Otto morti per amianto alla Grandi Motori, indagati 4
dirigenti Accusati di omicidio colposo, casi a Trieste dal 1971
al 2000
;La Procura della Repubblica ha
concluso le indagini su otto decessi per mesotelioma pleurico di
lavoratori della Grandi Motori Trieste. Secondo quanto appreso
dall'ANSA, le notifiche di conclusioni indagini sono andate a 4 ex dirigenti, indagati per omicidio colposo e cooperazione colposa. Le esposizioni da amianto vanno dal 1971 al 2000.Gli
indagati sono il direttore generale della Grandi Motori (GMT) negli anni
dal 1970 al 1977, il presidente e amministratore delegato della Grandi Motori dal 1977 al 1984, il direttore generale e amministratore
delegato di Fincantieri (Divisione Grandi Motori) dal 1984 al 1992 e un
membro del consiglio di amministrazione di Fincantieri dal 1984 al 1994.
La Procura contesta ai quattro di non aver posto in essere misure per la
sostituzione dell'amianto, di non aver dotato gli ambienti di lavoro di
impianti fissi e mobili per l'aspirazione e di non aver posto l'amianto
in ambienti separati. Ancora, ai lavoratori non sono state date
informazioni sui pericoli e nemmeno fornite le mascherine. I
lavoratori morti per amianto erano attivi in vari reparti: saldatori,
collaudatori e attività manutentiva. La proprietà dello stabilimento
della Grandi Motori è più volte passata di mano: dal 1966 al 1972 è
stato di Fiat-Iri, dal 1972 al 1982 di Grandi Motori Trieste (dal 1975totalmente trasferita all'Iri), dal 1984 al 1998 di Fincantieri, dal
2000 é della multinazionale finlandese Wartsila.
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