Avevamo detto che avremmo portato più gente possibile al cantiere, per far vedere a tutti da vicino contro cosa lottiamo e lo abbiamo fatto, con grande impegno.
A differenza di tanti, il movimento No Tav mantiene sempre le sue promesse.
Sappiamo
che tutta l’informazione si sta concentrando su “come” abbiamo
raggiunto il cantiere ma il “come” che tanto fa notizia, è esattamente
lo stesso modo in cui lo abbiamo fatto molte altre volte.
A
noi interessa valorizzare quanti giovani e meno giovani sono partiti
dal Festival per raggiungere la
Val Clarea, con un tempo a dir poco incerto, e ci hanno spinto ad andare fino in fondo, sorpassando zone rosse e cancelli in metallo.
Val Clarea, con un tempo a dir poco incerto, e ci hanno spinto ad andare fino in fondo, sorpassando zone rosse e cancelli in metallo.
Un
pacifico fiume in piena fatto di migliaia di volti di ogni età è partito
da Venaus per arrivare a Giaglione e trasformarsi in un torrente in
piena che si è diviso in mille rivoli tentando raggiungere il cantiere
della vergogna. Il dispositivo di sicurezza tanto decantato dal ministro
Salvini, con i suoi 500 agenti, faceva… acqua da tutte le parti! I
jersey sono venuti giù e una marea di bandiere crociate ha violato la
zona rossa.
Eravamo veramente
tanti, sorridenti e determinati a ribadire che nonostante le parole di
Conte e il voltafaccia delle stelle al governo, non ci saremmo fermati
neanche un attimo, come avviene da tutti questi anni.
Tanti
pensavano di poter chiudere il capitolo della lotta No Tav con un
sospiro di sollievo, come se si trattasse di chiudere una parantesi
nella storia del nostro paese. Hanno fatto male i loro conti. Qui c’è un
libro appena aperto fatto di resistenza e determinazione, con tante
pagine ancora da scrivere. Sono 20 anni che politici e giornali provano a
scrivere patetici coccodrilli, recitando un de profundis della lotta No
Tav pregando che si possa finalmente mettere la parola fine
all’esercizio di coerenza e determinazione che ha preso corpo in questa
valle. Tra lo stupore generale nei giorni scorsi, abbiamo reagito
all’infame decisione del governo dicendo che per noi “Non è cambiato
niente”. La giornata di oggi ne è la prova. Siamo dalla parte giusta
della storia.
Avanti Notav!
da notav.info
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