Il pianto offusca le proprie colpe e permette di accusare, senz’obbiezioni, il destino
Italo Svevo, La coscienza di Zeno
La manifestazione No Tav organizzata all’interno della tre giorni del Festival Alta Felicità in Valsusa si è da poco conclusa, e già leggiamo i piagnistei da parte della Questura e dei loro sindacati, tempestivamente riportati dai mezzi stampa con ricostruzioni acritiche, se non addirittura fantasiose.
Un gioco, una mini-riproduzione di un ariete (pendolo) per nulla offensivo, viene messo a disposizione di grandi e piccini e fatto diventare dalla stampa lo strumento di “sfondamento” dei manifestanti, e i bambini e gli anziani che lo provano dei “provetti assalitori”. Ma davvero, come si fa a credere a certe cose? E come si possono riportare certe notizie senza alcuna verifica?
Ciò che corrisponde al vero è che la manifestazione di oggi pomeriggio è stata grande e partecipata,
soprattutto da giovani e giovanissimi che evidentemente hanno davvero a cuore il proprio futuro e la Terra su cui vivono.L’ennesimo avamposto militare, il fortino del nulla, fatto piovere nel cuore della nostra valle a difesa di interessi loschi e privatistici, è stato circondato e contestato.
L’ennesimo spreco di denaro pubblico, 5 milioni già spesi per le opere di recinzione e vigilanza, altri 49 preventivati da qui a fine opera. Non sono briciole in tempi di guerra e di povertà con cui milioni di famiglie italiane fanno i conti quotidianamente, ma a quanto pare ciò che fa notizia sono i giochi che riproducono trabucchi medioevali e i finti feriti della polizia.
Rivendichiamo il diritto a difendere il nostro territorio dallo scempio che quotidianamente, e da decenni, ci viene imposto e orgogliosamente lottiamo per il futuro di tutti, per il Pianeta, insieme a milioni di persone in tutto il mondo.
I Popoli in rivolta scrivono la storia
No Tav fino alla vittoria!
Da notav.info
No Tav, manifestanti in lotta e polizia a difesa del cantiere
Lanci di petardi e altri oggetti contro la polizia, schierata a difesa del cantiere della Tav a San Didero, in provincia di Torino. E gli agenti hanno risposto con idranti e lacrimogeni. I manifestanti hanno anche provato a rimuovere parte del filo spinato che circonda il cantiere.
Tav, oppositori all’opera lanciano pietre e legna sulla A32
30.07 ore 20:52. SAN DIDERO – Nella giornata odierna, un gruppo di No Tav ha lanciato pietre e legna sull’autostrada A32 a San Didero, attaccando poi con petardi e bombe carta gli agenti di Polizia presenti nei pressi del cantiere del nuovo autoporto di Susa. Le forze dell’ordine lì presenti hanno risposto con l’utilizzo di idranti e lacrimogeni.
No Tav, attacco al cantiere di San Didero: chiusa l'autostrada, 12 poliziotti feriti.
Una trentina di No Tav, spalleggiati da un migliaio di manifestanti, hanno preso d'assalto questo pomeriggio il cantiere dell'autoporto di San Didero bersagliando le forze dell'ordine con sassi, fuochi d'artificio e petardi dopo avere tentato di abbattere le recinzioni. L'assalto è stato organizzato su due zone, sia dalla statale che dal lato dell'autostrada, usando anche un rudimentale ariete in cemento
"Un gioco, una mini-riproduzione di un ariete pendolo per nulla offensivo, viene messo a disposizione di grandi e piccini e fatto diventare dalla stampa lo strumento di “sfondamento” dei manifestanti, e i bambini e gli anziani che lo provano dei “provetti assalitori", replicano i No Tav. "La manifestazione di oggi pomeriggio è stata grande e partecipata, soprattutto da giovani e giovanissimi che hanno davvero a cuore il proprio futuro e la Terra su cui vivono. Rivendichiamo il diritto a difendere il nostro territorio".
Un gruppo di manifestanti è andato oltre l'A32, sul lato opposto al cantiere, e il lancio di oggetti da quella posizione ha costretto Sitaf a chiudere l'autostrada all'altezza di Avigliana per evitare che qualche auto potesse essere colpita dai lanci di oggetti. Le forze dell'ordine sono intervenute per respingere i manifestanti con il lancio di numerosi lacrimogeni e l'uso dell'idrante.
Dodici poliziotti sono rimasti feriti dal lancio degli oggetti. La questura l'ha definita "un'azione violentissima". La manifestazione all'autoporto era annunciata nel programma del festival Alta felicità di Venaus, che ha il centro sociale torinese Askatasuna tra i principali organizzatori: i manifestanti, molti appartenenti alla galassia antagonista, sono partiti dal campeggio allestito in occasione della rassegna.
"Il fortino di San Didero non ha diritto di esistere", urlano i manifestanti che hanno raggiunto a piedi in corteo il cantiere iniziando prima battendo le recinzioni e poi ingaggiando l'azione violenta.
Terminato l’assalto No Tav al cantiere di San Didero con lancio di pietre e legna.
Il pomeriggio era iniziato con un corteo partito da Venaus, durante il Festival Alta Felicità, che vede tra i promotori principali il centro sociale Askatasuna, di cui alcuni attivisti e leader proprio in questi giorni sono stati rinviati a giudizio per associazione per delinquere, anche per fatti violenti contro i cantieri Tav. Il Festival da alcuni anni è diventato un appuntamento fisso, con dibattiti, concerti e campeggio. Novità di quest'anno la presenza per la prima volta degli attivisti di Fridays For Future e del Climate Social Camp, saliti in valle da Torino, dove in questi giorni si è svolto il secondo meeting europeo dei movimenti ambientalisti.
Da Venaus circa duemila persone hanno sfilato in corteo, aperto dallo striscione 'Siamo la natura che si ribella'. Raggiunto San Didero, mentre una parte dei manifestanti procedeva con una 'battitura' sulle reti, una cinquantina di No Tav a volto coperto, con maschere antigas e protetti da scudi di plexiglass, hanno tentato di tirare giù la concertina di filo spinato e lanciato petardi e bombe carta contro le forze dell'ordine. Con un ariete artigianale in cemento hanno tentato di sfondare la recinzione e i cancelli del cantiere. Due gli attacchi: uno al varco sul lato della statale e uno nella zona est, a ridosso dell'autostrada. Al fitto lancio di sassi e materiale esplodente le forze dell'ordine hanno risposto con lacrimogeni e idranti. I manifestanti con dei tronchi di albero hanno innalzato barricate, costringendo così alla chiusura temporanea dell'A32 all'altezza di Avigliana. Ai margini della carreggiata è scoppiato un incendio, spento dai vigili del fuoco. Il lato autostradale è stato poi liberato dalla polizia.
Un assalto come non si vedeva da anni al cantiere Tav di San Didero. Fumogeni, bombe carta, petardi, bottiglie e oggetti contundenti sono stati lanciati ieri pomeriggio dai No Tav contro uno dei principali fortini dell’Alta Velocità della Val di Susa. Una vera e propria “pioggia” di lanci, con i più facinorosi tra i manifestanti – circa 5mila persone in totale – che hanno preso di mira i due lati del cantiere. Quello principale e quello nella zona Est dove corre l’autostrada. Entrambi presidiati da ingenti forze di polizia in tenuta anti sommossa. L’assalto è avvenuto in due ondate. La prima attorno alle 17 e la seconda un’ora dopo. La polizia ha risposto agli attacchi con il lancio di lacrimogeni e l’uso di idranti. I manifestanti protagonisti degli attacchi, avevano i volti coperti da bandane, cappucci, cappelli, maschere e occhiali da sole. Durante l’assalto i No Tav hanno anche tentato di asportare il filo spinato che circonda il cantiere, utilizzando delle funi. La battaglia si è protratta per un paio d’ore, poi i manifestanti hanno deciso di abbandonare il campo e si sono diretti alla stazione ferroviaria di Susa. La guerriglia in Valle è avvenuta durante il corteo organizzato dai partecipanti al Festival dell’Alta Felicità. Un corteo che è partito da Venaus attorno all’ora di pranzo, col serpentone che si è snodato lungo le strade della Val di Susa senza incidenti fino al Bruzolo dove circa duecento No Tav hanno deciso di lanciare l’assalto. E pensare che la giornata era cominciata con tutto un altro spirito, con numerosi giovani, anziani e famiglie con prole al seguito, che avevano raggiunto il maxi-campo del Festival. Nessuno poteva prevedere, almeno a prima vista, ciò che poi sarebbe accaduto. Ma il previdente schieramento delle forze dell’ordine che non hanno dato per scontato nulla, ha impedito ai manifestanti di entrare nel cantiere. Particolarmente preoccupante è stata, però, l’azione fulminea in autostrada. Ma anche lungo le statali che percorrono la Valle, i disagi del traffico sono stati enormi. Lunghe code e traffico bloccato per l’intero pomeriggio.
TORINO OGGI
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