypassando le rappresentanze sindacali; fino al blocco totale, dalla mattina alla sera del magazzino di Trezzo, a fine febbraio.
Questo ha aperto un'altra fase, con una nuova convocazione del Tavolo in Prefettura...
Lo Slai cobas per il sindacato di classe ha posto subito sul Tavolo che la Ldd doveva farsi carico di tutti i 160 lavoratori..."

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