mercoledì 20 gennaio 2021

pc 20 gennaio - Editoriale - Fallisce per ora l'attacco di Renzi per conto della destra e dei fasciopopulisti a Conte - ma il governo si indebolisce - Per i proletari e le masse popolari è ora di farsi sentire

Al Senato ieri è fallito quasi in extremis l'assalto di Renzi in sintonia con il centrodestra a traino Salvini/Meloni per far cadere il governo e aprire la strada al governo d'emergenza DRAGHI o al governo Salvini come esito di eventuali elezioni anticipate.

Cosa sarebbe questo governo nuovo lo hanno chiarito non Conte ma Salvini/Meloni e alleati con interventi all'insegna del fascismo, razzismo e volgari attacchi populisti, che vorrebbero cavalcare la tigre del malcontento popolare per un governo dei 'pieni poteri' al servizio dei padroni e della marcia verso la dittatura aperta, con il passaggio presidenziale e presidenzialista della fine del mandato di Mattarella.

Ma certamente Conte appare indebolito e ancora più ricattabile dalla non maggioranza al Senato e quindi comunque la sua continuazione è segnata da uno spostamento 'oggettivo' a destra.

Sono i padroni, la Confindustria di Bonomi in primis ora a cercare di capitalizzare la debolezza del Governo spingendolo in nome della tenuta economica verso una politica ancora più padronale in termini  di uso del Recovery Plan e MES a loro favore e rimozione di ostacoli a sfruttamento/precarietà/licenziamenti per il loro profitto e nella guerra commerciale nel mercato mondiale - attraversato da crisi economica generale alimentata dalla pandemia dilagante.

Ma la debolezza del governo si presta all'iniziativa e alla lotta proletaria e popolare, che qui e ora deve ripartire e intensificarsi intorno alle rivendicazioni proletarie: - cassaintegrazione pari al 100% del salario, nessun licenziamento e nessuna chiusura di fabbriche, riduzione dell'orario di lavoro a parità di paga - tassa patrimoniale sui padroni e grandi ricchezze - estendo la lotta sempre più alle fabbriche, a tutti i luoghi di lavoro ancora fermi e succubi della politica di collaborazione dei sindacati confederali, alla scuola rilanciando l'unità studenti/lavoratori, alla sanità - che non ha avuto nonostante la gravità una lotta generale vera, al territorio con le rivendicazioni di salario e lavoro per disoccupati e precari e non ristori e mance a padroni, padroncini, commercianti ecc.

Come netta e dura deve essere l'iniziativa proletaria e popolare a fronte della pandemia

protocolli rafforzati sulla salute e sicurezza sui posti di lavoro, massicce e urgenti assunzioni di medici,  infermieri, personale sanitario con potenziamento di macchinari necessari antiCovid; tamponi e vaccini per tutti, postazioni ispettivo sanitarie sui posti di lavoro, aree industriali, quartieri popolari e territorio.

Lo sciopero del 29 è una prima e chiara iniziativa per aprire una fase di continuità, estensione e intensificazione della lotta.

Ma è necessario che in ogni lotta venga posta una chiara discriminante contro fascio populismo e negazionismo - che si cela anche dietro l'eterna demagogia su 'teatrino politico', 'poltrone e politici' 'antiparlamentarismo demagogico', 'dittatura sanitaria', 'antilockdown', 'dittatura di Conte' - tutte frasi qualunquiste/reazionarie al servizio della destra anche estrema, parole d'ordini che vengono cavalcate anche da 'rossobrunisti' e 'sovranisti tinti di 'rosso'.

Sviluppiamo la lotta e l'organizzazione politica proletaria, il fronte unico di classe, la lotta sindacale e sociale in forme di guerra di classe - respingendo divieti di sciopero- manifestazioni e repressione antiproletaria e anti popolare

Costruire la polarizzazione tra padroni/governo/stato del capitale da un lato, operai, lavoratori, studenti e giovani, masse popolari dall'altro è necessario, è possibile ed è l'unica strada per l'alternativa rivoluzionaria di governo, stato, società

proletari comunisti/PCm Italia 

20 gennaio 2021

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