Infatti, la nuova società, Ita, sempre tutta pubblica, ha fatto un nuovo bando di gara per le operazioni di call center
come riporta il manifesto di oggi: “È il primo bando lanciato da Ita, la nuova
Alitalia. E rischia di essere il primo di tanti bagni di sangue occupazionali
per la nascita della compagnia a totale capitale pubblico. Si tratta del bando
per l’assistenza ai clienti e call center che – come per tutto tranne aerei –
prevede discontinuità con la vecchia compagnia. … A giorni, se non a ore,
dovrebbe essere comunicato il vincitore che dovrà essere operativo
probabilmente dal 18 agosto quando Enac darà il via libera a Ita per volare e
vendere i biglietti.”
A quanto pare, ma questo non può sorprendere nessuno, il bando
di gara è al massimo ribasso e non ci sarebbe riferimento alla clausola sociale,
e stiamo parlando di un’azienda totalmente pubblica!
Ma quando si tratta di risparmiare sulla pelle dei
lavoratori questo Stato nelle mani della borghesia (che ha speso miliardi negli
anni per il salvataggio dell’ex Alitalia) non va tanto per il sottile e trova
sempre il modo per aggirare le proprie leggi.
E non va tanto per il sottile nemmeno Almaviva che negli
anni ha licenziato migliaia di lavoratrici e lavoratori in tutta Italia.
Questo dimostra che per le lavoratrici e i lavoratori l’attenzione
alle manovre dei padroni, pubblici e privati, deve essere costante, e nei prossimi
giorni, quando si scoprirà il vincitore della gara, si capirà se sarà
necessario mettere in campo una lotta più dura per difendere il posto di lavoro,
prendendo nelle proprie mani la lotta e contando sulle proprie forze.
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