venerdì 30 luglio 2010

speciale Fiat 6 - 3 - IL COLPO DI STATO DEL CAPITALE

Il piano Fiat guadagna in egemonia via via che mostra la sua natura e il governo attraverso il ministro Sacconi ne sponsorizza apertamente le scelte. E' come se in questo momento agiscano due governi: il governo della politica attraversato dalle convulsioni della corruzione e delle contraddizioni interne, il governo dell'economia che vede Tremonti agire quasi come potere autonomo in materia di manovra economica e il ciclone Fiat del piano Marchionne.
La sinistra parlamentare, assai patetica in tutte le sue espressioni, solleva il problema dell'assenza del ministro dell'Industria, senza notare che questo ministero c'è già e sono i padroni a prenderlo direttamente nelle mani e a modificare regole, leggi e perfino la Costituzione, sviluppando quello che si potrebbe chiamare una sorta di “colpo di Stato del capitale”, contro cui non si assiste a una difesa a fronte di questo attacco delle istituzioni regolarmente costituite, bensì a una attiva collaborazione per dare forma legale al colpo di Stato del capitale.
Oggi, dopo gli ultimi enunciati del piano Fiat, si assiste al fatto che governo, confindustria, giuristi del lavoro, i diversi eredi sparpagliati del Marco Biagi di turno, sono attivamente impegnati a vedere – come scrive il Sole 24ore – di “far quadrare il cerchio”.

Questo rende effettivamente pienamente illegale il piano Marchionne, la Newco, la disdetta del contratto nazionale, ecc., e giustifica il fatto che la lotta operaia oggi è l'unica difesa delle stesse legalità contrattuali, legislative, e quindi non può avere limiti nel suo svolgimento. E' la lotta operaia che difende il simulacro del CCNL, lo Statuto dei Lavoratori, la Costituzione, che pure vengono ritenuti valori fondanti.
Per cui è legittimo l'esercizio della forza, è del tutto legittimo che questo piano venga respinto e sabotato, le fabbriche vengano occupate, il governo venga attaccato e rovesciato.
Nello stesso tempo è evidente che anche una resistenza legale, come sembra essere la scelta di sostanza dell'opposizione sindacale, oggi non possa che essere sostenuta attraverso la forza, dato che il colpo di Stato del capitale, rappresentato dal piano Marchionne, mette fuorilegge le leggi.

Ogni qual volta il padrone alza il tiro, la difesa è necessaria, ma la migliore difesa è l'attacco. Nell'opposizione, nelle fila operaie questo concetto non è ancora compreso appieno e affermato.

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