Dalle donne lavoratrici...
Noi lavoratrici in tante realtà nell'anno che è appena passato abbiamo sfidato la pandemia, il lockdown, divieti e restrizioni; abbiamo lottato contro i padroni, contro i palazzi del potere per la difesa del lavoro e della nostra vita di lavoratrici e donne; abbiamo detto a gran voce "non ci richiuderete in casa"... abbiamo lottato contro la repressione.
Ci siamo collegate con altre lavoratrici, precarie, operaie, migranti, donne in lotta in questo paese, traendo forza e solidarietà reciproca in questa fase in cui la pandemia prodotta dal marcio sistema capitalistico ha amplificato gli attacchi alla nostra vita.
Nello sciopero generale del 29 gennaio vogliamo ancor di più unirci e lottare per i nostri diritti, la nostra vita, portando avanti la nostra doppia lotta, la marcia in più delle donne proletarie, perchè dovunque sia forte e visibile il protagonismo delle donne, contro ogni oppressione e sfruttamento, ma anche contrastando ogni sottovalutazione/incomprensione dell'importanza, della ricchezza del ruolo di lotta delle donne per l'intero movimento proletario!
- Lavoro per tutte le donne - NO al ritorno a casa – per il covid sono le prime ad essere licenziate. Lavoro per le donne significa anche indipendenza economica dall’uomo, dalla famiglia; massicce assunzioni nella sanità e scuola;
- Legge straordinaria per l’assunzione delle lavoratrici che hanno perso il lavoro per il lockdown;
nessun sgravio, incentivo alle aziende senza divieto di licenziamento e obbligo di riassunzione a TI;- No ad interventi: smart working – bonus casalinghe, ecc. - che vogliono conciliare famiglia e lavoro, aggravando il doppio lavoro delle donne;
- Contro la precarietà: trasformazione a tempo indeterminato dei contratti precari; internalizzazione dei servizi essenziali negli appalti pubblici; nei part time orario non inferiore a 30 ore settimanali;
- Salario garantito per tutte le donne;
- Pari salario per pari lavoro; - abbassamento età pensionabile, come riconoscimento del doppio lavoro;
- NO a discriminazioni legate allo stato familiare, maternità, razza, orientamento sessuale, nelle assunzioni, licenziamenti, e nella vita lavorativa;
- Aumento delle pause, riduzione dei ritmi e dei carichi di lavoro nelle fabbriche e in tutti i luoghi di lavoro (in particolare ora per l’uso continuo di mascherine);
- Riduzione orario di lavoro a parità di paga contro licenziamenti e per la difesa della salute (fabbriche, agricoltura, ecc);
- Condizioni di lavoro e ambienti di lavoro (compreso servizi igienici – vicini alla postazione lavorativa) a tutela della salute, anche riproduttiva, delle donne e della dignità delle lavoratrici; garantire misure sanitarie anticovid e distanziamento
- In agricoltura parità salariale contrattuale con gli uomini; divieto di pagamento per trasporto, caporale, sanzionando, colpendo le aziende; case alle lavoratrici migranti;
- No all’uso di prodotti tossici; strutture mediche vicino ai luoghi di lavoro;
- Contro gli abusi e violenze sessuali – delegate nei campi delle lavoratrici;
- Permessi di soggiorno, documenti, diritto di residenza, cittadinanza, case, NO Cpr/centri lager; uguali diritti lavorativi, salariali e normativi per le immigrate; abrogazione totale dei decreti sicurezza;
- Nessuna persecuzione delle prostitute, diritto di tutte ai servizi sociali, sanitari, al salario garantito;
- libertà, accesso a misure alternative per le donne/proletarie detenute, come tutela del diritto alla salute/anti covid, alla genitorialità, e come difesa dalle violenze, abusi sessuali in carcere che colpiscono immigrate, soggettività trans, ecc.;
- Socializzazione dei servizi domestici essenziali;
- Accesso gratuito ai servizi sanitari, aumento di asili e servizi di assistenza anziani gratuiti;
- Diritto di aborto libero, gratuito e assistito, in tutte le strutture pubbliche, abolizione dell’obiezione di coscienza; contraccettivi gratuiti - potenziamento della ricerca per contraccettivi sicuri per la salute.
- Allontanamento dai luoghi di lavoro per capi, padroni, ecc. responsabili di molestie, ricatti, violenze sessuali, atteggiamenti razzisti, sessisti - tutela delle lavoratrici denuncianti;
- Divieto di permanenza in casa di uomini violenti;
- case rifugio, centri antiviolenza, consultori laici - gestiti e controllati dalle donne;
- Procedura d’urgenza nei processi per stupro, stalking, molestie sessuali e femminicidi e accettazione delle parti civili di organizzazioni di donne, con patrocinio gratuito per le donne; nessuna repressione, riconoscimento del diritto delle donne all'autodifesa per aver reagito alla violenza maschile.
- Abolizione nella pubblicità, nei mass media, nei testi scolastici, ecc. di ogni contenuto offensivo, sessista discriminatorio, fascista, razzista, contro le donne; repressione degli atti machisti e dei luoghi di loro ritrovi.
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