da Francesco Piccioni Contropiano
...E se si vuole fermare una pandemia – a questo punto della
storia, quando il disastro è stato già combinato dalle imprese e dai
governi – non ci sono molte alternative: OBBLIGO VACCINALE per tutti
coloro che sono in condizione di poterlo ricevere. Un anno e mezzo fa, in altre condizioni (e senza i vaccini), dicevamo “tamponi per tutti e chiusura delle zone focolaio”.
Un governo seriamente preoccupato di salvaguardare i propri cittadini non avrebbe dubbi, imporrebbe l’obbligo. E si assumerebbe anche quella in fondo piccola percentuale di impopolarità (quel 25% circa di scettici, incerti, dubbiosi, ecc) pur di arrivare al risultato.
Ma abbiamo di fronte governi vili sotto ogni punto di vista.
Sul fronte dei vaccini, per esempio, sono oggettivamente dipendenti dalle scelte delle Big Pharma occidentali. Gli unici vaccini ammessi sono quelli “euroatlantici doc” (porte chiuse – a prescindere – a quelli cubani, cinesi, russi). I brevetti privati su quei prodotti non possono essere toccati, tantomeno liberalizzati.
I quantitativi sono così insufficienti sia per le popolazioni occidentali che, a maggior ragione, per il resto del mondo. E come ci spiegano gli epidemiologi, se non vaccini tutta l’umanità il virus circola, evolve, muta, torna e ti sega anche lì dove pensavi essere protetto.
Preferiscono come sempre scaricare la responsabilità e le colpe sui “cittadini”, genericamente intesi, perché non rispettano individualmente le misure “consigliate”.
Così, invece dell’obbligo vaccinale per tutti, si inventano “misure incentivanti” – il green pass rientra nello schema – che possano spingere ad accettare la vaccinazione, ma fingendo di rispettare la “libera scelta individuale”... che, sia detto sommessamente ma definitivamente, in una pandemia non ha diritto di esistere. Prima che fossero scoperti i vaccini chi provava a fuggire da un contenitore di infezione (una nave, un sanatorio, ecc) veniva fucilato, non “rispettato”.
In una pandemia conta la collettività, l’interesse collettivo, la società prevale sull’individuo. E’ come per la difesa dell’ambiente: il pianeta si può salvare – e con lui l’umanità – se si adottano politiche produttive e di consumo che superano “l’anarchia del libero mercato capitalistico”.
Se si adottano politiche che limitano alla sola sfera privata la “libera scelta” (proprio quella che i reazionari, invece, vogliono sempre “regolamentare” a suon di divieti).
L’individualismo è non solo reazionario, ma soprattutto dannoso per tutti....
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