L’antifascismo non si processa”.
Genova: Zerocalcare, Subsonica, Paolo Cognetti, Maurizio Maggiani nella raccolta fondi a sostegno dei manifestanti antifascisti a processo
Il 23 maggio 2019 la consegna di una piazza di Genova ai
neofascisti di Casa Pound da parte del Comune di Genova è stato uno
degli episodi che hanno maggiormente ferito l’anima antifascista di
Genova, città medaglia d’oro della Resistenza. Gli scontri di piazza che
ne seguirono e durante i quali il giornalista di Repubbllica Stefano
Origone venne selvaggiamente picchiato dalla polizia mentre stava
facendo il suo lavoro hanno portato alla denuncia di un gruppo di circa
50 manifestanti oggi a processo. Proprio per sostenere le spese legali è
scattata una raccolta fondi che ha visto impegnati in prima persona
scrittori, musicisti, intellettuali italiani fra i quali: Ascanio
Celestini e il collettivo Wu Ming, Zerocalcare e i Subsonica, i Modena
City Ramblers e la Bandabardò, gli Assalti Frontali e Maurizio Maggiani,
Caparezza Paolo Cognetti.
Il collettivo Genoa Antifascista scrive sulla sua pagina Facebook
che quel giorno “Genova è scesa in strada per fermare quello che
rappresentava uno sfregio intollerabile per la nostra città: il comizio
di chiusura della campagna elettorale di Casa Pound, ex partito di
matrice dichiaratamente fascista.
La risposta repressiva dello Stato non è tardata ad arrivare:
oltre cinquanta denunce ai danni di altrettanti antifascisti,
costituendo un vero e proprio processo contro l'antifascismo militante.
Come sempre il filo rosso che collega le nostre sacche di resistenza è
la solidarietà”.
“Da allora – spiega Genoa Antifascista - sono state diverse le
iniziative atte a rimpinguare la Cassa Antifascista per le spese legali
dei /delle militanti. Siamo orgogliosi di potervi presentare
quest'ultima nostra iniziativa che dimostra come una parte del mondo
della cultura è dalla nostra parte della barricata: grazie alla
complicità di diversi artisti è stata possibile la realizzazione di un
doppio CD i cui proventi andranno a sostenere i denunciati di Piazza
Corvetto. L’antifascismo non si processa”.
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