un commento da pungolo rosso condivisibile ma mal utilizzato poi per attaccare la freedom flotilla
che ha assunto tutt'altra posizione
L’inchiesta contro il presidente dell’API Mohammed Announ ed altri per i loro rapporti con Hamas, cioè (piaccia o non piaccia) con la principale forza della resistenza palestinese oggi, ha scatenato, a sinistra, la corsa a rotta di collo a prenderne le distanze in nome della ripulsa del “terrorismo”.
Fratoianni: “Non ho mai sostenuto Hannoun, non è amico mio. L’ho incrociato una sola volta, diverso tempo fa, a una conferenza stampa in cui c’erano moltissime persone. (…) Penso che questa inchiesta sia un bene: utilizzare, per attività terroristiche o militari, i soldi raccolti per il popolo di Gaza è una cosa ignobile perché tradisce sia le tante persone che hanno donato quelle risorse, sia i palestinesi in attesa degli aiuti”.
Boldrini: “Ho incontrato il signor Mohammed Hannoun una sola volta e per pochi minuti. Il 12 maggio 2022 Hannoun si trovava a Roma per una manifestazione in memoria della giornalista televisiva palestinese-americana Shireen Abu Akleh, uccisa a Jenin mentre faceva il suo lavoro, durante un raid dell’esercito israeliano. Ha chiesto in quell’occasione di incontrare me e altri parlamentari. (…) Da quel momento non c’è mai più stato alcun contatto con il signor Hannoun né di persona, né telefonicamente, né via mail, né in incontri pubblici. Nessuno. (…) Quella che va condannata con forza è la becera strumentalizzazione che la destra sta facendo di questa vicenda tentando di far passare per fiancheggiatore dei terroristi di Hamas chiunque, in questi anni, si sia speso per i diritti del popolo palestinese.”
Scotto: “L’Indagine su Hamas vada fino in fondo. I magistrati vadano fino in fondo. Se c’è qualcuno che ha deciso di utilizzare scientemente i soldi, il danaro degli italiani non per sostenere la solidarietà nei confronti di un popolo genocidato, ma per sostenere la causa di un’organizzazione terroristica, chi lo ha fatto, ha tradito la questione palestinese. E per noi dev’essere chiaro. (…) Vorrei ricordare che da questi banchi, dai banchi di tutta l’opposizione, è sempre arrivata una condanna ferma ai fatti del 7 ottobre.” (Scotto era uno dei deputati PD presenti sulle imbarcazioni della Sumud Flotilla.)
Inutile ricordare a questi parlamentari di lunghissimo corso che Hamas è la formazione politica che ha stravinto le ultime elezioni democratiche tenute in Palestina il 25 gennaio 2006, partecipazione al 77%, tenute alla presenza di 832 “osservatori internazionali” (134 dell’UE, 150 statunitensi, tra cui anche l’ex-presidente degli Stati Uniti J. Carter), ambasciatori, parlamentari, etc., “e tutti e ottocentotrentadue dissero che le elezioni palestinesi del 25 gennaio furono tanto democratiche da poter essere portate ad esempio” (Paola Caridi, Hamas, Feltrinelli, 2009, pp. 168-169). Per Fratoianni, Boldrini, Scotto la volontà espressa in quella circostanza dal popolo palestinese vale zero; era Fatah di Abu Mazen il “nostro” partito: non l’avete votato? Peggio per voi palestinesi.......
- Solidarietà ad Hannoun da Freedom Flottilla
In Europa viene repressa, in molteplici maniere, la solidarietà con il popolo palestinese. In Germania, nel Regno Unito, in Italia: divieti, fermi, sanzioni, procedimenti penali contro chi denuncia i crimini nei territori occupati e chiama al rispetto del diritto internazionale.
Non è sicurezza. È censura.
Quando la solidarietà viene criminalizzata, viene attaccata la democrazia.
Difendere i diritti del popolo palestinese non è un reato.
Reato è il silenzio davanti alla pulizia etnica.
Reato è reprimere chi non accetta di voltarsi dall’altra parte.
La solidarietà non si processa.
Vogliono ridurci al silenzio, ma il silenzio non è neutralità: è complicità.

Nessun commento:
Posta un commento