venerdì 22 dicembre 2023

pc 22 dicembre - Con il governo Meloni la spesa militare è in continuo aumento. Prorogata di un altro anno la fornitura di armi all'Ucraina. Il Parlamento non è coinvolto e al suo interno nessuna vera opposizione.

da GIORGIO BERETTA 

Silenzio tombale sull’aumento per il 2024 della spesa militare. Trainato soprattutto dal bilancio del Ministero della Difesa che supera per la prima volta i 29 miliardi di euro con un aumento di ben 1,438 miliardi di euro (+5,1% rispetto al 2023). L’aumento fa seguito a quello di 1,8 miliardi realizzato tra il 2022 e il 2023. Nei due anni del governo Meloni il bilancio della Difesa è dunque cresciuto del 12,5 percento, cioè di oltre 3,2 miliardi di euro. “L’aumento – evidenzia l’Osservatorio sulle spese militari Milex – deriva in gran parte dallo stanziamento di nuovi fondi per l’acquisizione di armamenti all’interno del programma di Pianificazione generale delle Forze Armate e approvvigionamenti militari (8 miliardi di euro) a cui vanno aggiunti circa 2 miliardi destinati all’industria militare nel bilancio dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy”.

“Per la prima volta l’Italia destinerà una cifra di circa 10 miliardi di euro alle spese in armamenti”. Silenzio ancor più inspiegabile a fronte dello sviluppo, da parte dell’Italia insieme al Regno Unito e al Giappone, di un nuovo cacciabombardiere di sesta generazione, il “Tempest” (Global Combat Air

Programme - GCAP), programma che impegnerà il bilancio dello Stato almeno fino al 2040. Le spese sono già passate da 3,8 miliardi, previsti lo scorso anno, a 8,8 miliardi riportati nel nuovo documento della Difesa: questo solo per la fase di sviluppo industriale, ma gli stanziamenti previsti sono stimati tra i trenta e i sessanta miliardi di euro.

Il velivolo è destinato a sostituire i caccia Eurofighter Typhoon che continuano a gravare per oltre mezzo miliardo di euro l’anno per l’aggiornamento tecnologico. Un progetto, il Tempest, nato in competizione con un altro cacciabombardiere che Francia, Germania, Spagna stanno sviluppando congiuntamente. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha presentato vari aspetti del programma alle Commissioni riunite Difesa-Esteri. Ma nessuno si è alzato per porre due semplici domande che ci facciamo tutti: oltre agli F-35, di quanti cacciabombardieri abbiamo bisogno in Italia? E, soprattutto, qualcuno può spiegarci chi dobbiamo cacciabombardare?

da ilmanifesto


Il consiglio dei ministri ieri ha deciso la proroga per tutto il 2024 «alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti alle autorità governative dell’Ucraina». Dal ministero della difesa sostengono che «il prolungamento del conflitto russo-ucraino, in uno scenario internazionale aggravato dalla crisi mediorientale e dalla guerra tra Israele e Hamas, impone al governo Meloni una scelta di coerenza, di sostegno e, dunque, di proroga degli aiuti all’Ucraina, in linea con gli impegni internazionali assunti dall’Italia in sede Ue e Nato».
SE GIÀ ERA stato considerato anomalo il decreto con il quale il governo Draghi, fin dal primo giorno di conflitto, garantiva l’invio di armi e attrezzatura ad oltranza, adesso ci limita a disporre una proroga, che dovrà passare una volta sola al vaglio del parlamento. L’ombrello predisposto dal governo Draghi, intanto, vale fino alla fine dell’anno. È ancora in virtù di quel dispositivo che proprio ieri il comitato parlamentare di controllo dei servizi di sicurezza ha audito Crosetto, il quale per un’ora e mezza ha illustrato l’ottavo elenco secretato dei materiali, che pare questa volta contenga anche sistemi contraerei e antidrone. È questo l’espediente che consente di coinvolgere formalmente il parlamento senza affrontare a ogni invio una discussione in aula e un voto alla Camera e al Senato. 

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