giovedì 4 agosto 2022

pc 4 agosto - PCI(maoista): Salutiamo le eroiche lotte militanti degli indigeni indiani per i loro giusti diritti ed estendiamo la solidarietà internazionale con esse


 Partito Comunista dell’India (maoista)

Regione Centrale

Il 9 agosto è la Giornata Internazionale dei Popoli Indigeni. Da 36 anni viene celebrata dagli indigeni di tutto il mondo. Dunque tra pochi giorni si celebrerà la 37a Giornata dei Mulvasi (Popoli Indigeni). In questa occasione, l'Ufficio Regionale Centrale del Partito Comunista dell’India (maoista) rivolge il suo saluto rivoluzionario a tutte le popolazioni indigene del Paese e del mondo.

Nell'ultimo anno molti indigeni in tutto il mondo, compresa l'India, hanno sacrificato le loro preziose vite combattendo contro i governi oppressori e fascisti dei loro paesi e le forze di sicurezza dei loro Stati per ottenere le loro giuste rivendicazioni. Rendiamo umilmente il nostro omaggio rivoluzionario alla memoria di tutti questi sacrifici. Auguriamo una pronta guarigione a quanti sono rimasti feriti dal fuoco delle forze di sicurezza dei governi fascisti e predatori. Allo stesso tempo, facciamo appello al popoli del nostro paese e del mondo, ai democratici, agli attivisti per i diritti umani, perché si impegnino sempre più unitariamente per il rilascio delle migliaia di indigeni che languiscono nelle carceri senza che gli sia riconosciuta neppure la libertà su cauzione. Tutti gli indigeni dei diversi paesi, compresi quelli dell'India, sono chiamati a celebrare il 9 agosto come giornata di solidarietà per le popolazioni delle aree del movimento rivoluzionario di tutta l'India.

Più dell'8% della popolazione indiana è indigena. Più di un quarto del territorio del paese è coperto

da foreste. Centinaia di comunità tribali vivono armoniosamente da decenni in tutto il paese. Di queste, più di 75 comunità tribali sono state spudoratamente dichiarate dal governo indiano PVTG (Gruppo Tribale Primitivo Vulnerabile). Sono sull'orlo dell'estinzione. La scomparsa di una comunità è davvero una grande perdita per l’umanità. Una grave perdita per la società nel per la cultura, la tradizione, il sapere, la lingua e tutto ciò che quella comunità ha acquisito nella sua storia. Un terribile crimine delle classi dirigenti sfruttatrici indiane.

Le foreste, che insistono su aree collinari abbondanti di risorse idriche, hanno una gran varietà di immense risorse naturali. Le foreste svolgono un ruolo molto importante nella protezione dell'ambiente in Asia meridionale, India compresa. Fino ad oggi solo gli indigeni hanno protetto le foreste. Appartengono a loro. Ma i governi li ignorano. Prima che li cancellino, è tempo di raccogliere e ricordare alcuni fatti storici che qui riportiamo.

Le popolazioni indigene stanno lottando duramente con grande dedizione per la conservazione delle foreste nazionali. Reclamano i loro diritti di Jal-Jungle-Zamin. Lo stato indiano reprime spietatamente le lotte di questi popoli, non escogitando manovre e inganno di ogni genere, ma anche facendo ricorso alle più brutali azioni contro di esse. Il nostro partito condanna fermamente queste campagne repressive autoritarie e chiama le popolazioni indigene del nostro paese e del mondo, gli intellettuali democratici, i sostenitori delle popolazioni indigene, i democratici e gli attivisti per i loro diritti a denunciare questi fatti.

Tutte le regioni indigene dell'India sono ricche di varie forme di lotta di massa. Le forze reazionarie Hindutva al potere in India negli ultimi anni, da un lato, vanno attuando aggressive politiche economiche neo-liberiste filo-imperialiste e dall’altro con le loro politiche Hindutva stanno costruendo uno stato integralista indù. Hanno ceduto vaste parti delle foreste del paese alle multinazionali. Così l'avida borghesia indiana apre la strada alla distruzione delle foreste, invitandole a “fare in India”, a saccheggiare e depredare le preziose risorse naturali del Paese. Come risultato delle politiche economiche e attuate dal governo centrale indiano e da tutti i governi locali, le popolazioni indigene in India si trovano ad affrontare un grave rischio per la loro esistenzia.

La loro stessa sopravvivenza è messa in discussione. Per cacciarli dalle foreste, lo Stato ricorre da un lato agli assassinii e massacri per mano di suprematisti bianchi e dall'altro invade le foreste riempiendole di centinaia di migliaia di agenti delle forze di sicurezza. Sotto il governo delle forze Hindutva, privatizzazione e militarizzazione delle foreste sono diventati sinonimi. Dato che tutto ciò è diventata questione di vita o di morte per il popolo, questo è destinato a impegnarsi in lotte strategiche e armate.

Il vostro appoggio e solidarietà sono quanto mai necessari per le loro giuste e democratiche lotte. È ora che tutti noi ci schieriamo al loro fianco. Perciò il nostro partito vi invita a stare con loro e le loro lotte. In grave violazione della Costituzione indiana, l'attuale governo indiano sta emanando leggi antidemocratiche e integraliste come il CAA (Citizenship Amendment Act) volte alla costruzione di uno stato fondamentalista indù. Il governo indiano rifiuta perfino di riconoscere gli indigeni del paese come nativi. Fin dall'inizio le classi dominanti indiane hanno agitato il fondamentalismo indù.

Agire in modo non laico è completamente contrario allo spirito della costituzione indiana che sancisce l'uguaglianza tra tutte le religioni. Le forze Hindutva attualmente al potere impongono politiche estreme, fasciste, rifiutano la diversità come base del progresso applicando l'ideologia devastante di un solo partito, un'ideologia, una bandiera, un capo. I governi centrale e locali registrano ufficialmente come indù tutti i nativi del paese. Loro reclamano con forza di essere identificati come nativi nel censimento in corso. Rivendicano rispetto! In molti stati le loro abitudini alimentari sono vietate, la mucca è adorata e i tribali, dalit, musulmani e altre comunità che consumano volentieri carne bovina vengono perseguitati e perfino linciati della folla.

Le orde Hindutva attaccano i loro villaggi con le armi dello stato, bruciando le loro case e le loro proprietà mettendo a rischo la loro stessa esistenza. Ecco perché oggi tutti i nativi protestano e reclamano a gran voce “non siamo indù”. Uniamoci tutti a loro. Schieriamoci con le loro lotte per il rispetto. Raccogliamo le loro parole d’ordine gridando che siamo con loro e le loro rivendicazioni. Anni fa governo indiano ha promulgato una legge (Panchayat Extension to Scheduled Areas, 1996) per le aree comprese dalla Costituzione indiana nel Quinto Programma.

Ma in almeno un quarto del territorio del Paese quella legge non è ancora attuata. Trent’anni fa fu promulgata una legge per contenere gli stupri contro dalit e adivasi. Ma sotto l'attuale governo delle forze Hindutva, le statistiche del NCRB rivelano che aggressioni fisiche, stupri e omicidi contro di loro dilagano anno dopo anno. Secondo il PESA, in ogni villaggio tribale tutti gli adulti formano il Gram Sabha. Senza il permesso del Grama Sabha nessuno dovrebbe neppure entrare nell’area forestale del villaggio. Nessun tipo di prodotto o risorsa sotterranea dovrebbe essere spostata da quell’area.

Per certi versi, è simile al potere di “Ejido” che il popolo brasiliano ha conquistato quasi un secolo fa. Come Brasile il governo ha piegato la testa alle politiche economiche neo-liberiste e abrogato quella legge, anche il governo indiano, sta attuando le stesse politiche, complotta per abolire definitivamente le norme del PESA come l’Ejido.

Dieci anni dopo il PESA, il governo indiano ha emanato un'altra legge chiamata New Forest Act. Secondo tale legge, a tutti i nativi e ai non autoctoni che vivono nelle foreste quattro devono essere dati ettari di terreno. Ma dopo quindici anni, più di un milione di famiglie indigene (Mulvasi) e non indigene abitanti nelle foreste del paese non ancora hanno ricevuto la terra come previsto da quella legge. Inoltre, nel febbraio 2019, la Corte Suprema ha emesso una sentenza che ha annacquato la legge, alimentando la rabbia degli indigeni del Paese. Sebbene la sentenza sia stata sospesa per l'opposizione di tutto il paese, migliaia di adivasi vivono in preda al panico, nell’incertezza del loro futuro.

Tutti patrioti, i democratici, le forze antimperialiste e ambientaliste devono opporsi a queste manovre e attacchi del governo indiano, al fianco di tutti i popoli indigeni. Facciamo appello a lottare fino in fondo per i diritti dei nativi sulle foreste. Siamo orgogliosi di informare che tutte le aree del nostro paese del Quinto Programma sono aree di lotta rivoluzionaria. Tutti gli oppressi, compreso il popolo Mulvasi, di quelle aree stanno combattendo con sacrifici senza precedenti per il loro potere sulle foreste, continuando la loro tradizione di lotta.

Si oppongono strenuamente alla privatizzazione e militarizzazione delle foreste da parte del governo centrale e locali indiani. In tutto il paese, là dove il PESA viene applicato, i funzionari delle amministrazioni locali ricorrono a ogni trucco per indebolire i poteri dei Gram Sabha.

A Gadchiroli (Maharashtra), dove l'attuazione del PESA è stata portata avanti nella forma di movimento popolare, è stata recentemente inaugurata la costituzione di un "Zilla Parivartan Samiti". Ad essa si oppongono apertamente tutti i veri gram sabha del distretto. D'altra parte, tutto il popolo Mulavasi ha denunciato la spudorata applicazione dell'IPC 124 (Sedition Act) da parte dei governi e della loro polizia contro migliaia di persone che hanno lottato per il "Patthal Gadih", per attuare il PESA che riconosce il loro diritto al Jal-Jungle-Zamin (Acqua, Foresta e terra). Il CJI (Chief Justice of India) ha dichiarato apertamente che questa legge è obsoleta. Il nostro partito ha affermato già da tempo che tutti questi procedimenti devono essere immediatamente archiviati dalle autorità dei rispettivi stati, nessuno degli imputati è traditore, sono i governi che li reprimono i veri traditori del popolo. In occasione della Giornata Internazionale dei Popoli Indigeni del Mondo, il 9 agosto, il nostro partito esige l'abolizione delle leggi tiranniche antipopolari.


Cari popoli Mulvasi,

Combattete da anni in Dandakaranya e Jarkhand (Kadianar, Amdai, Raoghat, Vechaghat, Vechapad, Gompad, Pombad, Pundri, Takilod, Surjagarh e Gaya, Aurangabad, Kaimur, Netrahat in Jharkhand). Nelle foreste Hasdev del Chattisgad il popolo sta lotta duramente per i propri diritti sulla foresta e si oppone all'estrazione mineraria della CBB. Il Dhama popolare di Silinger, che va avanti da più di un anno con sacrifici di sangue, merita ogni apprezzamento e rappresenta un modello per il popolo. Dal cuore delle lotte popolari sorgono slogan di fuoco "Bastar Mein Narasamhar Bandh Karo", "I campi di polizia nelle aree tribali devono essere immediatamente rimossi", "Khadan Nahi Anaj Pahije". Le lotte rivoluzionarie di Jangal Mahal e Narayanapatna vi hanno dato una grande esperienza di lotta. I governi hanno ignorato le vostre lotte di pace e legali. I governi calpestano i vostri territori, i vostri diritti, nel tentativo di allontanare il collo dal cappio della crisi finanziaria mondiale che li strangola. Ma noi affermiamo categoricamente che queste lotte di popolo non possono liberarlo dal vortice che lo stringe.

Anche se vi radunate in massa nelle capitali degli stati e stringete assediate i palazzi del governo, ministri e funzionari non prenderanno in considerazione nessuna delle vostre richieste. Inoltre, centinaia di migliaia di vite sono state perse negli ultimi due anni a causa della pandemia di Covid provocata dagli imperialisti, e ancora devono dichiarare onestamente i numeri. Il governo ha attaccato gli indigeni del Telangana nel pieno della pandemia, espellendo i Mulvasi dai loro villaggi nel modo più brutale, si sono organizzate proteste nella capitale Delhi, ma senza nessun risultato.

I governi non si preoccupano dei problemi del popolo. Non hanno risposte per i problemi del popolo. I governi sanno solo soffocare la voce del popolo con la forza dei militari. Quelli che contestano i governi vengono messi dietro le sbarre, processati e puniti severamente secondo leggi tiranniche. Sono intellettuali, scrittori, giornalisti, attivisti per i diritti umani, dirigenti e attivisti sociali e politici, studenti, gente comune, che si preoccupano dei Mulvasi del nostro Paese come i più poveri tra i poveri, ma le forze controrivoluzionarie Hindutva sono sempre più intolleranti verso di loro.

Anche se le vostre lotte e i vostri dharna vanno avanti da mesi, non ottenete la giustizia che chiedete. Dovete perciò condurre le vostre battaglie in modo più efficace. Per portare lo scontro a livelli più alti occorre adottare forme di lotta intense e determinate. Gli oppressi di tutto il paese e del mondo sono con voi oggi. Il nostro partito vi ha piena fiducia che andrete avanti in modo più tenacia e militante e che il 9 agosto, nella Giornata Mondiale dei Popoli Indigeni, lascerete un segno.

È bene che l'International Committee to Support the People's War in India abbia dato il suo profondo sostegno alle vostre lotte e abbia deciso di sostenere le vostre istanze a livello internazionale nei rispettivi paesi e di proteggere le popolazioni indigene dagli attacchi del governo indiano e delle forze Hindutva per aiutarli a conquistare le loro giuste richieste nel proprio paese. Il nostro partito si congratula per questo.

Con saluti rivoluzionari,

Pratap,
Portavoce,
Regione Centrale
Partito Comunista dell’India (maoista)

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