mercoledì 7 luglio 2010
pc quotidiano 6-7 luglio - NOI NON SIAMO GRADITI…….aquilani a roma
Queste le parole di un aquilano manganellato oggi a Roma intervistato da una giornalista di RaiNews24. Ha precisato meglio aggiungendo il fatto che lo scorso anno venivano proiettati sulla scena mediatica per fare ascolti a “supporto” dei proclami e le promesse di Berlusconi. Il ragazzo ha aggiunto che gli aquilani erano senza casa un anno fa e lo sono tuttora, terremotati erano e terremotati rimangono ma non fanno più audience ora che bisogna trovare i soldi. Non essere graditi da chi governa non riguarda solo la popolazione terremotata dell’Aquila, almeno in questo gli aquilani non sono soli. Non essere graditi lo possono gridare forte gli operai, a partire da quelli di Pomigliano, che hanno detto NO alla dittatura padronal-governativa; lo possono rivendicare i lavoratori del Pubblico Impiego, a partire da quelli della Scuola-Sanità-Ricerca, che subiscono tagli di posti di lavoro e salario e che vengono sbeffeggiati e umiliati dai rappresentanti di questo governo. E la lista è molto lunga dei NON GRADITI, vi sono i morti sul lavoro che non trovano spazio sulle pagine dei giornali o che non “bucano” gli schermi TV, ma che continuano ad essere uccisi e sacrificati sull’altare del profitto padronale mantenendo inalterata la media degli anni precedenti 4/5 al giorno; una lista di indesiderati che si allunga sino a raggiungere coloro che già sono stati “segnati” dalla vita ovvero invalidi e disabili vari, ai quali questo governo nega i più elementari diritti come l’assistenza. Si potrebbero riempire due pagine per definire la lista reale dei NON Graditi per dire, senza ironia, che gli aquilani non sono soli o per dire loro che le “carezze”, le manganellate, che i giannizzeri in divisa hanno elargito in questa mattinata romana, sono le stesse. Ma questo gli aquilani lo sanno già e lo hanno anche scritto nei loro cartelli e striscioni: Forti e Gentili SI, Fessi NO. A questo si aggiunge quanto detto oggi, sempre alla giornalista di RaiNews24, da uno dei feriti alla stupita domanda della reporter che gli chiedeva come mai fosse rimasto in piazza nonostante la vistosa fasciatura, il ragazzo ha detto “NOI ABBIAMO LA TESTA DURA”. Eccole le parole da raccogliere tra le masse dei NON GRADITI; eccoli i messaggi da spedire ai mandanti di questa “normale” giornata di repressione. Ma serve anche raccogliere la sfida in questo scontro di interessi ovvero : tra gli interessi delle masse e quelli di questo sistema di corrotti, ladri e fascisti. Sarebbe, anche, utile ma, principalmente, normale che i tanti giornalisti che si sono, e si stanno, mobilitando per la libertà di informazione, che iniziassero a “disobbedire” al bavaglio del governo a partire dal diffondere una “corretta” informazione sui tanti NON GRADITI.
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