a Molfetta ancora morte nelle cisterne assassine dopo la strage della Truck center... le cui responsabilità tenute al riparo erano di una catena che faceva capo all'ENI di Taranto.. per questa chi sono i veri responsabili?
rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e
sul
territorio taranto-puglia
Molfetta due morti come nella strage del 3 marzo 2008 alla Truck center
Incidenti sul lavoro: padre e figlio morti a Molfetta, pulivano una cisterna Due operai sono morti stamane, probabilmente annegati, all'interno di una vasca per la raccolta dei liquami in Puglia. Una terza persona, fratello e figlio delle vittime, è ricoverata in ospedale.
Le vittime sono Nicola Rizzi, di 50 anni, e suo figlio Vincenzo, di 28. Un secondo fratello, Alessio, 21 anni, è sopravvissuto ed è ora ricoverato a
Corato con riserva di prognosi.
Stando ad una prima ricostruzione dei fatti i tre, titolari della ditta 'Ecologia Rizzi' di Bitonto (Bari) dovevano svuotare con il loro camion-autospurgo un tombino per la raccolta della acque reflue dell'azienda
ittica 'Di Dio' in via Olivetti nella zona industriale di Molfetta. Alessio ha sollevato il coperchio del tombino che è precipitato all'interno della cisterna sottostante profonda circa tre metri. Nel tentativo di recuperare
il pesante coperchio Alessio è caduto nella cisterna. Il padre, per tirare fuori il figlio è quindi caduto a sua volta, e così anche Vincenzo nel disperato tentativo di salvare il padre e il fratello. Nicola e Vincenzo
Rizzi - stando a questa ricostruzione al vaglio dei carabinieri - sono probabilmente morti per annegamento, mentre Alessio è riuscito ad uscire dal tombino e si è quindi salvato.
Il sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio, ha proclamato il lutto cittadino per la morte dei due operai. "Ci sentiamo addosso l'orrore della TruckCenter - ha detto - sgomento, senso di ingiustizia, fragilita'".
L'incidente ricorda - come sottolineato dalla Natalicchio - un altro infortunio mortale avvenuto sempre a Molfetta sei anni fa. Era il tre marzo 2008 quando cinque operai dell'azienda "Truck center" morirono soffocatidall'acido solfidrico che inalarono all'interno di una cisterna in cui si calarono per tentare di salvare i colleghi rimasti vittime dello stesso acido.
territorio taranto-puglia
Molfetta due morti come nella strage del 3 marzo 2008 alla Truck center
Incidenti sul lavoro: padre e figlio morti a Molfetta, pulivano una cisterna Due operai sono morti stamane, probabilmente annegati, all'interno di una vasca per la raccolta dei liquami in Puglia. Una terza persona, fratello e figlio delle vittime, è ricoverata in ospedale.
Le vittime sono Nicola Rizzi, di 50 anni, e suo figlio Vincenzo, di 28. Un secondo fratello, Alessio, 21 anni, è sopravvissuto ed è ora ricoverato a
Corato con riserva di prognosi.
Stando ad una prima ricostruzione dei fatti i tre, titolari della ditta 'Ecologia Rizzi' di Bitonto (Bari) dovevano svuotare con il loro camion-autospurgo un tombino per la raccolta della acque reflue dell'azienda
ittica 'Di Dio' in via Olivetti nella zona industriale di Molfetta. Alessio ha sollevato il coperchio del tombino che è precipitato all'interno della cisterna sottostante profonda circa tre metri. Nel tentativo di recuperare
il pesante coperchio Alessio è caduto nella cisterna. Il padre, per tirare fuori il figlio è quindi caduto a sua volta, e così anche Vincenzo nel disperato tentativo di salvare il padre e il fratello. Nicola e Vincenzo
Rizzi - stando a questa ricostruzione al vaglio dei carabinieri - sono probabilmente morti per annegamento, mentre Alessio è riuscito ad uscire dal tombino e si è quindi salvato.
Il sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio, ha proclamato il lutto cittadino per la morte dei due operai. "Ci sentiamo addosso l'orrore della TruckCenter - ha detto - sgomento, senso di ingiustizia, fragilita'".
L'incidente ricorda - come sottolineato dalla Natalicchio - un altro infortunio mortale avvenuto sempre a Molfetta sei anni fa. Era il tre marzo 2008 quando cinque operai dell'azienda "Truck center" morirono soffocatidall'acido solfidrico che inalarono all'interno di una cisterna in cui si calarono per tentare di salvare i colleghi rimasti vittime dello stesso acido.
alla Marcegaglia di ravenna, operaio muore travolto da un coil - padroni assassini!
Tragedia nella notte alla Marcegaglia, operaio muore travolto da un coil
La tragedia si è consumata intorno alle 3. Soccorso dai sanitari del "118", intervenuti con un'ambulanza e l'auto col medico a bordo, è stato rianimatoa lungo sul posto ...
manifestazione degli operai
Dramma nel cuore della nottata tra lunedì e martedì allo stabilimento della Marcegaglia di via Baiona, a Ravenna. Lorenzo Petronici, un operaio di 58 anni dell'impresa di facchinaggio Cofari ha perso la vita dopo esser travolto da un coil. La tragedia si è consumata intorno alle 3. Soccorso dai sanitari del "118", intervenuti con un'ambulanza e l'auto col medico a bordo, è stato rianimato a lungo sul posto. Ma il cuore del paziente si è spento durante la disperata corsa all'ospedale.
La dinamica dell'incidente mortale è al vaglio alla Polizia, che ha proceduto ai rilievi di legge. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, la vittima stava movimentando i coils con il carroponte. Improvvisamente uno di
questi l'ha colpito in pieno, scaraventandolo con violenza per terra.
Nell'impatto il sessantenne ha riportato numerosi traumi, che si sono rivelati poi mortali. La vittima, che lascia la moglie e due figli, tra un anno sarebbe dovuta andare in pensione. Petronici da anni lavorava per la
Cofari e operava da oltre dieci anni all'interno della Marcegaglia. Viene ricordato come "operatore esperto ed attento nello svolgimento della propria mansione".
"Nella nostra Regione nonostante i proclami trionfalistici della classe politica di governo, in materia di sicurezza sul lavoro non facciamo grandi progressi, anzi. Soltanto nei primi tre mesi del 2014, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il numero delle morti bianche in Italia ha registrato un aumento del 25%, come riportano i dati raccolti dall'Osservatorio indipendente di Bologna. In Emilia-Romagna siamo
già a quota 10 morti sul lavoro dall'inizio dell'anno".
......Tra venti giorni, il 28 aprile, è in programma la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul
lavoro. Sono certo che assisteremmo anche quest'anno ai soliti toni trionfalistici da parte della Giunta"."Spero che almeno questa volta - conclude Favia - qualcuno in Regione rifletta e prenda in seria considerazione i dati dell'Osservatorio indipendente di Bologna, una voce indipendente che riesce ad elaborare
statistiche in tempo praticamente reale sugli incidenti e sulle morti sul lavoro, mentre la Regio ne, nonostante l'imponente piattaforma informatica e statistica, dispone solo di dati a distanza di un anno".
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