mercoledì 29 marzo 2023

pc 29 marzo: Foggia, i braccianti si tassano per aiutare chi scampa alle tragedie. Un bell'esempio di unita' dei proletari al di la' di ogni paese

 Iniziativa della comunità africana che vive nell’accampamento di Borgo Mezzanone


GdM: MASSIMO LEVANTACI

 29 MARZO 2023

La tragedia di Cutro, oltre ottanta vittime un terzo delle quali bambini, ha scavato un solco profondo nell’animo di molti italiani e nella crescente comunità di lavoratori extracomunitari che vive ormai stabilmente in Capitanata in ghetti di fortuna. Gli «abitanti» dell’accampamento di borgo Mezzanone, un paesone a 12 chilometri da Foggia che arriva a contare fino a 2mila presenze stabili durante i mesi estivi, sta portando avanti in questi giorni e sostanzialmente nella discrezione che il dolore in questi casi comporta, una raccolta fondi per fronteggiare nuove tragedie del mare. I migranti, quasi tutti africani, hanno deciso infatti di autotassarsi di 10 euro al mese e di custodire un fondo che sarà gestito da alcuni

di essi con il quale si provvederà alle spese di sostentamento, aiuto, soccorso di familiari e vittime di nuove sventure partendo proprio dall’emozione suscitata dal rovesciamento del barcone di disperati nel mare di Cutro in Calabria nella notte fra il 25 e il 26 febbraio.

«Apriremo un conto corrente - riferisce un portavoce alla Gazzetta - abbiamo aderito spontaneamente alla proposta fatta da alcuni di noi. Finora abbiamo già ricevuto oltre duecento adesioni, ma il passaparola non è ancora arrivato dappertutto dunque non dovremmo fermarci a questo numero». Sull’accampamento dell’ex pista militare di borgo Mezzanone vivono durante i mesi invernali un migliaio di persone, ma ci sono arrivi e partenze quasi ogni giorno. Molto forte la solidarietà tra gli ospiti del campo, spesso nelle povere baracche in muratura c’è qualche padrone di “casa” pronto ad accogliere qualcuno che si trovi di passaggio per lavoro o in cerca di fortuna.

"è la prima volta che le cinque etnie presenti nel campo interagiscono tra di loro e si impegnano a sostenere i familiari di vittime future, dunque senza sapere a chi toccherà il finanziamento promosso».

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