Per tutti il
tribunale ha ordinato l’obbligo di firma per tre volte alla
settimana, una misura cautelare più lieve rispetto agli arresti
domiciliari perché consiste nell’obbligo di presentarsi agli
uffici della polizia giudiziaria nei giorni e nelle ore indicate
dal tribunale. Il giudice depositerà le sue decisioni entro 45
giorni e solo a quel punto gli avvocati degli indagati potranno
presentare ricorso in Cassazione per chiedere la revoca anche
dell’obbligo di firma. Altri due sindacalisti avevano ricevuto
l’obbligo di firma e il divieto di dimora a Piacenza, già
revocato martedì scorso dal giudice per le indagini preliminari
in seguito ai primi interrogatori.
La tesi
principale su cui si basa l’inchiesta della procura di Piacenza
è che la lotta sindacale portata avanti da SI Cobas e Usb sarebbe
stata organizzata non per rivendicare e ottenere più diritti per
i lavoratori, ma per garantire vantaggi economici personali agli
arrestati e ai sindacati attraverso una doppia associazione a
delinquere, una per ogni sindacato di base.
Secondo gli
avvocati dei sindacalisti, i singoli episodi non bastano a
giustificare l’accusa di associazione a delinquere, e più in
generale l’osservazione dei fatti e dell’insieme delle
contestazioni si basa su presupposti controversi: l’ampia
rappresentatività sindacale è considerata dalla procura un
elemento “ricattatorio”, gli scioperi e le proteste una forma
di richiesta “estorsiva”. Di fatto, nell’ordinanza del
giudice delle indagini preliminari che aveva deciso gli arresti
molti dei metodi e degli obiettivi dei sindacati di base sono
considerati illegali, al punto che alcuni mezzi di informazione
hanno ribattezzato le accuse come “reato di sindacato”.
Comunicato Slai cobas per il sindacato di classe
La lotta deve continuare nelle forme necessarie
Ancora una volta segnaliamo che queste lotte sono di tutti e per tutti
Per questo segnaliamo la lotta in corso delle operaie della Beretta a Bergamo fatte segno di licenziamenti e repressione
A Roma per il 17 settembre è indetta un'assemblea proletaria anticapitalista nazionale il cui scopo è contribuire al fronte unico di classe, e in questo quadro la lotta contro la repressione contro le lotte proletarie e le organizzazioni sindacali di base e di classe, così come quella contro la repressione di Askatasuna e il movimento No tav, è parte determinante del fronte unico di classe necessario.
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