Marchionne ha varato la Newco a Pomigliano e ha espresso in modo chiaro l'idea della fabbrica che egli vuole. Lo ha espresso in modo arrogante e volgare dimostrando che nel capitalismo ogni novità finalizzata al profitto non può che basarsi sulla nuda legge dello sfruttamento. Questa arroganza e volgarità, però, hanno un merito, quello di mostrare come si voglia marciare verso un'idea di fabbrica, che poi è di società, in cui tutti i soggetti sono funzionali in forma nuda e cruda alle leggi del capitale.Per questo assumono dietro un volto umano vere e proprie sembianze mostruose.
Mostruosi i padroni che ormai affidano la fabbrica a questi manager-apprendisti stregoni e percepiscono gli eventuali dividendi frutto di questo; gli Agnelli posavano ad industriali e perfino a sovrani dell'industria, ora sono ridotti a ben misere comparse (misere, chiaramente, si fa per dire). Neanche nelle descrizioni più felici e nelle denunce più acute del movimento operaio si poteva arrivare a pensare a una realtà che supera queste descrizioni sin da diventare delle vere e proprie macchiette di una sorta di “teatro dei pupi”.
Mostruoso il manager che descrive una fabbrica in cui esiste solo la produzione e un mondo in cui ci sono solo macchine da vendere; se il mondo fosse effettivamente come dice Marchionne, davvero dovremmo dire che l'umanità ha concluso la sua discesa degli inferi, cioè un mondo di soli padroni, di soli capi e di soli venditori di macchine.
Se il capitale avesse solo deciso di dire da sé che “il re è nudo” saremmo lieti e contenti e avremmo risparmiato la fatica, ma a questo stadio dell'imperialismo globalizzato e di regime di moderno fascismo in formazione la questione preoccupante è che non si tratta soltanto dei padroni, dei percettori di rendita che assumono queste sembianze di mostri, ma in un processo molto simile a quello descritto da filmdi fantascienza queste sembianze e questa trasmutazione l'assumono tutti. Quindi si assiste ad una trasmutazione dei sindacati che pur nei loro statuti e perfino in pezzi della loro storia avevano la tutela dei lavoratori. Certo, avevamo sempre pensato che sindacati come la Cisl di ispirazione cattolica e come la Uil di ispirazione socialista fossero assai inconseguenti tutori degli interessi operai e della difesa sindacale, ma una trasmutazione così rapida in sindacati del “sì senza se e senza ma” (Bonanni) e in sindacalisti impegnati ad anticipare con eccesso di zelo il piano e gli interessi del padrone (come è la Uil di Angeletti e Palombella), davvero mostra una trasformazione degenerante.
Perfino i sindacati come la Fismic, considerati pallide riedizioni del sindacato giallo di cui alla Fiat c'è il vero copyright, oggi sembrano avere una nuova vita e illustri e ignobili sconosciuti zompettano come grilli parlanti.
Ma i mostri non si fermano ai sindacalisti. I giornali riportano testimonianze di operai che inneggiano a Marchionne, sono meno di quanto sembri ma sono vere, non siamo ancora ai livelli dei sindacalisti americani, o degli operai americani ma ci marciamo troppo celermente.
“Quando si è trattato di organizzare la fabbrica per metterla in grado di produrla, gli operai si sono offerti volontari per venire a pulire, tinteggiare, riportare questo posto agli onori del mondo. E guardi con quali risultati. Per questo parlo di orgoglio” (operaia dirigente della Uaw – Unione Auto Workes della Chrysler).
“All'inizio ci siamo offerti volontari per qualsiasi cosa. Ora lavoriamo con il Wcm, leggi: qualità” (operaio Chrysler).
“Un anziano guadagna 28 euro lordi l'ora per 40 ore settimanali, mentre il suo vicino dalla faccia ispanica ne guadagna 14, essendo entrato da poco. A noi va più che bene perchè abbiamo lavoro” (operaio Chrysler).
Pomigliano, Giovanni: “Il nostro stabilimento ha bisogno di essere rivalutato agli occhi della gente. Non siamo fannulloni, ben venga la nuova società”.
“Niente scioperi fino al 2015, paghe congelate fino a settembre 2011, taglio drastico ai benefit e all'assistenza sanitaria per i pensionati, tetto di 14 dollari ai salari dei nuovi assunti... i lavoratori
con qualifiche più elevate possono ora anche svolgere compiti di linea” - Accordo Chrysler, votato all'80%.
“Sergio è meraviglioso, ci ha aiutato a ritrovare l'orgoglio. Gliene siamo grati, è uno di noi... noi siamo convinti sostenitori del Wcm... gli operai hanno sospeso il lavoro per partecipare ai corsi di formazione. Un gruppo di loro ha chiesto di poter utilizzare il tempo libero per poter rinfrescare lo stabilimento” (operaio della Chrysler).
Il moderno fascismo padronale è e si basa su questa fabbrica dei mostri. E se descriviamo questo è per denunciarne la pericolosità, il veleno strutturale diffuso nelle fila operaie che sono sulla difensiva per rapporti di forza non certo favorevoli.Al moderno fascismo corrisponde la diffusione e strutturazione nelle fila operaie del sostegno al neocorporativismo.
In questo, la lotta contro la fabbrica di Marchionne è vitale per la classe operaia, è vitale per il presente e il futuro non solo delle sue organizzazioni sindacali di classe ma anche delle sue organizzazioni politiche e della continuità e permanenza del conflitto di classe, del futuro della classe e di una società libera dallo sfruttamento.
Guardata da questo punto di vista si può cogliere quanto da un lato sia importante la resistenza operaia, l'unità operaia e l'opposizione più generale al piano Marchionne; dall'altro, però, quanto essa sia inadeguata e destrutturata nelle forme attuali di organizzazioni politiche e sindacali esistenti nella classe.
Il No degli operai di Pomigliano, le lotte alla Fiat Sata, come a Mirafiori contro l'aumento dei ritmi e sul premio di risultato, l'opposizione ai licenziamenti repressivi, compresa la risposta combattiva al licenziamento di Termoli, sono segnali da salvaguardare e sviluppare.
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