In questi ultimi anni,
l’attacco al diritto d’aborto, in questo paese, è avvenuto con modalità
diverse : pratiche, politiche, campagne ideologiche. Il progressivo aumento
dell’obiezione di coscienza che, da un lato, in intere regioni rende impossibile
il ricorso all’ IVG e determina il fenomeno del pendolarismo nelle regioni in
cui l’obiezione di coscienza è meno diffusa e, dall’altro, sta producendo come
effetto il ritorno a modalità d’aborto “fai da te”, soprattutto tra le donne
immigrate, pericolosissime per la salute e la vita stessa delle donne; il
seppellimento dei feti abortiti, introdotto in maniera strumentale in
regolamenti cimiteriali di diversi EELL; le campagne contro l’aborto equiparato
a un omicidio che periodicamente vengono lanciate; l’obbligo di ricovero per tre
giorni se si ricorre alla RU486 disincentiva l’uso, a discapito di tecniche
migliorative- le donne devono sempre soffrire-; la difficoltà di accesso alla
pillola del giorno dopo..
L’integralismo non è lontano, in Italia abbiamo il
Vaticano!
La manifestazione del 12 aprile promossa dal comitato NO194,
ha lo scopo di propugnare una concezione
delle donne oscurantista e reazionaria. Noi riteniamo ci sia un nesso stretto
tra l’ humus oscurantista e reazionario
che vuole riportare le donne a un Moderno Medioevo e l’aumento delle violenze
contro le donne, sino alle uccisioni. L’abbiamo fortemente affermato nello
storico sciopero delle donne del 25 novembre e nell’ 8 marzo Giornata
internazionale di lotta delle donne. Per ciò riteniamo che questo corteo sia
parte della guerra di bassa intensità contro le donne.La Chiesa cattolica non ha
mai smesso di “dettare l’agenda” in questo paese in tema di diritto di scelta
delle donne, sulla centralità della
famiglia e il ruolo in essa delle donne, ma anche in tema di interventi nelle
scuole su sessismo, omofobia, contribuendo a diffondere un humus maschilista e
reazionario.
Il 12 aprile le
frange più oltranziste del fondamentalismo cattolico compresa Militia christi vengono lasciate
sfilare tranquillamente in questa città per poter affermare che l’aborto è un
omicidio e, quindi, le donne che abortiscono delle assassine. In una città
che nel 2006 ha visto una grandiosa
manifestazione di 200.000 donne contro gli attacchi al diritto d’aborto. In una
fase di crisi, per prime le donne vengono ricacciate a casa, sia perché sono le
prime ad essere licenziate, sia perché si scarica su di esse il ruolo di “supplente” dei servizi di cura
sempre più carenti e queste manifestazioni sono parte delle campagne che servono
a giustificare e rendere “normale” una condizione delle donne difficile, di
subalternità, sottomissione, questa manifestazione ne è parte.
Nelle recenti, grandi mobilitazioni in Spagna contro il
progetto di legge Gallardon, le donne hanno giustamente gridato “le ricche
abortiscono, le povere muoiono”, alludendo che per le proletarie l’oppressione è
doppia, di classe e di genere.
Il 12 aprile noi saremo, per contrastarlo, lungo il percorso
del corteo che parte alle 15 da piazzale Cadorna fino a Piazza Medaglie d’Oro e
invitiamo le lavoratrici, le donne in lotta contro precarietà, contro gli
attacchi ai diritti a partecipare con cartelli, slogan….
Le lavoratrici, precarie, disoccupate aderenti all’ mfpr di Milano
Mfpr.mi1@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento