Circa un centinaio di operai dei cassintegrati del TNA1 e anche di
altri reparti hanno assediato questa mattina la portineria della
Direzione Ilva e hanno avuto un forte confronto/scontro con i rappresentanti
sindacali confederali arrivati (Talò della uilm e fiom).
I lavoratori
volevano incontrare direttamente la direzione per chiedere il loro
immediato rientro in fabbrica, dato che non lavorano in maniera continuativa
praticamente dal 2008, e sono ora in cig a zero ore da almeno 2 mesi, con abbassamento netto del salario che rende
sempre più difficile il mantenimento della famiglia, il pagamento dei
mutui, delle bollette, ecc.
Ferrante aveva detto che i lavoratori
sarebbero stati ricollocati in altri reparti, ma finora non è avvenuto,
e non sono stati ricollocati neanche al TNA2 che invece continua ad operare.
L'incontro con la Direzione Ilva non c'è stato perchè, a detta dei rappresentanti di uilm e fiom, non c'era nessuno,
in quanto stavano tutti a Bari - guarda caso anche venerdì scorso i
sindacalisti confederali avevano detto che non vi era alcun dirigente
dell'Ilva in sede.
I
sindacalisti hanno giustificato la politica dell'azienda, dicendo che
essa dipendeva dalle decisioni della Procura e che quindi era questa
decisione che bisognava aspettare. Hanno poi dato sponda alla guerra tra
operai sostenendo che non potevano dichiarare una mobilitazione in
tutta la fabbrica (nonostante circa 2400 operai dell'area a freddo non
sta lavorando per cig o ferie forzate), perchè i lavoratori dell'area a
caldo non sarebbero stati d'accordo, ma si sono guardati bene anche solo
di convocare un'assemblea alle portinerie di tutti gli operai. Infine,
hanno cercato di deviare la protesta dall'Ilva ad un inutile presidio
alla Prefettura.
Ma i sindacalisti sono stati
fortemente contestati perchè sembravano la voce dell'azienda, perchè non
hanno voluto assumere nessun tipo di
iniziativa, e cercavano, come soprattutto il rappresentante della Fiom,
di buttarla sul generale ("i piani industriali..."), per eludere la
richiesta di ricollocazione degli operai in cig
Attendere
la decisione
della Todisco circa il prodotto sequestrato, che doveva
arrivare oggi ma è stata rinviata a domani, vuol dire di fatto scaricare
l'azienda dalle sue responsabilità (Talò Uilm è arrivato a dire che
ormai non c'è più all'Ilva una direzione che può decidere), e di fatto
subordinare gli interessi degli operai all'azienda, alla magistratura, o
al governo.
Ma sicuramente gli operai
non intendono più stare fermi.
A mezzogiorno hanno
sospeso il presidio ma per riconvocarsi domattina alle 9 alla
Direzione Ilva, ben decisi a non accettare altri rinvii e a passare ad
altre iniziative di lotta.
Lo slai cobas Ilva è stato presente
sin
dall'inizio alla protesta; sia il rappresentante operai dell'Ilva che la
coordinatrice sono intervenuti più volte e il rappresentante dell'Ilva è
stato per tutta la mattinata un punto di chiarezza e di riferimento per
gli operai. Domani lo slai cobas sarà ancora all'Ilva per sostenere una
protesta più incisiva affinchè le richieste dei
lavoratori vengano accolte e non siano sempre gli operai a pagare lo
scontro Ilva/governo - Procura.
Slai cobas per il sindacato di classe ILVA - slaicobasta@gmail.com
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