COMITATO
CENTRALE
Comunicato
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24 marzo 2014
Boicottare
le false elezioni parlamentari e locali!
Facciamo
vincere la Rivoluzione di Nuova Democrazia!
La
costruzione di una repubblica democratica federale del popolo
dell’India basata su una vera democrazia e indipendenza è l’unica
alternativa
Dal 7
aprile al l2 maggio 2014 si tengono le elezioni del 16° Loksabha e
dei parlamenti di Telangana, Seemandhra, Odisha, Sikkim e Arunachal
Pradesh. Per queste elezioni le classi dominanti sfruttatrici del
nostro paese stanno per caricare sulle spalle del popolo un altro
enorme costo finanziario, spendendo miliardi di rupie. In questa
occasione, i maggiori partiti parlamentari, il Congresso e il BJP,
sono in competizione estrema tra loro per il potere ma sono uniti
nell’ingannare ancora una volta il popolo, dicendo che solo loro
possono sviluppare il nostro paese. Molto prima delle elezioni erano
già cominciate, ad ogni livello, defezioni dalle alleanze
opportunistiche, dalla UPA guidata dal Congresso e dalla NDA guidata
dal BJP, verso gli altri partiti e viceversa e, con l’approssimarsi
del voto, queste accelerano e si intensificano.
Da
ultimo si è presentato alla ribalta con gran clamore un Terzo
Fronte, di undici partiti. Come tutti si aspettavano, ci si azzuffa
per la partizione dei seggi. L’accordo nel Terzo Fronte tra Fronte
di Sinistra e AIADMK è stato annullato prima ancora che si
asciugasse l’inchiostro, per le dispute sulla spartizione dei
posti. I partiti di sinistra, tra cui PCI (marxista) non si sono
ancora ripresi dall’umiliante sconfitta subita nelle elezioni in
West Bengala. Partiti come SP, BSP, DMK, AIADMK, Biju Janata Dal,
Janata Dal (U), Trinamool, AGP, TDP, TRS, YSRCP ecc., temendo la
disfatta con l’UPA o la NDA, hanno aderito al Terzo Fronte o
concorrono da soli con slogan che si richiamano alla giustizia
sociale, emancipazione dei dalit e Bahujans, sviluppo regionale, ecc.
Sia i partiti del Terzo Fronte che quelli che corrono da soli seguono
la politica di ‘stare a guardare’ per poi aderire all’ alleanza
che salirà al potere per effetto dei risultati delle elezioni. Se il
Lok Jansakti è entrato nella NDA, in quanto riteneva certa la
sconfitta se fosse rimasto nell’UPA, il RJD resta nell’UPA
sperando di mantenere accesa in qualche modo la sua luce. Politici di
diversi partiti, ne sono usciti dalla sera alla mattina, con nuove
bandiere e nuovi programmi, per paura della sconfitta a causa della
rabbia popolare o perché non hanno ottenuto un posto dai loro vecchi
partiti, e ora gettano quanto più fango possibile gli uni sugli
altri nella corsa alle poltrone. Arrivati al potere, lasciando da
parte ogni regola e morale per l’unico fine di ottenere potere
grazie al denaro, denaro grazie al potere e ancora potere grazie al
denaro, dopo aver sfruttato, oppresso e torturato senza tregua il
popolo e averne perso la fiducia, ricorrono a ogni spudorata mossa
opportunista, avendo perso ogni speranza di vincere in queste
elezioni.
Il
Partito Aadmi Aam (AAP) si è gettato nell’arena elettorale con
l’obiettivo di beneficiare delle illusioni con cui ancora una volta
sta sommergendo il popolo, cercando di catturarne l’attenzione con
una retorica rivoluzionaria avvolta da un eclettismo ideologico fatto
di gandhiana “Ahimsa e Swaraj” e della politica “socialista”
di Jayaprakash Narain e la sua “democrazia diretta partecipativa”
delle ONG.
Nonostante
che nei 65 anni di “indipendenza” si siano svolte tante elezioni
e diversi governi si sono avvicendati, la realtà è che ancora oggi
i bisogni fondamentali del popolo, come cibo, vestiario, alloggio,
istruzione e assistenza sanitaria, sono inaccessibili. Le masse
oppresse, che sono il 95% della popolazione, vivono quotidianamente
povertà, analfabetismo, disoccupazione, aumento dei prezzi,
malattie, morte per fame, corruzione ecc.. Il 77 % della popolazione
vive con meno di 20 rupie al giorno. Dall’altra parte, la grande
borghesia e i grandi proprietari terrieri godono enormi quantità di
ricchezze. Le cento aziende più grandi, di proprietà di vampiri
quali Ambani, Tata, Birla, Mittal, Jindal ecc., assommano il 25% del
PIL del nostro paese. Il divario tra ricchi e poveri è aumentato
oltre ogni immaginazione. La corruzione e malaffare sono cresciute a
passo forzato. Le leggi scritte per attenuare e prevenire queste
differenze sociali e non sono applicate sulle classi ricche. Il
risultato è la crescita delle turbolenze sociali. L’oppressione
dello sciovinismo religioso della Hindutva Sangh Parivar sulle altre
minoranze religiose e l’ oppressione delle caste superiori Hindutva
braminiche sui dalit di tutto il paese si sono accentuate. La
repressione delle lotte di liberazione nazionali, in Kashmir, Asom e
Manipur aumenta di giorno in giorno. Come risultato di decenni di
lotte del popolo Telangana, il parlamento ha dovuto dare la sua
approvazione alla formazione di uno stato separato del Telangana. Ma
si reprimono ancora senza pietà le aspirazioni a stati separati di
Bodoland, Gorkhaland ecc. Agli adivasi continuano a essere negati i
diritti a Jal-Jungle-Zameen-Adhikar!. Le donne continuano a
essere calpestate da una feroce cultura imperialista e feudale.
Mentre
il governo UPA guidato dal Congresso nei cinque anni del suo mandato
ha attuato a ritmo accelerato la seconda fase delle riforme
economiche, a continuazione delle politiche di liberalizzazione,
privatizzazione e globalizzazione (LPG), su pressione degli
imperialisti e dei grandi capitalisti del nostro paese, impantanati
nella crisi economica mondiale, la situazione di tutti i settori del
nostro paese è peggiorata. Sono stati firmati innumerevoli
protocolli d’intesa con le multinazionali e le grandi aziende
nazionali, aprendo le porte allo sfruttamento indiscriminato e
consegnando loro le ricchezze naturali del nostro paese. In palese
violazione del 5° Piano, del PESA ecc., della Costituzione nelle
aree adivasi, in diverse aree del paese vengono imposti in punta di
fucile i gram sabha (forme tradizionali di governo locale, ndt) con
contadini e adivasi costretti a dare il loro consenso all’acquisto
delle loro terre e a subire giganteschi piani di evacuazione di
massa. A causa delle politiche fallimentari del governo, la
produzione industriale nel nostro paese è in sofferenza e centinaia
di migliaia di lavoratori sono gettati sul lastrico. Il carico di
lavoro sui lavoratori è aumentato. I salari reali sono precipitati.
Il numero di lavoratori informali, fuori della protezione del diritto
del lavoro, è aumentato. Sono state decise politiche che hanno
consegnato il piccolo commercio alle imprese imperialiste. Il settore
agricolo è stato gradualmente consegnato alle grandi imprese, che
hanno fatto sprofondare l’agricoltura in una grave crisi. Aumento
dei costi di produzione, assenza di aiuti pubblici in forma di
prestiti, ecc. e mancata garanzia di un prezzo minimo, hanno portato
a suicidi di contadini su scala di massa. La vita del popolo è
diventata insopportabile, per i prezzi alle stelle dei beni di
consumo e i ripetuti aumenti dei prezzi di benzina e gasolio. La
privatizzazione dell’istruzione e della sanità le ha rese una
chimera per la gente comune. La corruzione ha raggiunto i massimi
livelli di sempre, con i grandi scandali 2G spectrum, Giochi del
Commonwealth, Coal-gate ecc. Diversi politici della classe dominati,
comitati di affari, funzionari governativi e militari hanno divorato
miliardi di rupie di proprietà del popolo. Questi banditi hanno
spudoratamente ammassato miliardi di dollari nelle banche svizzere.
I
piani adottati dal governo UPA e osannati come la realizzazione da
parte di Sonia Gandhi del sogno del “Garibi Hatao”
(abolire la povertà, ndt) di Indira Gandhi, sono caduti nel
ridicolo, con forte puzza di corruzione. In realtà, lo slogan dello
scorso anno delle riforme agrarie è scomparso completamente. Causati
da politiche anti-ecologiche, si ripetono disastri naturali, come
quello in Uttarakhand, piogge e cicloni fuori stagione che provocano
pesanti perdite per il popolo. Le ultime leggi approvate in materia
di “acquisizione di suoli”, “sicurezza alimentare” e
“Nirbhaya” (il nome fittizio dato pubblicamente alla studentessa
stuprata in autobus a Dheli, ndt), servono sia a ricucire gli
interessi di imperialisti e classi dominanti sfruttatrici, sia a
gettare fumo negli occhi.
Il
governo UPA ha contato su militari, paramilitari, polizia e commando
speciali e sulle agenzie di intelligence come IB, NIA e SIB, per
reprimere le masse che si ribellano contro le politiche antipopolari
e per consolidare il suo potere lanciando attacchi con metodi
fascisti. Si restringono i diritti civili e lo stesso diritto alla
vita. Le forze nemiche perpetrano massacri di centinaia di adivasi,
dalit, altre masse oppresse e di attivisti rivoluzionari, nelle zone
in cui esiste un movimento rivoluzionario guidato dal nostro partito.
In applicazione della “sicurezza a tappeto”, tutte le aree dei
diversi stati in cui c’è movimento sono state trasformate in campi
militari delle truppe nemiche. Migliaia di persone innocenti,
attivisti e dirigenti rivoluzionari sono messi in carcere. Da un lato
strillano: “i guerriglieri maoisti che esercitano la violenza nelle
foreste non hanno nessuna ideologia”, dall’altro cercano di
tenere sotto controllo gli intellettuali, dicendo: “gli ideologi
maoisti nelle città, che continuano ad alimentare l’ideologia
maoista, sono più pericolosi dei guerriglieri”. Cercano così di
isolare gli intellettuali progressisti, gli scrittori, i giovani e
gli studenti del movimento rivoluzionario e di metterli contro di
essa. In questo, anche i governi del BJP, del fronte della sinistra e
gli altri governi statali collaborano con il governo dell’UPA.
Negli ultimi dieci anni il BJP ha sostenuto il governo UPA su tutte
le principali politiche da esso attuate. L’unica differenza era nei
seggi che occupavano, al governo o all’opposizione. Tutte le loro
accuse e contro-accuse che si lanciano hanno lo scopo di ingannare il
popolo. Quale che sia il partito al potere, non c’è stata molta
differenza tra i governi centrali e statali in questa materia. La
repressione non è limitata alle regioni in cui c’è il movimento
maoista. Le lotte anti-POSCO, contro la centrale nucleare di
Kudamkulam, ne sono vivi esempi. Sotto il governo UPA è cresciuta
l’egemonia degli imperialisti americani nella sfera economica,
politica, militare e culturale e l’intervento delle loro agenzie di
intelligence. Le rivelazioni di Wikileaks hanno fatto sapere che
quasi centomila soldati e ufficiali americani stanziano
clandestinamente nel nostro paese e forniscono ogni tipo di supporto
e aiuto diretto e indiretto per imporre il fascismo sul popolo.
Il
Congresso, ininterrottamente al potere da dieci anni, ha seguito la
sua politiche filo-imperialista, pro borghesia compradora e
burocratica e pro latifondisti ed è responsabile delle condizioni di
vita strazianti del popolo, del disastro economico del paese e dei
massacri di migliaia di attivisti dei vari movimenti popolari
democratici e rivoluzionari, della persecuzione delle minoranze
religiose marchiate come “terroristi”. Detiene il triste primato
di essere stato protagonista del più alto numero di truffe per
corruzione nella storia parlamentare del nostro paese. Si
conseguenza, si è guadagnato il profondo odio del popolo. Per
sfuggire a questo e ingannare il popolo, il Congresso agita il suo
slogan principale, il “Bharat Nirman” (piano di sviluppo
delle infrastrutture rurali, ndt), indicando lo “sviluppo”
realizzato nei dieci anni di governo e le leggi anti-corruzione,
sull’acquisizione dei suoli, la sicurezza alimentare e Nirbhaya, e
i piani di assistenza sociale adottati. Il Congresso ha detenuto il
potere centrale e nella maggior parte degli stati per la maggior
parte tempo dal 1947 a oggi. Essendo stato al potere per così tanto
tempo, è stato il principale responsabile delle politiche
antipopolari che sono state formulate ed attuate. Sotto il suo
governo hanno avuto luogo massacri delle minoranze religiose, in
particolare quello dei sikh nel 1984. Anche se fu il Sangh Parivar
direttamente responsabile della distruzione della Babri Masjid, fu il
Congresso, dal governo centrale, a tirare le fila di quella tragedia.
È stato il principale responsabile della repressione delle giuste
lotte di liberazione nazionale in Kashmir e di quella attuale nel
Nord Est, massacrando decine di migliaia di giovani per mano delle
sue forze militari. Ha applicato tutte queste politiche antipopolari
con l’aiuto degli altri partiti parlamentari, quando era al
governo, e in collusione con le altre coalizioni di governo, quando
non lo era. Chi altri, se non il Congresso, sarebbe il principale
responsabile per le condizioni insopportabili degli operai, dei
contadini, dei settori piccolo-borghesi, delle nazionalità oppresse,
dei dalit, degli adivasi, delle minoranze religiose, delle donne, dei
piccoli e medi capitalisti nel nostro paese? Il popolo non è tanto
ingenuo da credere al suo “Bharat Nirman”, ai cosiddetti
piani di welfare, alle finte mosse anticorruzione.
L’attacco
principale del BJP è sulla corruzione del governo del Congresso. È
ben chiaro che su nessuno dei principali problemi del popolo e del
paese ha politiche fondamentalmente diverse da quelle del Congresso e
che in ogni campo applica le stesse prassi di corruzione, tradimento
e dittatura. Dopo il direttivo RSS, BJP ha presentato il
fondamentalista indù e genocida Narendra Modi come suo candidato
premier. Dietro il modello di “Gujarat Vikas” (sviluppo
Gujarat, lo stato di cui Modi e capo del governo) nasconde un
programma nazionalista indù e schiera intorno Modi tutta la macchina
del partito per riconquistare il governo centrale. Modello “Gujarat
Vikas” significa terrorizzare le minoranze musulmana e
cristiana, derubandole delle loro proprietà, cacciandole dalle loro
case o sottomettendole attraverso massacri e le innumerevoli atrocità
commesse contro le minoranze religiose musulmane insieme cui si
aggiungono le atrocità contro le minoranze religiose cristiane;
significa trasformare l’intero stato in una piattaforma per gli
investimenti delle multinazionali, della grande borghesia, e aprire
le porte allo sfruttamento e oppressione senza fine. Conquistando il
potere in queste elezioni, Sangh Parivar e BJP mirano a imporre in
tutto il paese questo modello hitleriano travestito da “Vikas”
(sviluppo). Il Congresso ha già ottenuto il potere nelle due tornate
precedenti e si è guadagnato la profonda ira del popolo. Perciò le
classi dominanti e gli imperialisti americani stanno sostenendo
apertamente la candidatura di Modi alla carica di primo ministro, il
quale imporrà senza pietà il loro programma. Di conseguenza, i
principali media fanno propaganda per Modi su vasta scala. Il suo
tentativo di vincere alle elezioni a Delhi portandovi la divisione
religiosa attraverso gli scontri religiosi di Muzaffarnagar indica il
suo vero volto fascista. La dichiarazione di Rajnath Singh, a pochi
giorni delle date elettorali, in cui ha annunciato ai musulmani le
sue scuse “se in qualche luogo è stato fatto loro qualcosa di
sbagliato” non è che una trucco per nascondere il massacro di
musulmani perpetrato da Modi in Gujarat e guadagnare il loro voto. Ma
come possono le minoranze religiose musulmane e cristiane dimenticare
i massacri, le discriminazioni, la repressione e il nazionalismo che
hanno subito per mano del Sangh Parivar dal 1947 fino alla recente
strage di Muzaffarnagar? I pogrom e le persecuzioni delle minoranze
religiose perpetrate sotto Modi in Gujarat hanno incontrato
opposizione e proteste senza precedenti, non solo in Gujarat ma in
tutto il nostro paese. Anche se saliranno al potere, i fascisti indù
dovranno affrontare a livello nazionale la resistenza attiva delle
minoranze musulmane e cristiane, e delle forze democratiche
rivoluzionarie. Questo sarebbe il compito principale di queste forze
in quel caso.
L’AAP
che è nata e cresciuta sul retroterra delle ONG e coi fondi e il
sostegno di imperialisti e NRI (indiani all’estero), non mette in
discussione le radici di questo sistema e dei i problemi fondamentali
del popolo ma evoca le gesta di Gandhi come soluzioni dei problemi
della gente. Non porta alcuna soluzione ai problemi di fondo delle
classi oppresse, del popolo e dei settori schiacciati da sfruttamento
e oppressione. Funge da valvola di sicurezza per deviare la rabbia
del popolo in eruzione verso soluzioni pacifiche e parlamentari e
cerca di speculare su questo.
I
problemi reali del popolo non entrano mai nelle discussioni in
parlamento e nelle altre assemblee elettive, che sono controllate da
imperialisti, borghesia compradora e burocratica e grandi proprietari
terrieri. Qual è lo spazio per la democrazia in questo sistema, dove
i voti si possono comprare con denaro, liquori, solleticando
sentimenti religiosi e di casta? È ridicolo chiamare questa
democrazia, quando criminali, banditi e politici notoriamente
corrotti vincono le elezioni. In realtà, se guardiamo alla storia,
vediamo che i problemi del popolo sono sempre stati risolti grazie
alle lotte de popolo, con la lotta do classe e la guerra popolare di
lunga durata, non attraverso le assemblee parlamentari.
Dato
che ogni volta le elezioni finiscono in farsa, la Commissione
elettorale indiana ha promesso di rafforzare la democrazia in queste
elezioni e sta cercando di attuare varie riforme, secondo gli
orientamenti espressi dalla Corte Suprema. Come parte di questo
rafforzamento della democrazia, la Corte suprema ha emesso
disposizioni per dare agli elettori il “diritto al rifiuto”. In
seguito a ciò, nelle elezioni alle assemblee statali del 2013 in
cinque stati è stata introdotta per la prima volta l’opzione NOTA
(nessuno di questi). Ora, per queste elezioni Loksabha, questa
opzione è stata introdotta in tutto il paese. In realtà, l’opzione
NOTA sopprime il “diritto di revoca” dei rappresentanti eletti
che il popolo dovrebbe legittimamente avere. Se davvero vogliono
riconoscere il “diritto al rifiuto”, allora perché stanno
distribuendo centinaia di migliaia di truppe armate governative nelle
aree in cui il nostro partito ha fatto appello a boicottare le urne
e, col preteso di svolgere “elezioni libere e corrette”,
realizzano attacchi, perquisizioni, arresti, falsi scontri e stragi?
Il
grande maestro marxista Lenin, nel suo Stato e Rivoluzione, ha
scritto: “Le elezioni si tengono per decidere una volta ogni
tanti anni quale membro della classe dominante sarà quello che
reprimerà e schiaccerà il popolo attraverso il Parlamento, questa
è la vera essenza del parlamentarismo borghese, non solo nelle
monarchie parlamentari-costituzionali, anche nelle repubbliche più
democratiche” Ciò vale ancor di più per il nostro paese
semi-coloniale, semi-feudale, che pretende di essere “la più
grande democrazia del mondo”. Ecco perché nessuno tra le masse
oppresse crede che la sua vita possa cambiare o che ci possa essere
cambiamento fondamentale in questo sistema attraverso queste
elezioni. In tutte le elezioni svoltesi finora nel nostro paese, un
numero considerevole di elettori si è andato allontanando dal voto.
I partiti più forti occupano con la forza i seggi elettorali coi
loro scagnozzi e fanno brogli. Anche quelli che votano non lo fanno
nella convinzione che queste elezioni possa giovare loro. Votano solo
per questioni locali o per pressioni o allettati dalla casta,
religione, regionalismo, denaro, liquori, minacce ecc. In questo
sistema parlamentare farsa non c’è alternativa per il popolo.
Tutti
i maggiori partiti che si presentano alle elezioni sono asserviti
agli imperialisti e rappresentano classi dominanti sfruttatrici
indiane. Tutti questi partiti sono per natura antipopolari, infidi,
corrotti, oppressori, reazionari e fascista. Servono gli interessi
dell’imperialismo, della borghesia compradora e burocratica, della
classe grandi latifondisti. L’obiettivo di questi partiti è
mantenere intatto il sistema semi-feudale semi-coloniale indiano e
schiacciare tutti i movimenti democratici e rivoluzionari. Si
uniscono per sopprimere il nostro partito, il PCI (maoista), che sta
emergendo come alternativa a tutto questo, la rivoluzione di nuova
democrazia che esso guida e gli organi embrionali del nuovo potere
politico che rappresentano la Repubblica Federale Democratica del
popolo indiano, basata sulla vera democrazia e indipendenza. Anche se
questi partiti compradori si dimenano per il potere nel porcile del
parlamento e si azzannano l’un l’altro come cani da combattimento
per la loro parte di bottino, quando si tratta di schiacciare il
movimento rivoluzionario, etichettandolo come la “minaccia più
grave per la sicurezza interna” del nostro paese, sono d’accordo.
Seguendo la strategia e tattica della guerra a bassa intensità
dettata dagli USA, hanno scatenato una feroce offensiva su più
fronti. Le loro subdole proposte di colloqui di pace e piani di
riforme hanno lo scopo a distogliere il popolo e i democratici e
proseguire con un’ulteriore pesante offensiva contro movimento
rivoluzionario. L’offensiva nazionale su più fronti scatenata a
metà del 2009 dal governo centrale in combutta col BJP e insieme ai
diversi governi statali col nome di Operazione Green Hunt - guerra al
popolo - è parte di questo. Attraverso la repressione, cercano,
senza riuscirci, di preservare questo marcio sistema di sfruttamento.
Ma, in una situazione in cui le condizioni rivoluzionarie stanno
maturando giorno dopo giorno, sono condannati ad essere spazzati via
dal popolo.
L’attuale
sistema di sfruttamento non può essere trasformato con le elezioni.
Né queste possono risolvere i problemi fondamentali del popolo. Non
possono soddisfatte neanche i loro bisogni elementari. Tutti i
partiti elettorali sono morti per la vera democrazia, l’autonomia e
la sovranità del nostro paese. Nessuno di loro ha la qualità morale
per chiedere al nostro popolo di votare per loro. Ecco perché il
nostro partito fa appello a tutto il popolo dell’India a boicottare
queste false elezioni parlamentari e delle assemblee statali e ad
avanzare lungo la via della guerra popolare di lunga durata per la
vittoria della rivoluzione di nuova democrazia, combattuta sull’
asse della rivoluzione agraria, sulla base di “la terra a chi la
lavora”, per la costruzione della repubblica federale democratica
del popolo indiano. Questo nuovo stato democratico sarà la dittatura
democratica del popolo, esercitata dal fronte unito che comprende il
proletariato, i contadini, la piccola borghesia e la borghesia
nazionale, sotto la direzione del proletariato basata sull’alleanza
operai-contadini per liberare il nostro paese dalle grinfie degli
imperialisti, della borghesia compradora e burocratica e dei grandi
proprietari terrieri.
(Abhay)
Portavoce,
Comitato
Centrale, PCI (maoista)
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