mercoledì 1 agosto 2012

pc 1-2 agosto - ilva taranto .. verso la manifestazione di domani


Contro Riva e contro lo stato dei padroni

Ieri e soprattutto oggi alle portinerie D e A dell'Ilva seguitissimi volantinaggi e comizi dello slai cobas per il sindacato di classe alla vigilia della manifestazione di giovedì 2 .

Lo slai cobas ha ribadito la sua non adesione alla linea e alle caratteristiche della manifestazione, ma anche
la sua partecipazione con una postazione al concentramento previsto per piazzale arsenale.
Noi siamo per la continuità della rivolta operaia e dei blocchi e  non per manifestazioni tradizionali per ascoltare Camusso, Angeletti e Bonanni.
I contenuti della nostra postazione informativa sono espressi dal testo del volantino e manifesti diffusi in fabbrica:
Contro Riva e contro lo stato dei padroni Difendiamo con la lotta lavoro e salute
l'Ilva non deve chiudere ma per morti e inquinamento i padroni - Riva compreso - devono pagare e fare
gli interventi necessari!
Si lavora per vivere.. non per morire e far morire!
Il posto di lavoro non si tocca.. ma anche sicurezza salute e ambiente non si toccano!

La lotta degli operai Ilva è esplosa, nella forma di una rivolta di massa.
Non basta ora la sfilata...  la rivolta deve continuare e ORA BISOGNA ANDARE FINO IN FONDO, con lotta, chiarezza e serietà.

- Il riesame deve rivedere la decisione di 'fermo degli impianti'. La magistratura non ha distinto adeguatamente: le responsabilità di Riva e dirigenti che vanno colpite, la continuità produttiva della fabbrica che è una condizione necessaria anche per un intervento pianificato di bonifica in corso d'opera, la questione della difesa rigida del posto di lavoro e del salario di tutti i lavoratori. Riva e gli altri devono restare agli arresti, Riva deve mettere la sua parte di soldi per gli interventi necessari, garantendo il lavoro per tutti e per tutto il tempo necessario alla bonifica.
Noi con gli operai diciamo "l'Ilva non deve chiudere, Riva, e i politici che hanno gestito quando era Italsider pubblica, devono pagare. Noi abbiamo già pagato anche con i nostri morti. Loro se ne possono andare, la fabbrica e il nostro lavoro devono rimanere". "se siamo arrivati a questo punto la colpa è di Riva e anche dei sindacati confederali che per anni si sono coperti a vicenda. Se ci fossero stati prima i Cobas, le cose non starebbero così".
Le proposte e l'azione fatta dallo Slai cobas in questi anni (basti pensare alla richiesta di "Postazione ispettiva" in fabbrica su sicurezza e salute degli operai, ecc.), avrebbero fermato prima la mano di Riva e la
Magistratura non avrebbe avuto ragione di provvedimenti così gravi.
Nulla è e sarà come prima all'Ilva e a Taranto. La lotta ora deve rimanere nelle mani degli operai.
Ora non abbiamo che da perdere le nostre catene e un mondo da conquistare.
Lottiamo insieme per il lavoro, la sicurezza e la salute degli operai e della città, contro Riva ma anche contro lo Stato che prima non fa niente e ora mette a rischio i posti di lavoro.

Autonomia operaia/organizzazione
Slai COBAS per il sindacato di classe Ilva Taranto
via Rintone, 22 Taranto - cobasta@libero.it - 347-5301704 - 347-1102638
2 agosto 2012

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