LIBERI TUTTI LIBERI SUBITO!
Chiediamo la liberazione immediata di Hannoun, Dawoud, Yasser, Kalil e tutti gli arrestati.
Denunciamo il processo farsa che vede Anan, Ali e Mansour imputati per il loro impegno nella legittima resistenza popolare in Cisgiordania per i quali si andrà a sentenza il 16 gennaio e per i quali sono state richieste pene pesantissime! Con la Palestina nel cuore!
PROSSIMI APPUNTAMENTI:
Giovedì 1° gennaio: ore 16 via San Quirico 6 (davanti al carcere di Monza)
Sabato 3 gennaio: ore 16 Piazza della Scala (Milano)
Domenica 4 gennaio: ore 15 assemblea cittadina con l’intervento di Angela Lano giornalista, ricercatrice e direttrice di Infopal, al Csa Vittoria Via Friuli (ang. Via Muratori)
Sabato 10 gennaio corteo a Milano
Dopo la bellissima risposta immediata con il corteo intorno al carcere di Marassi di Genova la solidarietà non si arresta e non si ferma. La solidarietà non fa passi indietro nel sostegno a Hannoun, Dawoud, Yasser, Kalil e tutti gli arrestati nostri compagni di lotta allontanati dalle loro famiglie. Non si ferma nella denuncia della barbarie dei crimini genocidari del sionismo e dei suoi complici e non arretra di un passo nel sostegno al popolo palestinese e alla sua resistenza. Davanti alla repressione del governo Meloni e di fronte alla macchina di propaganda del sionismo è ora il momento di una risposta di massa contro questa montatura giudiziaria fondata sul servilismo della magistratura e del governo Meloni all’entità coloniale sionista Israele. Una miserabile montatura giudiziaria architettata sull’imbeccata dei macellai dei servizi segreti sionisti con l’evidente motivazione di togliere un importante sostegno umanitario alla sopravvivenza al popolo palestinese e poter continuare il genocidio a bassa intensità che spezza corpi e distrugge vite, giorno dopo giorno, dopo l’affermazione dell’ipocrita “pace trumpiana”. Un attacco parte di un progetto di azzeramento della solidarietà che ha portato il criminale governo sionista Netanyahu, con il sostegno complice dell’ occidente, a promulgare una di lista di proscrizione con il divieto di ingresso a Gaza e in Cisgiordania per le maggiori associazioni umanitarie attive in Palestina come “Medici Senza Frontiere, Oxfam, Terre Des Hommes, i Consigli danese e norvegese per i rifugiati, Caritas International, l’American Friends Service Committee e l’International Rescue Committee” (da Pagine Esteri).
Una provocazione che colpisce Hannoun, Dawoud, Yasser e Kalil e gli altri, con i quali la Milano palestinese ha condiviso rabbia e dolore per l’Olocausto palestinese, una gravissima provocazione costruita ad arte per criminalizzare non solo la necessaria, convinta ed empatica solidarietà di massa, ma anche più dichiaratamente per intimorire e zittire la voce delle donne e degli uomini che in tutto il mondo a testa alta rivendicano il legittimo diritto del popolo palestinese alla lotta per la propria liberazione, con ogni mezzo necessario, per un libero processo di autodeterminazione senza ingerenze e condizionamenti dell’entità coloniale sionista Israele, dell’imperialismo Usa ed europeo. Esiste un filo nero che lega direttamente crisi, guerra, riarmo, repressione e processi di restaurazione autoritaria per superare la crisi inarrestabile di un sistema economico basato su sfruttamento, miseria e devastazione ambientale. Lavoriamo tutte e tutti per opporre a questo un’idea di società altra, diversa e radicalmente alternativa all’attuale, fondata sulla solidarietà e sull’uguaglianza senza più classi né sfruttamento e senza più la distruzione della natura. Le prossime scadenze sono state definite per raccogliere e rilanciare la solidarietà in cammino verso il corteo del 10 gennaio a Milano. Dai passaggi di saluto ai compagni arrestati dentro le carceri di Monza, Milano e Opera, al presidio di sabato 3 gennaio in Piazza della Scala, all’assemblea di confronto cittadino di domenica 4 con l’intervento di Angela Lano giornalista, ricercatrice e direttrice di Infopal.



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