Da qualche giorno gli Houthi dello Yemen hanno deciso di sostenere la resistenza palestinese non solo lanciando razzi, come fanno da qualche mese, contro lo stato nazisionista e genocida di Israele, ma anche attaccando le navi che trasportano armi e altri rifornimenti e attraversano il golfo di Aden e il Mar Rosso, perché “…volevano «impedire i rifornimenti a Israele finché a Gaza non potranno entrare cibo e medicinali» (v. il manifesto di oggi).
Gli Stati Uniti hanno deciso subito di intervenire, sia per
impedire che lo Stato nazisionista di Israele venga colpito dai razzi (ne hanno
intercettati e abbattuti diversi) sia per “tutelare la prosperità del commercio”,
e cioè i profitti dei padroni delle multinazionali perché da lì “transitano
ogni anno 23mila navi, il 15% del greggio e l’8% del gas del pianeta”!
E infatti l’operazione si chiama “Prosperity Guardian”,
guardiano della prosperità!, per mettere al sicuro queste rotte marittime
perché “In seguito agli attacchi, sono aumentati i costi assicurativi e di
trasporto: circumnavigando l’Africa si alzano il prezzo del greggio, del gas
e delle merci dirette in Europa”.
“L’Italia – ha assicurato Crosetto – farà la sua parte, insieme alla comunità internazionale, per
contrastare l’attività terroristica di destabilizzazione degli Houthi, che abbiamo già condannato pubblicamente, per tutelare la prosperità del commercio e garantire la libertà di navigazione” (v. Il Sole 24 Ore di oggi). Quella dell’“attività terroristica” degli Houthi è un’altra spudorata menzogna di questo viscido guerrafondaio, visto che gli Houthi governano lo Yemen del nord. Per non parlare dell’intervento dell’imperialismo italiano, sempre al seguito di quello degli Usa, a sostegno dell’Arabia Saudita direttamente coinvolto nella guerra civile nello Yemen (una delle tante “guerre dimenticate”) che ha causato, e causa, migliaia di vittime.L’imperialismo italiano è quindi sempre più coinvolto non
solo nel sostegno al genocidio portato avanti dallo stato nazisionista di Israele
(siamo a oltre 20.000 morti!), ma anche nell’allargamento del campo delle
attività militari in tutta l’area, perché, come riferisce sempre Crosetto “Durante
il colloquio con Austin … è stata affermata l’importanza del principio di libera
navigazione, valutato l’impatto sul commercio internazionale e discusse le
opzioni per garantire la sicurezza delle rotte marittime al fine di prevenire
ripercussioni sull’economia internazionale, con pericolose dinamiche sui
prezzi delle materie prime”. Economia, commercio, prezzi, affari (con
relativi morti, feriti, macerie…) non si nasconde certo dietro giri di parole la
voce vera dell’imperialismo italiano…
E nemmeno il proletariato e le masse popolari del nostro
paese si possono nascondere dietro giri di parole: è necessario combattere
strenuamente e apertamente contro questo sistema di morte e distruzione…
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