Bologna è al centro di una nuova ondata di occupazioni delle scuole. Gli studenti bolognesi mettono sul piatto le tematiche affrontate dagli studenti in occupazione che criticano sia il modello complessivo della scuola-gabbia, ma anche il Governo Meloni e la conseguente legittimazione dei fascisti. Sabato a Roma ci sarà l’assemblea nazionale degli studenti medi.
SCUOLA-GABBIA
La scuola che noi studenti viviamo tutti i giorni è un riflesso di un
modello produttivo capitalista. L’aziendalizzazione della scuola è
fondamentale nella costruzione della scuola europea, e si manifesta nei
presidi-sceriffo che assumono sempre più potere all’interno delle
scuole, nell’utilizzo di termini del lessico aziendale, e soprattutto
nella divisione tra licei del centro, di serie A, e istituti tecnici e
professionali nelle periferie, di serie B. Anche attraverso l’autonomia
differenziata, portata avanti specialmente dal centrosinistra, il
divario tra licei e istituti aumenta sempre di più.
Conseguenza diretta dell’aziendalizzazione della scuola é l’entrata dei
privati direttamente nella scuola
La scuola perde perciò la funzione emancipatoria che aveva ottenuto
dopo anni di lotte sociali, e diventa uno strumento di selezione e
stagnamento tra classi. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito
rappresenta proprio un tassello nella costruzione della scuola delle
direttive dell’Unione Europea.
Lo stesso insegnamento delle competenze, conoscenze trasversali
applicate a un mondo del lavoro in continua precarizzazione, non ci
abitua a un pensiero critico, bensì a un futuro in cui bisogna essere
duttili alle esigenze dei privati.
Per non parlare poi della risposta che ci sentiamo restituire ogni volta che solleviamo un problema, ovvero che non ci sono i fondi necessari per sistemarlo. Non c’è da stupirsi visto che dalle destre al centrosinistra hanno preferito tagliare i fondi alla scuola per inserirli nell’invio di armi che altro non fa che alimentare la guerra della NATO.
Le scuole perciò rivendicano la necessità di rimettere i soldi alla scuola e non a questa guerra a cui, come ampiamente dimostrato, è contraria la maggior parte della popolazione.
DISAGIO PSICOLOGICO
Il disagio psicologico diffuso delle nuove generazioni é conseguenza
diretta della scuola-gabbia che riflette l’imbarbarimento sociale e vede
la crisi di prospettive dei giovani. Individualizzazione degli
studenti, competizione costante, stress, frequenti valutazioni, voti, la
bocciatura per chi non può permettersi il costo delle ripetizioni a
casa, l’umiliazione e isolamento degli ultimi, mancanza di inclusività
reale, sono costanti nella vita di uno studente che non concorrono nel
suo sviluppo personale, bensì a una selezione interna tra studenti di
serie A e studenti di serie B.
ISTITUZIONI LOCALI e SOLDI ALLA SCUOLA NON ALLA GUERRA
Un altro problema affrontato nelle scuole occupate è l’inefficacia delle
Istituzioni locali, e quindi del Partito Democratico che governa da
anni a Bologna in primis e in Emilia Romagna in secundis. Infatti
nonostante l’ondata di occupazioni dell’anno scorso, le istituzioni non
hanno ascoltato né tantomeno preso in considerazione quelle che erano le
istanze studentesche e risultano ancora i problemi infrastrutturali che
persistono da anni.
Infine si denuncia l’incoerenza di un partito che, tanto quanto quelli
di destra, per sostenere la Guerra in Ucraina nonostante la maggioranza
della popolazione contraria, è disposto ad investire ingenti quantità di
soldi a discapito però dell’istruzione, che vede tagli da ormai
decenni, che obbligano la scuola a fare riferimento sui privati.
Ultimo ma non per importanza è la critica al Governo Meloni. Una
delle conseguenze più evidenti da quando al governo c’è FDI, aiutata
anche dalle dichiarazioni e invio di armi del Partito Democratico che
paragona il battaglione paramilitari neonazista Azov alla resistenza
partigiana, è la legittimazione dei fascisti. Infatti più volte sono
stati i tantativi dei fascistelli di intimorire gli studenti, entrare
dentro le scuole arrivando persino a picchiare degli studenti davanti
scuola a Firenze.
A questo si aggiunge il forte revisionismo storico attuato non solo
dalle destre, che ha le sue radici più profonde in un modo di produzione
capitalista che vede le classi dirigenti utilizzare la mano fascista
come strumento di tenaglia e repressione nei periodi di forte crisi.
Per questo porteremo direttamente le rivendicazioni di lotta degli
studenti che stanno occupando direttamente all’ASSEMBLEA NAZIONALE
STUDENTESCA che si terrà l’1 e 2 Aprile a Roma.
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