MARWEN TAYARI |
Date in ripresa per via del semestre bianco, concentrate sui porti e gli sbarchi, esaltate da Salvini e Meloni, la propaganda e la politica razzista contro gli immigrati in realtà non si sono mai fermate e restano un tratto pesantemente distintivo anche dell’intero governo.
Un clima di odio aperto crescente e una rete di leggi speciali che a prescindere hanno già fatto dell’Italia
un paese razzista. Leggi fabbrica clandestini usate dai padroni per sfruttare manodopera in condizioni di forte bisogno, una giungla di documenti richiesti solo agli immigrati abusati dalle agenzie di lavoro come forma di ricatto verso i lavoratori, dalle amministrazioni comunali come deterrente, un’insofferenza generale che ha fatto tornare reale il ‘non si affitta agli immigrati’.Anche la cronaca di
questa esecuzione per un richiamo a fare attenzione alla bambina, ci
restituisce i frutti marci di questo clima. Dopo i dettagli del
fatto, l’omicida diventa un bravo ragazzo, calmo e tranquillo che
lavora nell’azienda di famiglia; la vittima una persona
disoccupata, che aveva già subito una condanna, controllato spesso
dai carabinieri per urla che si sentivano in casa.
Non sono ancora passate 24 ore, e pare già dimenticata la dinamica di un assassinio a freddo verso un padre in compagnia della famiglia tutto a vantaggio di ricostruzioni fantasiose magari utili come attenuati per l’omicida.
Dopo Youns questo è un altro caso di giustizia dove le parole dei familiari non devono essere scordate: ‘adesso quel ragazzo deve pagare, deve fare l’ergastolo, non uscire tra qualche anno...’
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