Fiat: Landini, azienda è già succursale degli americani
“Fiat
già ora è una succursale degli americani: vende auto con Chrysler
in America, vende in Brasile, mentre il buco nero resta l'Europa,
resta l'Italia, dove l'azienda chiude fabbriche come Termini Imerese
e Irisbus”. Così Maurizio Landini, segretario generale della Fiom
Cgil, commenta le
parole di oggi dell'ad di Fiat,
Sergio Marchionne, sulla necessita di unificare rapidamente Fiat e
Chrysler.
Sul caso dei 19 licenziamenti a Pomigliano d'Arco, Landini aggiunge: “Il fatto che gli altri sindacati, Cisl Uil e Ugl, abbiano detto no a 19 licenziamenti è, mi pare, il minimo che un sindacato degno di questo nome possa fare. In questa decisione credo abbia pesato il fatto che domani il tribunale di Roma discuterà il ricorso presentato dalla Fiom proprio su questa vicenda: se il giudice ci darà ragione, non solo Fiat non potrà licenziare 19 persone, ma non potrà licenziare nessuno e tutti i lavoratori di Pomigliano che sono ancora fuori dovranno rientrare”.
Sul caso dei 19 licenziamenti a Pomigliano d'Arco, Landini aggiunge: “Il fatto che gli altri sindacati, Cisl Uil e Ugl, abbiano detto no a 19 licenziamenti è, mi pare, il minimo che un sindacato degno di questo nome possa fare. In questa decisione credo abbia pesato il fatto che domani il tribunale di Roma discuterà il ricorso presentato dalla Fiom proprio su questa vicenda: se il giudice ci darà ragione, non solo Fiat non potrà licenziare 19 persone, ma non potrà licenziare nessuno e tutti i lavoratori di Pomigliano che sono ancora fuori dovranno rientrare”.
Da:
Rassegna.it 15/1/13
(ANSA)
POTENZA - La Fiat ha richiesto per lo stabilimento di Melfi (Potenza)
la cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione aziendale
dal prossimo 11 febbraio al 31 dicembre 2014. Lo dichiara la
Fiom-Cgil, che esprime "forte preoccupazione perché ad oggi
ancora non si conoscono i dettagli degli investimenti per lo
stabilimento".
La
produzione della "Punto" nello stabilimento di Melfi
(Potenza) della Fiat continuerà anche nei prossimi mesi, dopo
l'avvio della cassa integrazione straordinaria per la
ristrutturazione in vista della realizzazione dei nuovi modelli di
auto. Nello stabilimento lucano del gruppo torinese vi sono due linee
di produzione. Gli interventi programmati dall'azienda interesseranno
a turno solo una delle due linee: sull'altra lavoreranno a rotazione
gli operai, per continuare a produrre la "Punto" e
soddisfare così le richieste del mercato. In tal modo al periodo
quasi biennale di cassa integrazione straordinaria saranno
interessati a turno tutti i lavoratori.
Il
segretario regionale del sindacato, Emanuele De Nicola, ha
sottolineato che la richiesta "arriva dopo gli annunci in pompa
magna dei giorni scorsi, alla presenza del Presidente del Consiglio,
Mario Monti e del Presidente della Regione Basilicata, Vito De
Filippo e dei segretari generali di Cisl e Uil". La Fiom-Cgil
inoltre esprime "forte preoccupazione perché ad oggi ancora non
si conoscono i dettagli degli investimenti per lo stabilimento e i
tempi per la realizzazione del nuovo progetto" e chiede "alla
Fiat e anche alle istituzioni regionali la massima trasparenza nella
gestione della Cigs al fine di garantire la rotazione al lavoro di
tutti i lavoratori, per impedire come avvenuto a Pomigliano
discriminazioni e perdite salariali a danno dei lavoratori".
AZIENDA,
CIGS NECESSARIA PER FARE INVESTIMENTO - La cassa
integrazione straordinaria a Melfi è necessaria perché "per
poter realizzare fisicamente gli investimenti per circa un miliardo
di euro previsti per lo stabilimento Sata saranno necessari
importanti interventi sui fabbricati e sugli impianti". Lo
precisa l'azienda spiegando che la cigs sarà a rotazione tra tutti i
dipendenti.
MARCHIONNE,
CIGS A MELFI PER INSTALLARE LE NUOVE LINEE - "Stiamo
installando le nuove linee per fare le nuove vetture. Continueremo a
produrre la Punto. Non capisco qual è il problema". Così' l'ad
di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne interviene sulla questione della
cassa integrazione di Melfi.
"Si
tratta di una richiesta standard, una procedura normale, che viene
fatta per coprire i lavoratori impattati dall'installazione di nuove
linee", aggiunge.
MARCHIONNE,
NON CHIUDEREMO ALTRI IMPIANTI ITALIA - Fiat non chiuderà
altri impianti in Italia. Lo ha detto - secondo Bloomberg - l'a.d. di
Fiat Sergio Marchionne al Salone di Detroit. Secondo il top manager
italo-canadese inoltre, i tagli di posti di lavoro effettuati in
Polonia hanno protetto i lavoratori delle fabbriche italiane.
Il
Lingotto, in Italia, ha chiuso lo stabilimento sicilaino di Termini
Imerese e quello Irisbus di Valle Ufita, in provincia di Avellino.
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