giovedì 1 agosto 2019

pc 1 agosto - Di Maio, sui dati Istat sull'occupazione non c'è niente da festeggiare!

Istat, disoccupazione al 9,7%. Di Maio: “Mai così bassa da 7 anni”
“Siamo arrivati al tasso più basso di disoccupazione da gennaio del 2012. Sappiamo di avere contribuito a questi risultati”.
Menzogne del capo degli ingannapopolo!
La vera storia dell’occupazione ai massimi e della disoccupazione ai minimi
@neXt quotidiano | 1 Agosto 2019

Un tasso di occupazione al massimo storico: 59,2%. La disoccupazione al minimo dal 2012: 9,7%. Quella giovanile al livello più basso dal 2011: 28,1%. 
Ma davvero bisogna festeggiare per i dati dell’occupazione nell’Italia a crescita zero del governo gialloverde? Basta guardare meglio i dati forniti da Istat per capire che invece non c’è nulla da festeggiare. Spiega ad esempio Giorgio Pogliotti sul Sole 24 Ore che la diminuzione di 29mila disoccupati registrata a giugno è in gran parte attribuibile alla fascia d’età tra 15 e 24 anni (-28mila), seguita da quella 25-34 anni (-15mila) e dai 50 anni in su (mille in meno).

Ma chi ha perso lo status di disoccupato solo in parte è finito tra gli occupati, in molti sono andati a ingrossare le fila degli inattivi che sono fuori dal mercato del lavoro, spesso perché scoraggiati. Nella fascia d’età 15-24 anni tra maggio e giugno si contano 28mila inattivi in più e 10mila occupati in più.

Dai 50 anni in su è andata peggio: ci sono 35mila inattivi in più e 18mila occupati in meno. Mentre la fascia mediana tra 35 e 49 anni ha 5mila occupati in più e 23mila inattivi in meno. Quanto al tasso di inattività, resta fermo per il quinto mese consecutivo al 34,3%; tra maggio e giugno ci sono 14mila inattivi in meno.
L’occupazione, la disoccupazione e le crisi aziendali (La Repubblica, 1 agosto 2019)

Per smontare ogni euforia poi basta un confronto con i numeri della zona euro: occupazione al 73%, disoccupazione al 7,5% (siamo terzultimi prima di Spagna e Grecia), quella giovanile al 15,4%. Infine, spiega oggi Repubblica, c’è la questione della CIG:
La cassa integrazione straordinaria — un sostegno erogato ai lavoratori di aziende sull’orlo del baratro — è raddoppiata a giugno sull’anno prima, al Sud esplosa del 436% (dati Inps). Nei primi sei mesi siamo già a +42% sul 2018. E chi riceve la cigs sta a casa ma formalmente è ancora dipendente. L’Istat dunque lo calcola come occupato. Come pure chi dichiara di aver lavorato almeno un’ora nell’ultima settimana.


Sono aumentati i precari e i cassintegrati

Giampiero Falasca, avvocato giuslavorista e partner dello studio DLA Piper, autore del "Manuale di diritto del lavoro" edito dal Sole 24 Ore:
 1. Le ore lavorate non sono aumentate. Si sono fatti più contratti ma non sono cresciute le ore di lavoro: vuol dire che ci sono più contratti flessibili o precari. 2. La stagionalità: i dati positivi potrebbero essere insomma circoscritti nel tempo e non durare perché riguardano solo un preciso momento dell'anno. 3. La cassa integrazione: questo strumento ha avuto un boom nei mesi passati ma i lavoratori che l'hanno avuta risultano ancora attivi. E' questo il dato che forse spiega meglio di ogni altro perché le ore di lavoro non sono aumentate a fronte di un maggior numero di contratti.

Il miglioramento dell'occupazione è in qualche modo legata al Decreto dignità?
No, non c'è un nesso e chi dice che la situazione del lavoro sta migliorando grazie al decreto dignità non ha idea di come funzioni in questo momento il mercato italiano. La realtà è che le aziende stanno facendo uno slalom per scansare il decreto, norma che a mio avviso non solo non farà morire il precariato ma alla lunga lo incentiverà. Al momento vediamo gli effetti del regime transitorio.

È troppo presto per valutare gli effetti delle politiche attive?
Bisognerebbe chiedersi se il reddito di cittadinanza è servito a qualcosa ma al momento la risposta è no. I navigator non sono ancora operativi ma il reddito è già stato erogato. L'effetto divano non è più una eventualità, ma una certezza.

Quanti sono i lavoratori contrattualizzati con forme diverse dal Tempo determinato e dal Tempo indeterminato? Quanto valgono i precari italiani?
I dati Istat non includono queste tipologie, ma ci sono svariati indicatori che fotografano il mondo del precariato. In primis l'osservatorio sui precari dell'Inps. In linea generale posso dire che tali tipologie rappresentano tra il 10 e il 12% della forza lavoro, sicuramente sotto il 15%.

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