Non crediamo ci sia nessuna reale apertura da parte di Melrose. Ma solo un tentativo di prendere tempo, di studiare la prossima trappola, di valutare come sottrarsi alla pressione mediatica e di gettare sabbia negli ingranaggi di una mobilitazione che non accenna a fermare la propria espansione. L’azienda ha ribadito più volte l’irreversibilità della distruzione dello stabilimento. E a maggior ragione la mobilitazione non deve rallentare di un millimetro il proprio cammino. Al contrario. È proprio di fronte a queste manovre che deve riemergere con più forza la nostra determinazione.
Il punto rimane il ritiro dei licenziamenti e la continuità produttiva dello stabilimento. Qualsiasi altra proposta regge se subordinata a questa prospettiva e allo sviluppo della nostra mobilitazione. Fuori dalla mobilitazione non c’è salvezza.
Le decisioni, le mail, le affermazioni
di Gkn-Melrose sono uno schiaffo all’intero territorio, uno schiaffo a
tutti coloro che sono insorti in difesa dello stabilimento. E siamo
chiamati tutti a reagire. E a farlo l’11 agosto sera, nella giornata
della liberazione di Firenze.
Da un lato un fondo finanziario che reclama uno stabilimento per distruggerlo e incassare il rialzo
borsistico. Da un lato un intero territorio a guardia di 500 posti di lavoro, di uno stabilimento costruito da decenni di storia operaia e professionalità.Gli avvocati faranno le valutazioni legali. Noi qua possiamo fare altre valutazioni: quelle sulla legittimità sociale. E la legittimità sociale in questa vicenda sta da una parte, è partigiana. Sta dalla parte della lotta Gkn e di tutti i solidali. La piena giustizia si realizza laddove legittimità e legalità finiscono per coincidere. Ricordiamolo: prima di essere chiamati liberatori, i partigiani furono chiamati banditi.
Alla Gkn non sono solo in gioco 500 posti di lavoro. Si gioca il nostro futuro. Perché se sfondano lì, in una fabbrica grande, sindacalmente consapevole e organizzata, sfondano dappertutto. Perché quanto accaduto in Gkn è il risultato di decenni di attacchi al mondo del lavoro: in Gkn licenziamenti in tronco, per altri sono stati i contratti precari, lo staff leasing, finte partite Iva e perfino il lavoro in nero. E l’esito della lotta Gkn può aprire la possibilità di rimettere in discussione tutto questo.
Per questo, Firenze, ti chiamiamo di nuovo in piazza. Siamo chiamati a stupire.
Insieme a tutti coloro che vorranno raggiungerci dal resto della Regione e perfino d’Italia.
Al
fianco e insieme all’Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani, che è
parte integrante e orgoglio di questa nostra vecchia e nuova lotta
partigiana.
Nonostante agosto, il caldo, le ferie, la stanchezza,
torniamo a insorgere. Con orgoglio, rabbia e dignità. L’abbiamo già
fatto anni fa. Suoniamo la Martinella, perché c’è da andare in guerra e
liberarsi.
Mercoledì 11 agosto, concentramento h 20.30 in Piazza della Signoria, lato Arengario.
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