domenica 28 dicembre 2025

pc 28 dicembre - Riceviamo e pubblichiamo dai compagni/compagne del cs Vittoria: LIBERI TUTTI SUBITO,  LA SOLIDARIETA’ NON SI ARRESTA!


Sugli arresti del 27 dicembre dei nostri fratelli e compagni palestinesi.

LA SOLIDARIETA’ NON SI ARRESTA! LIBERI TUTTI SUBITO!

La vendetta di sionisti e fascisti è arrivata!

Dopo quasi 27 mesi di mobilitazioni ininterrotte che hanno raggiunto il culmine della partecipazione nelle enormi manifestazioni a sostegno della Global Sumud Flotilla il governo Meloni ha affondato con violenza il suo coltello repressivo nel corpo della solidarietà. Ieri mattina hanno arrestato i nostri compagni e fratelli Hannoun, Dawoud, Yasser e Khalil di Milano (in totale sono 9 i gravissimi arresti a livello nazionale) e sequestrato ancora una volta i conti correnti delle associazioni di solidarietà e degli enti benefici. I macellai dell’entità coloniale sionista Israele e Usa comandano e l’Italia

“sovrana patriottica” e complice ubbidisce. L’infame narrazione politica dei buoni (israele) che si difendono dai cattivi, i palestinesi descritti come terroristi in quanto tali, è lo schifoso e strumentale retroterra politico su cui si fonda questa miserabile montatura giudiziaria. La sede dell’A.b.s.p.p odv, L’Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese, è stata perquisita nella mattinata del 27 da una squadraccia in passamontagna. Abitazioni perquisite, sequestrati telefoni e computer personali anche dei familiari. Ma tutto questo sarebbe incredibile se questo atto repressivo e codardo non si collocasse all’interno del clima globale di repressione della solidarietà per il popolo palestinese e la sua Resistenza. Una solidarietà criminalizzata a livello europeo, con i governi di diversi paesi (tra gli altri, UK, Germania, Francia) attenti e solerti nel colpire ormai ogni manifestazione di solidarietà e complessivamente un movimento, realmente globale, che non arretra e che anzi rilancia con la propria azione politica le istanze di liberazione e autodeterminazione che giungono da Gaza e dalla Cisgiordania occupate.

Siamo infatti davanti a un piano politico funzionale al genocidio di bassa intensità che continua a Gaza come in Cisgiordania, mentre non trova fine il criminale assedio verso l’Asia occidentale dell’imperialismo e della sua lunga mano sionista. Fogli di via e daspo urbani, chiusura di associazioni e sgomberi di centri sociali, arresti, prigionia politica dei resistenti palestinesi in Italia e l’assunzione della “pace trumpiana” come tentativo di silenziare il dissenso e continuare indisturbati, senza più i riflettori accesi sul macello di vite umane in Palestina. Un pacchetto di repressione e pacificazione sociale coperto dalla grancassa della propaganda di governo per coprire l’asservimento del governo Meloni agli interessi del capitale e trasformare le contraddizioni sociali in meri problemi di ordine pubblico. Un pacchetto ancor più necessario nell’attuale fase di crisi e di riarmo generalizzato. Una fase nella quale le misure repressive sono infatti pressoché indispensabili per tentare di irreggimentare ogni critica e opposizione sociale e facilitare così il posizionamento nella competizione internazionale per risorse e profitti. Una propaganda ignobile interna anche al parlamento ove sono oggi in discussione e in approvazione disegni di legge bipartisan che equiparano la legittima critica al sionismo all’antisemitismo.

Ma come sempre sbagliano perché nemmeno con l’arresto dei nostri fratelli palestinesi il movimento di solidarietà si può fermare perché siamo dalla parte giusta della storia che li condannerà. I nostri fratelli e compagni Hannoun, Dawoud, Khalil, Yasser e tutti gli altri sono stati arrestati perché la loro intera vita è finalizzata al benessere del loro popolo: raccogliere fondi per sostenere i profughi che vivono sotto tende di fortuna, adottare famiglie e orfani, distribuire acqua potabile e fornire quanto possibile per la loro sopravvivenza. Allo schierarsi con la sua resistenza. Ognuno di noi che li ha conosciuti ha donato un contributo e ha ricevuto un filmato commovente di ringraziamento da Gaza per l’aiuto offerto. Ma soprattutto per il non averli lasciati soli davanti alla barbarie sionista, per non essersi voltati dall’altra parte come il mondo cosiddetto civile, per non essere complice, come il governo Meloni, di finanziare direttamente e dare copertura al genocidio. Una complicità che si evidenzia anche in questa manovra repressiva che è fondata su dichiarazioni dell’intelligence e dei servizi segreti sionisti, gli stessi responsabili di torture e assassinii nelle proprie carceri dove ancora sono rinchiuse più di 10.000 donne, uomini, bambine e bambini palestinesi. Aiutare e sostenere il popolo palestinese non è terrorismo ma una forma di resistenza al genocidio. È la loro ipocrita bugia contro la verità della storia gridata a gran voce dalle piazze di tutto il mondo. È la storia dell’oppressione coloniale e di un popolo che legittimamente combatte per la sua sopravvivenza. È la storia di un’incredibile, eroica resistenza popolare fatta di armi, di cultura, di sogni, di vite spezzate fino ad avere un termine che la descrive e questo termine è Sumud. Ma questi atti repressivi non potranno fermare i movimenti sociali contro la guerra imperialista, contro le politiche di riarmo, per la solidarietà al popolo palestinese e alla sua resistenza contro il colonialismo sionista.

La Resistenza non si può fermare in Palestina come in Italia perché la Palestina è diventata una bandiera contro l’imperialismo e il colonialismo, contro razzismo, arabofobia, antisemitismo e islamofobia e perché è esempio di lotta di liberazione e di resistenza. Continueremo nelle piazze, nei luoghi di lavoro, davanti alle sedi della guerra e della repressione. Manifesteremo la nostra opposizione e il nostro antagonismo alla politica del governo Meloni, serva del capitale e dell’imperialismo in ogni dove. 

Saremo sempre a fianco di Hannoun, Dawoud, Yasser e Khalil e gli altri arrestati, saremo sempre al fianco di Anan, Ali, Mansour e Ahmed al fianco di chi lotta per un mondo di liberi e di uguali senza più sfruttamento, precarietà e repressione.

Contro imperialismo sionismo e fascismo lotta di classe!

Combatteremo fascismo e sionismo perché non sono idee ma crimini! 

Combattiamo e combatteremo l’imperialismo perché ha portato l’umanità intera sul baratro di una guerra mondiale, perché è miseria e devastazione del pianeta.

A fianco del popolo palestinese e della sua resistenza per il diritto all’ Autodeterminazione!

Vogliamo tutti gli arrestati liberi subito per continuare al loro fianco a combattere per la liberazione del popolo palestinese dal colonialismo sionista.

Siamo vicini alle loro famiglie sperando di abbracciarli prestissimo.

LIBERI TUTTI SUBITO

Le compagne e i compagni del Csa Vittoria

csavittoria.org - info@csavittoria.org

Sabato 3 gennaio ore 15 corteo in solidarietà agli arrestati, al popolo palestinese e alla sua resistenza. Il percorso verrà comunicato a breve.

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