Da agenzia Dire
Sindacalisti di base arrestati, barricate davanti al Tribunale di Bologna: “Tutti liberi subito”
Trecento militanti bloccano via D'Azeglio in attesa che il Riesame si pronunci sugli arresti di sei dirigenti
BOLOGNA – “La lotta sindacale non è un reato. Tutti liberi, subito”. È questo l’urlo che oltre 300 militanti e lanciano davanti al Tribunale del riesame di Bologna, che oggi era chiamato a esprimersi sulla convalida degli arresti domiciliari dei dirigenti, quattro esponenti di Si Cobas e due di Usb, disposti dalla Procura di Piacenza.
I manifestanti, in attesa della pronuncia, hanno bloccato la strada all’incrocio tra via D’Azeglio e via della Tovaglie, facendo una vera e propria barricata con i bastoni delle bandiere, in solidarietà ai propri
dirigenti. L’accusa è di associazione a delinquere, violenza privata, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, sabotaggio e interruzione di pubblico servizio, reati che sarebbero avvenuti in occasione degli scioperi nei magazzini della logistica di Piacenza avvenuti tra il 2016 e il 2021.SI COBAS E USB DIFENDONO I SINDACALISTI
Sono “compagni che ci hanno insegnato ad alzare la testa, ha riportato la dignità sui posti di lavoro, hanno fatto sì che la classe operaia vada a lavorare a testa alta e non a testa bassa”. Secondo loro, tutta la vicenda sarebbe “un’operazione repressiva che intende infangare e screditare il sindacalismo conflittuale nel suo insieme, strumentalizzando singoli episodi, evitando di contestualizzare e narrare le pessime situazioni di lavoro esistenti nel settore logistico”. L’ampia rappresentatività sindacale viene letta dalla Procura quale “elemento ricattatorio, gli scioperi e le proteste negli anni poste in atto sono letti come richieste estorsive”.
SINDACALISTI ARRESTATI ESCONO DA TRIBUNALE, E PARTE CORTEO
Dopo qualche ora di appostamento davanti al Tribunale del Riesame di Bologna, i militanti sono rimasti in attesa di conoscere il destino dei loro dirigenti agli arresti domiciliari, in corso di giudizio per reati che sarebbero avvenuti in occasione degli scioperi nei magazzini della logistica di Piacenza avvenuti tra il 2016 e il 2021. Un lungo sit-in che aveva portato le centinaia di militanti essenzialmente del Si Cobas a bloccare via D’Azeglio, come a dire che non se ne sarebbero andati fino alla fine. L’attesa, trascorsa tra cori di rabbia e lotta, dura fino a metà pomeriggio, quando gli imputati finalmente escono dal civico 56 della strada, salutando i manifestanti con il pugno in aria, ma separati dai ‘compagni’ dal cordone di Polizia.
Dopo qualche attimo di confusione, si sono allontanati scortati dalla Polizia, mentre l’avvocata Marina Prosperi ha spiegato la situazione a chi era rimasto. Ancora nulla di fatto sulla loro condizione, ha spiegato, ma ci sono buone sensazioni per una risoluzione positiva della vicenda, che nel migliore dei casi imporrebbe la revoca degli arresti. Ad ogni modo, i giudici si devono ancora esprimere. Lo faranno forse oggi, o più probabilmente domani. Nel frattempo, raggiunto l’obiettivo di rivedere i dirigenti, i militanti dei sindacati di base lasciano il presidio e si tuffano in corteo per le vie della città, passando proprio di fronte al Tribunale del Riesame.
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